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Elon Musk compra Twitter. E ora cosa cambia?

Dai dipendenti agli analisti, da Jack Dorsey al rivale Jeff Bezos: ci sono diverse teorie sul futuro del social

Twitter ha accettato l’offerta di acquisizione di Elon Musk per 44 miliardi di dollari. Il CEO di Tesla pagherà 54,20 dollari ad azione, lo stesso prezzo promesso nell’offerta iniziale presentata il 14 aprile. Il passaggio di consegne durerà almeno sei mesi. Ma online i dipendenti e i dirigenti dell’azienda, l’ex CEO Jack Dorsey e il ‘rivale’ Jeff Bezos ma soprattutto tutti gli utenti del social hanno una sola domanda. Ora che diventa proprietà di Elon Musk, cosa cambia per Twitter?

Elon Musk annuncia l’acquisizione di Twitter: cosa cambia per il social?

Dopo aver scongiurato una scalata ostile con la pillola avvelenata e quando hanno visto che Musk aveva trovato i fondi per l’acquisizione, il CdA di Twitter ha ceduto alle lusinghe del CEO di Tesla. Musk ha comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, senza dover sborsare un centesimo in più di quanto offerto inizialmente.

Il presidente del CdA Bret Taylor ha commentato: Il consiglio di amministrazione di Twitter ha condotto un processo rigoroso e comprensivo per valutare la proposta di Elon focalizzandosi deliberatamente sul prezzo, le garanzie e il finanziamento“. Hanno quindi deciso che la l’offerta di Musk sia “la strada migliore per gli azionisti di Twitter“.

Musk aveva messo da parte per l’acquisto 21 miliardi del suo patrimonio personale, mentre aveva ottenuto da Morgan Stanley 25,5 miliardi. Una copertura più che sufficiente per l’acquisizione, che avverrà entro la fine dell’anno.

elon musk twitter

Twitter: cosa cambia dopo l’acquisizione di Elon Musk

Nell’annunciare di aver raggiunto l’accordo, Musk ha fatto subito sapere cosa cambia per la società: ci sono alcuni punti che per lui possono sbloccare il potenziale di Twitter. Infatti scrive che “voglio rendere Twitter migliore che mai con nuove funzioni, rendere l’algoritmo open source per incrementare la fiducia, mettere fine agli spam bot e autenticare tutte le persone. Twitter ha un potenziale enorme: non vedo l’ora di lavorare con l’azienda e la comunità di utenti per sbloccarlo“.

Musk ha già più volte rimarcato di voler rendere l’algoritmo dell’azienda open-source per far sì che tutti possano valutare come Twitter espone i tweet e valuta i “trending topic”. È nota anche la sua posizione sugli spam bot, sebbene non abbia mai spiegato cosa intende fare per raggiungere questo risultato. Ma il fatto che voglia “autenticare tutte le persone” fa pensare che pensi a regole più strette per iscriversi al social e twittare. Forse sta pensando a un’identità digitale più solida, magari certificata con la blockchain? Al momento difficile saperlo.

Fra le nuove funzioni sappiamo per certo che Musk è un grande sostenitore della funzione Modifica, per cambiare eventuali errori nei tweet. Ma Twitter stava già lavorando a questa funzione da prima dell’acquisizione, tanto che potrebbe arrivare presto online.

In passato Musk ha twittato (e poi cancellato) commenti sul fatto che Twitter dovrebbe rimuovere la pubblicità per gli utenti di Twitter Blue, la versione a pagamento del social. Ma poiché Twitter deriva il 90% dei propri introiti dalla pubblicità, difficile pensare che possa cambiare totalmente modello di monetizzazione.

elon musk twitter cosa cambia

Una moderazione più ‘soft’. Trump potrebbe tornare sulla piattaforma?

La posizione più nota del miliardario su Twitter riguarda però la moderazione dei contenuti. Elon Musk si è più volte detto un “assolutista della libertà di parola“. Il magnate considera Twitter una piazza pubblica de facto“, dove quindi ognuno deve poter dire la propria opinione.

Una posizione sulla carta ammirabile, ma che risulta tutt’altro che semplice quando si parla di moderazione dei social. Già più di un esperto ha fatto notare come il fatto che gli algoritmi premino i tweet che generano più ‘ingaggio’ negli utenti potrebbe portare a una maggiore diffusione di fake news, se queste non verranno bloccate. Musk rischia quindi di adottare un approccio “assolutista” a una situazione piena di sfumature complicate. Passare dall’ideologia alle policy da mettere in pratica su Twitter potrebbe richiedere molta più fatica di quanta appare nei commenti di Musk.

Resta inoltre la questione dei ban. Musk ha sostenuto in passato che piuttosto di bandire a vita una persona, sarebbe giusto dare dei “time out” dal social quando violano le regole. Un’opinione che ha fatto subito pensare al più noto ban della storia di Twitter: quello di Donald Trump dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso.

Twitter modifica

Al momento Musk non ha parlato di alcuna riammissione. Ma molti commentatori politici si chiedono se l’ex Presidente tornerà su Twitter. Oppure se Trump rifiuterà l’offerta di tornare, se ci sarà un boicottaggio da parte dei Democratici in caso di ritorno dell’ex Presidente. La situazione potrebbe presto attirare una discussione politica. Che probabilmente solleverà dubbi sulle intenzioni di Musk. La sua azienda SpaceX ha contratti multimiliardari con il governo americano: le sue scelte sul social dipenderanno dagli affari con le altre sue compagnie?

I commenti sull’acquisizione

Il CEO di Twitter Parag Agrawal ha commentato in maniera sobria l’acquisizione, forse anche per l’incertezza del futuro del suo ruolo nella compagnia. Ha spiegato che “al momento” non ci saranno licenziamenti o cambi dirigenziali, spiegando che “questo è un periodo di incertezza“.

Tanto che alcuni dipendenti del social hanno raccontato a The Verge di non saper cosa pensare. Capire cosa cambia per Twitter con Elon Musk per loro non è solo curiosità: ne va della propria carriera. Uno di loro, Ned Miles, ha twittato: Qualcuno può dirmi se sono ricco o licenziato, per favore?“. Ma la maggior parte dei dipendenti sembra indecisa. Qualcuno pensa che un privato possa prendere decisioni più rapide per migliorare l’azienda. Ma dall’altro lato, alcuni dipendenti ricevevano parte del compenso in azioni della società e adesso stanno valutando se lasciare l’azienda per ricevere i pagamenti sulle quote oppure continuare a lavorare per il social.

L’ex CEO Jack Dorsey ha twittato il proprio supporto all’acquisizione di Musk. Ha spiegato che sottrarre la compagnia a Wall Street e al modello pubblicitario sia la strada giusta. Non solo: ha detto che anche l’attuale CEO Parag Agrawal puntava a una strada di questo tipo e ha ringraziato entrambi per “aver fatto uscire la compagnia da una situazione impossibile”.

Il secondo uomo più ricco al mondo Jeff Bezos invece ha lanciato una frecciata a Musk. Twitta: “Domanda interessante. Il governo cinese ha appena guadagnato influenza sulla piazza pubblica?”. Il riferimento è al rapporto con Pechino di Tesla, che lo stesso Musk ha definito un mercato fondamentale. Ma Bezos continua dicendo: “vedremo. Musk è estremamente bravo a navigare questo tipo di complessità”.

Gli utenti invece sembrano molto divisi. Da un lato alcuni fan del miliardario festeggiano. Da un lato alcuni utenti hanno iniziato a twittare una foto di Musk con Ghislaine Maxwell, collaboratrice di Jeffrey Epstein (accusato di traffico sessuale di minorenni ma molto in carcere prima del processo). Musk all’epoca aveva commentato dicendo che non aveva parlato con Maxwell, che aveva fatto del “foto-bombing” per essere inquadrata con lui. Non ci sono effettivamente prove che abbiano mai parlato, per quanto la fotografia sia reale.

Gli utenti di Twitter stanno condividendo la foto nel timore che Musk censurerà foto per lui imbarazzanti in futuro. Anche se sembra un’ipotesi basata sul nulla. Piuttosto, questo genere di contenuti dimostra che non tutti gli utenti del social sono contenti della privatizzazione dell’azienda. E con ogni probabilità, la discussione fra i sostenitori di Musk e chi non lo apprezza continuerà nei prossimi giorni. Soprattutto perché il futuro del social resta molto incerto.

Se Musk ha già pensato ad alcune funzioni e a una filosofia per Twitter, capire cosa cambia nel dettaglio al momento è molto complesso. I prossimi sei mesi daranno un’idea del futuro del social, anche se solo quando l’azienda se ne andrà da Wall Street sotto l’egida di Musk potremo davvero capire il futuro di Twitter.

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PRNewsWire

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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