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Ecosia: come funziona il motore di ricerca che pianta gli alberi

Un modo di aiutare il pianeta a costo zero?

In seguito ai recenti eventi riguardanti gli incendi nella foresta Amazzonica, in molti hanno avuto una presa di coscienza riguardo all’importanza degli alberi per la salute del pianeta e la lotta al cambiamento climatico. Ma come contribuire alla riforestazione del pianeta? Se da una parte donare alle associazioni competenti è sicuramente un’azione nobile ed utile, esiste un modo di contribuire a costo zero e sfruttando qualcosa che facciamo tutti i giorni: una ricerca online. È questa la promessa di Ecosia, il motore di ricerca che pianta gli alberi. Ma davvero basta semplicemente usare questo sito per aiutare la Terra? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Come funziona, in sostanza, Ecosia? Per scoprirlo, non vi resta che continuare a leggere.

Come funziona Ecosia

Nato nel 2009, Ecosia è un motore di ricerca, come Google DuckDuckGo, e sempre come questi basa i suoi ricavi sulle pubblicità e sui risultati di ricerca sponsorizzati. La sua particolarità, però, è che la maggior parte di questi soldi viene utilizzata per piantare alberi e contribuire ad altri progetti a favore dell’ambiente, con solo una minima parte destinata agli stipendi dei dipendenti e al mantenimento dell’infrastruttura.

Ad oggi, la società ha piantato in questo modo più di 65 milioni di alberi in tutto il mondo, per un investimento totale di oltre 9 milioni di euro. Le piante sono inoltre collocate in zone strategiche a livello eco-sociale: dal Burkina Faso, dove sono necessarie per combattere la desertificazione, alle foreste pluviali del Brasile fino al Madagascar, dove la preservazione dell’habitat naturale è fondamentale per la salvaguardia delle specie autoctone.

Ma come può, una società così impegnata in investimenti ambientalisti, assicurare anche un’esperienza di ricerca competitiva con i colossi digitali del settore? La risposta è semplice: Ecosia si appoggia proprio ad uno di questi giganti, nello specifico Bing. il motore di ricerca di Microsoft, che fornisce anche le pubblicità presenti sul sito. L’azienda usa però anche un suo algoritmo per affinare ulteriormente la ricerca ed evidenziare alcuni risultati rispetto ad altri. Per esempio, i siti appartenenti ad enti e progetti che Ecosia ritiene essere in linea con la propria filosofia ecologica sono evidenziati con una fogliolina verde.

Ecosia inoltre valuta molto la privacy dei suoi utenti: non conserva le ricerche in maniera permanente, non permette agli inserzionisti di avere accesso ai dati personali e cripta ogni ricerca effettuata. L’azienda non effettua inoltre, a differenza di Google con Google Analystics, tracciamento anche su siti esterni, ed è possibile anche disattivare il tracciamento all’interno del motore di ricerca stesso.

Piante gli alberi con le ricerche

Ma, nella pratica, cosa succede quando effettuiamo una ricerca? Quali sono i risultati da un punto di vista ecologico?

Il primo punto da considerare, nonostante non sia qualcosa di tangibile, è che anche le nostre attività online hanno un impatto sull’ambiente: i server e gli uffici di un servizio streaming, di un social network o di un motore di ricerca consumano energia, proveniente tendenzialmente da fonti fossili. Ecosia stima che, in media, ogni ricerca emetta circa 0.2 grammi di CO2. Può non sembrare molto, ma considerando che soltanto su Google ogni giorno sono effettuate 3.5 miliardi di ricerche, l’impatto diventa comunque rilevante.

Ecosia, invece, assicura innanzitutto di operare in condizioni carbon-neutral, ovvero ad emissioni zero, grazie ad un proprio impianto di pannelli solari. Anche la stessa Microsoft, su cui l’azienda si appoggia, dal 2012 si è impegnata a diventare ad emissioni zero. A questo si deve aggiungere il fatto che, piantando degli alberi, Ecosia sottrae CO2 dall’atmosfera, finendo per rimuovere in media 1kg di CO2 per ogni ricerca effettuata.

Questo contributo, in termini di alberi piantati, è visualizzato sullo stesso motore di ricerca attraverso un contatore, che ci dà una stima degli alberi che abbiamo contribuito a piantare. Si tratta di una stima, e non di un vero e proprio conteggio, per un semplice motivo: i soldi raccolti da Ecosia dipendono dalla nostra interazioni  (banalmente, i click) con link pubblicitari e le inserzioni presenti. Questo rende un po’ meno diretto il collegamento tra le ricerche effettuate sul sito e il contributo alla riforestrazione, ma non toglie nulla alla validità del progetto, che ha ottenuto già dei risultati e dei riconoscimenti per il lavoro fatto.

Tra questi c’è la Certificazione B Corporation, un attestato rilasciato dalla no-profit americana B Lab che testimonia l’impatto sociale ed ambientale di un’azienda nel mondo. Ecosia è la prima azienda tedesca ad aver raggiunto questo risultato, che mantiene, rinnovandolo ogni anno, dal 2014.

Ecosia offre anche altri modi, un po’ più diretti, di contribuire alla riforestazione. Per quanto non sia possibile donare direttamente all’azienda, è possibile comprare il suo merchandising, che comunque, con l’80% del ricavato, contribuisce a piantare alberi in giro per il mondo. Ecosia collabora inoltre con HotelsCombined per offrire un servizio di booking, chiamato Ecosia Travel: digitando ‘hotel’ nella barra di ricerca, è possibile prenotare direttamente dal search engine una stanza, confrontando tutte le offerte dei vari aggregatori e contribuendo a piantare circa 25 alberi per prenotazione.

Google vs. Ecosia

Ma, nella pratica, com’è usare Ecosia rispetto ad utilizzare, per dire, Google? Ricordiamo, innanzitutto, che Ecosia si appoggia per le sue ricerche a Bing, il quale, per quanto meno utilizzato, rimane il secondo motore di ricerca al mondo. Da una parte questo assicura una certa qualità nel servizio, dall’altra significa che difficilmente Ecosia può superare in qualità lo stesso Bing.

I fattori che differenziano più Google ed Ecosia sono due: la presenza palese di pubblicità e i risultati intelligenti. Ma vediamo alcuni esempi.

    Iniziamo con una ricerca abbastanza semplice e del tutto casuale, ovvero ‘Tech Princess‘. Su Google, nella prima slide, possiamo vedere che, oltre ad apparire come primo risultato quello voluto, sono disponibili dei link alle sezioni interne, che riflettono la struttura del sito. Questo è vero, ma in misura minore, anche per Ecosia, che però non ci mostra per primo il risultato “giusto”. Non è un problema di algoritmo di ricerca: in prima posizione abbiamo infatti, volutamente, una pubblicità (evidenziata dalla scritta “Ann.”, annuncio, prima del link), in questo caso un generico link alla ricerca Amazon per la parola ‘Princess’. D’altronde, visto che lo scopo dichiarato e condivisibile di Ecosia è quello di generare profitti attraverso le pubblicità per piantare alberi, c’è da aspettarsi una certa quantità di ads tra i risultati. Ma andiamo avanti.

      Proviamo a fare una ricerca leggermente più specifica, ovvero ‘eventi milano’. Google ci presenterà subito un widget con già incasellati i prossimi eventi che si terranno in città, con a seguire i classici link a siti aggregatori. Ecosia, invece, nonostante dopo fornisca risultati simili a quelli di Google, suggerisce prima una serie di pubblicità, mirate e ben contestualizzate, ma comunque pubblicità.

        Provando invece a cercare una notizia specifica nella sezione news, il vantaggio di Google in termini di ‘intelligenza’ è ancora più evidente. Il search engine di Mountain View aggrega infatti le notizie simili da diverse testate, fornendoci una selezione abbastanza ricca per ogni sfaccettatura dell’argomento. Ecosia, invece, ci fornisce una lista più classica, con notizie comunque pertinenti ma poco organizzate.

          Passiamo ora invece alla ricerca di immagini. Per soggetti abbastanza semplici e banali, entrambi i motori di ricerca trovano abbastanza facilmente quanto richiesto. Provando invece con una richiesta leggermente più elaborata, ovvero “persone che si danno il 5″, Google, per quanto anche lui in difficoltà, riesce a capire la frase e a restituire un paio di risultati utili. Ecosia, invece, non è altrettanto abile.

            Proviamo, infine, con delle indicazioni stradali. Google, ben integrato con il suo servizio Google Maps, non ha problemi darci subito un percorso, eventualmente da approfondire dentro le mappe e seguito da link utili per bus, treni e aerei. Ecosia, invece, ci propone direttamente soluzioni di viaggio, tra cui le prime sponsorizzate. Da notare come anche all’interno di Ecosia sia integrata una sezione ‘Mappe’, dove è possibile accedere sia alle mappe di Bing che, addirittura, allo stesso Google Maps.

            Un progetto nobile con alcune limitazioni

            Abbiamo quindi visto che, come motore di ricerca, Ecosia non sia, per ragioni ovvie, meglio di Bing stesso, e che quindi non possa competere, sotto molti punti di vista, con la leadership di Google. Questo però non vuol direnche i risultati delle ricerche siano poco validi o sbagliati -sono soltanto meno ‘smart’ nella presentazione e un po’ più infarciti di pubblicità. Considerando la legittimità del progetto, se, al netto dei vostri bisogni di ricerca, volete usare Ecosia invece del vostro attuale search engine, non pensiamo incorrerete in particolari problemi durante l’utilizzo quotidiano.

            C’è ovviamente una considerazione da fare: utilizzare questo motore di ricerca, per quanto sia una cosa nobile e a costo zero, non è la panacea di tutti i mali e non sostituisce altri cambiamenti nella propria vita quotidiana, che possono, con un sforzo anche solo di poco maggior rispetto all’installare un’applicazione, avere un impatto molto più significativo. Dall’utilizzare meno la macchina e l’aereo favorendo bicicletta e treno, alla scelta di prodotti ecosostenibili sia a livello di fonte che a livello di packaging fino al donare direttamente ad associazioni che piantano alberi, come Treedom, i modi per dare il proprio contributo sono innumerevoli.

            Se comunque, tra questi, volete aggiungere anche Ecosia, è molto semplice: per cellulare, vi basterà scaricare il relativo browser, da utilizzare al posto di quello di default del vostro telefono.

            Ecosia: Naviga e pianta alberi
            Ecosia: Naviga e pianta alberi
            Developer: Ecosia
            Price: Free
            ‎Ecosia
            ‎Ecosia
            Developer: Ecosia GmbH
            Price: Free

            Da computer, invece, vi basterà salvarvi tra i preferiti la homepage del sito e andarci ogni volta che vi servirà effettuare una ricerca. È possibile anche, per tutti i maggiori browser, scaricare l’estensione di Ecosia, per renderlo automaticamente il vostro motore di ricerca predefinito. Qui le istruzioni per renderlo tale su Microsoft Edge e su Firefox e di seguito il link per lo store di Google Chrome:

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            Giovanni Natalini

            Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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