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EU4UA, la piattaforma per i profughi ucraini che cercano alloggi gratuiti in Europa

È accessibile da parte di chi cerca e di chi offre sistemazioni di emergenza

In sintesi, quasi tutto il mondo si sta muovendo in due direzioni in questi primi giorni di guerra. Isolando la Russia con veti e sanzioni, e portando la propria solidarietà alla popolazione ucraina: quella invasa, quella che abita in altri Paesi e quella in fuga dal conflitto.

Denaro e generi di prima necessità continuano ad arrivare a Kiev grazie a enti, aziende e allo sforzo dei privati.

Per quanto riguarda gli aiuti agli espatriati, gli ucraini residenti in Italia, ad esempio, possono chiamare il proprio Paese con tariffe gratuite o fortemente scontate.

Infine, sono diverse le iniziative a favore di chi ha lasciato l’Ucraina presa d’assedio dall’esercito di Mosca e sta cercando fortuna (e rifugio) altrove. Ha iniziato Airbnb, mettendo a disposizione 100.000 alloggi a favore dei profughi ucraini, e raccogliendo fondi per 2 milioni di dollari.

Da qualche giorno esiste però una realtà nata appositamente per offrire rifugio agli ucraini che hanno lasciato la loro casa. È infatti online EU4UA, una piattaforma che aiuta la popolazione rifugiata a trovare una sistemazione di emergenza. Vediamo di cosa si tratta.

homepage EU4UA

Cos’è EU4UA

È online dal 27 febbraio scorso la piattaforma EU4UA, accessibile da computer e smartphone, e pensata per mettere in comunicazione i profughi ucraini in cerca di sistemazione e chi può offrire una dimora d’emergenza.

Assieme al sito, sono consultabili le pagine Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn del progetto.

Come funziona EU4UA per i profughi ucraini

Il sito di EU4UA è disponibile in dieci lingue, tra cui l’italiano. Dalla home page è possibile cliccare su due diversi pulsanti, per i rifugiati e per chi desidera fornire ospitalità.

I cittadini ucraini in fuga dalla guerra, dopo essersi iscritti gratuitamente al portale EU4UA, hanno la possibilità di intercettare famiglie che rispondano alle loro esigenze. Una volta inoltrata la domanda di alloggio, ci sarà un contatto diretto via mail o WhatsApp per definire assieme i dettagli dell’ospitalità.

Sulla pagina ad hoc per i profughi si leggono due informazioni importanti. La prima: “Ti ricordiamo che non devi mai accettare alcun pagamento da un host. La nostra piattaforma è per gli host che accettano di fornire l’alloggio gratuitamente.”

La seconda: “A causa della massiccia domanda, potrebbero non esserci abbastanza alloggi al momento della tua ricerca. Non esitare a tornare tra qualche ora. Nuovi host si aggiungono alla piattaforma ogni minuto!”

Come funziona EU4UA per chi offre alloggio

Altrettanto semplice registrarsi su EU4UA per chi offre una sistemazione di emergenza ai profughi ucraini.

La procedura è del tutto simile. Anche qui, ci sono alcune note comportamentali per gli host: una riguarda la possibilità di accettare o rifiutare gli ospiti, e un’altra dice di “non inviare denaro o dare informazioni private critiche”.

Quella finale ricorda che “che non è possibile ospitare solo bambini. L’adozione di bambini minorenni è regolamentata e in nessun caso è possibile ospitare un minore senza genitori.”

Si può offrire ospitalità condividendo la propria casa o mettendo a disposizione un alloggio non utilizzato. Un comunicato di EU4UA spiega che in Europa sono 11 milioni le case oggi inoccupate. 

logo EU4UA

Gli ideatori del progetto

L’idea di EU4UA nasce da quattro imprenditori del settore tecnologico, co-fondatori di Jobgether.

Si tratta del francese Arnaud Devigne, lo spagnolo Alexandre Hernandez, il belga Juan Bourgeois e il colombiano Alexis Rodriguez.

Alla messa a punto del progetto hanno collaborato più di 200 persone del settore del tech in tutto il mondo.

Nel comunicato si legge che “gli ideatori di questo progetto hanno lavorato con l’obiettivo di consentire a tutti i rifugiati di ottenere gratuitamente alloggi dignitosi evitando le dure condizioni dei campi profughi. Lo scopo è utilizzare la tecnologia per attivare una forma di solidarietà decentralizzata e spontanea che possa fare fronte alla situazione di crisi internazionale che stiamo attraversando”.

Cosa dicono gli ideatori del progetto

I fondatori di EU4UA dicono: “Oggi già 1,5 milioni di ucraini, principalmente donne sole con bambini, hanno lasciato le zone di conflitto per arrivare in Europa, ma nelle prossime settimane potrebbero arrivare a 5 milioni.

Di fronte a questa tragedia, milioni di famiglie europee hanno espresso la loro solidarietà e la volontà di aiutare. In assenza di soluzioni accessibili e efficienti, però, chi cerca una sistemazione ha difficoltà ad incontrare chi è disponibile ad offrirla.

Con Jobgether, la nostra startup, avevamo già sviluppato una tecnologia capace di far incontrare domanda e offerta nel mondo del lavoro internazionale, immediatamente abbiamo compreso che essa avrebbe potuto essere utilizzata per ricercare un alloggio per chi era costretto a fuggire dall’Ucraina. Le ONG fanno un lavoro eccezionale sul campo e noi vogliamo supportarle facilitando l’accesso a sistemazioni disponibili per permanenze a breve e medio termine, una volta realizzata l’accoglienza d’emergenza”.

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Il successo dell’iniziativa

Intanto, 24 ore dopo il lancio, la piattaforma EU4UA ha permesso a 10.000 rifugiati e 3.000 famiglie ucraine e a più di 5.000 famiglie di host di registrarsi. E già 1000 famiglie scappate dalla guerra hanno trovato una sistemazione.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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