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Entra in vigore il nuovo decreto autovelox: cosa cambia per automobilisti e Comuni

Il decreto, voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, modifica le regole e le norme per gli autovelox – tra segnaletica e limiti.

Oggi, martedì 28 maggio 2024, viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del decreto autovelox fortemente voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Si tratta di una serie di nuove norme per l’installazione, la segnalazione e i limiti controllati dai dispositivi. Ma, di fatto, cosa cambia per i Comuni e, soprattutto, per gli automobilisti?

Cosa cambia con il nuovo decreto autovelox?

Il nuovo decreto autovelox: cosa cambia

“L’autovelox che salva le vite sì, l’autovelox che è una nuova tassa per chi va a lavorare non sarà più possibile”. Queste le parole di Matteo Salvini che, ospite di Quarta Repubblica su Rete 4, ha anticipato alcune delle novità introdotte dal nuovo decreto autovelox, in vigore da martedì 28 maggio.

Il ministro ha sottolineato che con la nuova direttiva, che ha avuto l’onore di redigere e firmare, l’uso degli autovelox sarà strettamente regolamentato. Saranno permessi solo in luoghi dove sono realmente necessari, come in prossimità di scuole, asili nido, case di riposo, ospedali, strade strette e zone con alta frequenza di incidenti. Tuttavia, l’installazione indiscriminata di autovelox su strade a più corsie, spesso nascosti per sorprendere automobilisti, camionisti e motociclisti, non sarà più consentita. Vediamo allora cosa cambia.

Cosa cambia col decreto autovelox: la collocazione

Il decreto autovelox introduce importanti novità riguardo alla collocazione degli autovelox, stabilendo che questi devono rispondere a reali necessità di controllo del traffico e non essere usati per vessare ingiustamente gli automobilisti.

La scelta delle strade dove collocare i dispositivi sarà effettuata dal prefetto e basata su alti livelli di incidentalità e difficoltà di contestazione immediata per motivi strutturali. Per la prima volta, viene stabilita una distanza minima tra un dispositivo e l’altro, progressiva in base al tipo di strada, per evitare una proliferazione eccessiva.

Cosa cambia con il decreto: la segnaletica

Fuori dai centri abitati, i segnali che indicano il limite di velocità devono essere posti almeno un chilometro prima dell’autovelox, e la velocità massima non può essere ridotta di oltre 20 km/h rispetto al limite generalizzato, salvo specifiche deroghe.

In ambito urbano, gli autovelox non possono essere utilizzati dove il limite di velocità è inferiore a 50 km/h. Nelle strade extraurbane, l’autovelox è permesso solo se il limite di velocità non è ridotto di più di 20 km/h rispetto a quello previsto dal codice della strada.

Infine, il decreto specifica che i dispositivi a bordo di veicoli in movimento possono essere utilizzati solo se è possibile una contestazione immediata, altrimenti devono essere scelti posti fissi o mobili, debitamente visibili. Se non è possibile una contestazione immediata, gli autovelox mobili si potranno usare solo dove non è possibile collocare quelli fissi.

Novità e cambiamenti del nuovo decreto autovelox

Autovelox a norma: cosa cambia per l’omologazione

Tra le novità e i cambiamenti del decreto autovelox, un aspetto che è stato fortemente criticato riguarda il tema dell’omologazione dei dispositivi. Lo scorso aprile, infatti, una sentenza della Cassazione ha stabilito che, senza un decreto di omologazione emesso dal Ministero dei Trasporti, i dati rilevati dagli autovelox sono inutilizzabili e inattendibili.

In Italia, infatti, non esistono autovelox omologati, ma solo approvati, rendendo impugnabili tutte le multe emesse da tali dispositivi a partire dal 18 aprile. Ha concluso affermando che le multe impugnate su questa base sono generalmente annullate. Nonostante questa criticità da poco emersa, il decreto autovelox non si esprime sulla questione dell’omologazione, lasciando così un buco legislativo non indifferente.

Le multe dovute agli autovelox

Con il nuovo decreto autovelox, l’obiettivo che si è proposto il ministro Matteo Salvini è quello di far cessare le cosiddette “vessazioni” sugli automobilisti a causa dell’uso spropositato di questi dispositivi.

Una statistica de Il Sole24Ore rivela che nel 2023 le multe per infrazioni stradali hanno fruttato oltre 1,5 miliardi di euro, segnando un aumento del 6,4% rispetto al 2022 e del 23,7% rispetto al 2019. I comuni medio-piccoli, con meno di diecimila abitanti, sono quelli che hanno erogato il maggior numero di sanzioni, incassando complessivamente 238,6 milioni di euro.

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Autore

  • Ileana Dugato

    Il telecomando in una mano, il joystick nell’altra, un libro sul comodino e quattro ruote per sfrecciare con stile al volante con la sua playlist di fiducia in sottofondo. Ama digitare sulla tastiera, bere tisane e tifare Ferrari.

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