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Energia nucleare: l’Ue propone di inserirla tra le fonti green

Il documento ufficiale verrà sottoposto agli esperti

A chi non fosse particolarmente avvezzo all’argomento, l’energia nucleare sembrerebbe quanto di più distante dal green.

Specie per coloro, non giovanissimi, che si ricordano i drammatici giorni della fine dell’aprile del 1986. Quando TV e stampa ci hanno raccontato del disastro di Chernobyl. Ma è sufficiente tornare indietro di poco più di dieci anni da oggi per andare a un altro disastro nucleare: quello avvenuto a Fukushima nel marzo del 2011.

Eppure, proprio nelle scorse ore la commissione Ue ha elaborato una bozza con cui ha proposto l’inserimento dell’energia nucleare (e del gas naturale) tra le fonti green.

La bozza del piano sarà sottoposta al vaglio degli esperti. E, se incasserà l’approvazione della maggioranza degli stati membri, potrebbe diventare esecutiva già dal 2023.

Ma in cosa consiste la proposta? E come hanno reagito la politica e gli Stati dell’Unione Europea?

Energia nucleare tra le fonti green: la proposta Ue

La Commissione Ue si inserisce con una mossa netta nel dibattito sul nucleare.

E cioè stilando una bozza secondo la quale anche l’energia nucleare rientrerebbe nelle attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. O, per essere più precisi dal punto di vista terminologico, nella tassonomia del Green Deal europeo che orienta le scelte (e le spese) dei Paesi membri.

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Le motivazioni

Nella bozza dell’Ue è possibile leggere le motivazioni secondo cui l’energia nucleare farebbe parte delle fonti green.

“Tenendo conto dei pareri scientifici e degli attuali progressi tecnologici, nonché delle diverse sfide di transizione tra gli Stati membri, la Commissione ritiene che il gas naturale e il nucleare possano svolgere un ruolo come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro prevalentemente basato sulle energie rinnovabili.

Nel quadro della tassonomia, ciò significherebbe classificare queste fonti energetiche a condizioni chiare e rigorose (ad esempio, il gas deve provenire da fonti rinnovabili o avere basse emissioni entro il 2035), in particolare perché contribuiscono alla transizione verso la neutralità climatica”.

I tempi

La bozza è stata sottoposta agli esperti, che avranno tempo sino al 12 gennaio per esprimere i loro pareri.

La commissione entro fine mese invierà poi ai colegislatori (Parlamento europeo e Consiglio) il documento come atto delegato. Il Parlamento europeo e il Consiglio avranno quattro mesi per esaminare il documento ed eventualmente opporvisi. Ma potranno richiedere, se occorressero, altri due mesi di tempo per effettuare tutte le valutazioni.

Il Consiglio avrà il diritto di opporsi a maggioranza qualificata rafforzata inversa. In parole semplici, potrà opporsi se sarà d’accordo almeno il 72% degli Stati membri (cioè almeno 20 Stati) che rappresentino non meno del 65% della popolazione dell’Ue. Il Parlamento europeo potrà invece opporsi a maggioranza semplice (ossia con almeno 353 deputati in plenaria).

Senza ostacoli, il piano potrebbe entrare in vigore già nel 2023.

Le reazioni: chi dice no

Rispetto alla proposta dell’Ue di includere l’energia nucleare tra le fonti green c’è già un compatto fronte del no. Capitanato da Paesi come Austria e Germania, che stanno poco alla volta smantellando i loro impianti (la Germania ne ha spenti tre lo scorso 30 dicembre).

Le dichiarazioni sono nette. Leonore Gewessler, ministro del Clima austriaco, ha addirittura minacciato azioni legali nei confronti dell’Ue. “Se questi piani dovessero essere attuati, presenteremo un’azione legale. L’energia nucleare è pericolosa e non è una soluzione nella lotta ai cambiamenti climatici.”

Il tedesco Matthias Miersch, dell’SPD, è sulla stessa lunghezza d’onda: “L’energia nucleare non è sostenibile e non ha assolutamente alcun senso economico”.

Il ministro dell’Energia del Lussemburgo, Claude Turmes, su Twitter ha addirittura parlato di “una provocazione dal punto di vista procedurale”. E l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde, vede la proposta dell’Ue come “un oltraggio al Green Deal europeo e una sconfessione di decisioni e percorsi già intrapresi per avviare la transizione ecologica”.

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Le reazioni: chi dice sì

Ma c’è anche chi, come la Francia, sta puntando sul nucleare (che fornisce al Paese il 70% dell’energia). E quindi ha accolto positivamente la proposta dell’Unione Europea.

In Italia, Matteo Salvini plaude all’iniziativa. E annuncia che la Lega è pronta a raccogliere le firme per un referendum sull’argomento, “che porti il nostro Paese in un futuro energetico indipendente, sicuro e pulito”. Allineati alla Lega anche Fratelli d’Italia, Forza Italia e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Arriva invece la bocciatura del piano dell’Ue da parte del M5S e del PD, oltre ai già citati Verdi.

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