Che cos’è il metaverso?
La risposta non è poi così scontata. Possiamo infatti definirlo come un’evoluzione di Internet, uno spazio virtuale condiviso, interattivo e realistico. Questo però non ci aiuta a visualizzarlo, a dipingere nella nostra mente un’immagine chiara di questa tecnologia che ormai è sulla bocca di tutti ma che, formalmente, ancora non esiste.
Ecco perché abbiamo deciso di segnalarvi 8 tra film, serie TV e anime che possono aiutarvi a capire il metaverso.
Ready Player One (2018)
Ready Player One non è il primo film ad averci catapultato nel metaverso, e nemmeno l’ultimo. Eppure è la prima cosa a cui abbiamo pensato quando Zuckeberg ha annunciato di voler espandere la realtà virtuale.
È il 2045, l’inquinamento e la sovrappolazione hanno distrutto il pianeta e le città sono ridotte a baraccopoli dove si punta unicamente alla sopravvivenza. Le persone si rifugiano così in un universo virtuale chiamato OASIS. Ad aver creato questo luogo digitale e sconfinato è James Halliday che, dopo il suo decesso, sfrutta il suo avatar digitale per comunicare al mondo che è in cerca di un erede. Per succedergli però è necessario trovare un easter egg all’interno di OASIS, il che mette in competizione persone di ogni genere, da società strutturate al giovane Wade Watts, protagonista del film.
Ready Player One ci propone così una realtà alternativa dove è possibile svolgere ogni genere di attività. Tutto questo indossando un visore per la realtà virtuale che somiglia molto a quelli attualmente in commercio. Ecco perché il film diretto da Steven Spielberg è stato il primo a cui abbiamo associato il termine “metaverso”, perché è futuristico ma in qualche modo legato al nostro presente, il che rende più semplice immedesimarsi e comprendere le meccaniche di OASIS.
Dove guardarlo: Sky Go, NOW, Mediaset Infinity
Tron (1982)
Tron è un film del 1982 e sì, è sempre opera di Steven Spielberg. Qui la storia è un po’ diversa rispetto a quella per certi versi realistica proposta da Ready Player One.
Il protagonista è Kevin Flynn, programmatore a cui Ed Dilinger, capo della Encom, ha rubato una serie di videogiochi. Per riprendersi ciò che è suo, Kevin decide di introdursi nella società di Dilinger ma un sofisticato software di intelligenza artificiale (MCP) riconosce il tentativo di accesso non autorizzato e utilizza un laser sperimentale per digitalizzare Kevin e portarlo all’interno di un universo virtuale.
Il cyberspazio di Tron è diverso da quello che ci immaginiamo oggi: gli scenari sono minimali, futuristici e caratterizzati da elementi al neon, i personaggi sono vestiti con tutine aderenti ed elementi fosforescenti e non ci sono attività particolari da compiere, anche perché l’obiettivo di Kevin è fuggire, non certo rimanere lì per una piccola vacanza. Insomma, non è il metaverso idilliaco che ci prefiguriamo oggi ma è un assaggio. O forse una versione che possiamo osservare con un po’ di ammirazione e tanta voglia di non entrarci mai.
Dove guardarlo: Disney+
Nirvana (1997)
Partiamo con il rispondere alla domanda più importante: sì, quello nel trailer è Diego Abatantuono.
Nirvana è una co-produzione italo-francese, è stato prodotto e diretto da Gabriele Salvadores ed è il film italiano di fantascienza che ha generato i maggiori incassi.
Non è esattamente un film sul metaverso ma ci arriviamo tra poco.
Il protagonista della pellicola è Jimi Dini ed è il programmatore di un gioco chiamato Nirvana. Purtroppo il suo lavoro viene infettato da un virus e, improvvisamente, il protagonista del videogame prende coscienza. Solo, questo il suo nome, si mette in contatto con Jimi, costretto a quel punto a svelargli la verità: è “solo” il personaggio di un gioco e tra poco verrà replicato migliaia di volte per poter sbarcare sui computer degli appassionati. Solo a questo punto chiede di essere cancellato e così Jimi, impietosito, decide di aiutarlo ma il compito non sarà facile: per eliminare la copia originale di Nirvana dovrà entrare di nascosto negli uffici della Okosama Starr, la società di software per cui lavora.
Il film di Salvadores non ci fa entrare nel cyberspazio ma porta il cyberspazio nella realtà. Ed è forse una delle nostre paure maggiori: ad un certo punto un essere virtuale prende coscienza della sua natura e si ribella.
Nirvana però ci lascia un messaggio di speranza: al contrario di altre pellicole, dove l’intelligenza artificiale si evolve in maniera incontrollata e incontrollabile, il film italiano rimane ancorato a sentimenti umani positivi, con Jimi pronto a sacrificarsi per Solo.
Non è questo il lungometraggio che vi aiuterà a capire davvero come potrebbe essere il metaverso ma forse è una delle poche opere di fantascienza a non fare leva su questo nostro timore.
Dove guardarlo: Disney+
Matrix (1999)
Matrix è forse il film di fantascienza più conosciuto al mondo. La storia è quella di Neo, programmatore di giorno e hacker di notte, che viene invitato da Morpheus a conoscere la verità sul mondo in cui vivono. Neo sceglie la pillola rossa e si risveglia bruscamente in un’incubatrice, immerso in un liquido viscoso e collegato a cavi elettrici. Non è l’unico: intorno a lui ci sono migliaia di altre capsule analoghe.
Scopre così che la realtà in cui ha vissuto fino ad ora non esiste davvero, è una neuro-simulazione interattiva chiamata Matrix. Il mondo fisico in realtà è governato dalle macchine, che coltivano gli esseri umani per sfruttarne calore e bioelettricità.
Matrix è un vero incubo perché da un lato ci illude con un metaverso che è così ben fatto da essere considerato l’unica realtà esistente, dall’altro ci pone nuovamente di fronte al dramma della ribellione delle macchine. Cosa succederebbe se la tecnologia che renderà possibile il metaverso dovesse portare anche alla presa di coscienza e di potere di qualche automa o di tutto ciò che è elettronico? È un’immagine spaventosa e indubbiamente prematura ma è una paura con cui, prima o poi, dovremo confrontarci.
Il film delle sorelle Wachowski ci pone di fronte ad un’altra considerazione: Matrix non è quello che vogliamo. La realtà virtuale che ci aspettiamo è qualcosa di più giocoso, qualcosa che ci consenta di andare oltre i limiti, nostri e del mondo fisico. Che senso avrebbe una copia noiosamente uguale della Terra?
Dove guardarlo: Mediaset Infinity
Sword Art Online (2012)
Sword Art Online è l’esatto opposto di Matrix. L’anime giapponese, trasposizione dell’omonimo manga scritto da Reki Kawahara, ci teletrasporta all’interno di un gioco in realtà virtuale – chiamato appunto Sword Art Online (SAO) – che mescola sapientemente elementi tipici del mondo fantasy a quelli altrettanto comuni dell’epoca medioevale. Il problema è che, una volta collegati al gioco, grazie ad un casco chiamato NerveGear che stimola i cinque sensi, i giocatori non riescono più a disconnettersi. L’unica modo per salvarsi è arrivare e superare l’ultimo livello del gioco, impresa in cui si lancerà il protagonista dell’anime, Kazuto “Kirito” Kirigaya.
Il metaverso di SAO è, a nostro avviso, uno dei più interessanti perché in realtà è dichiaratamente un videogioco, un MMO (massively multiplayer online) in realtà virtuale che, invece di proporre un po’ di tutto, punta su uno scenario specifico, quello fantasy. È un approccio diverso da quello raccontato, ad esempio, da Ready Player One.
Anche qui però il narratore fa leva sulle nostre ansie, nello specifico quella di non riuscire più ad uscire dal cyberspazio, di rimanere in qualche modo intrappolati. Non necessariamente per malfunzionamenti del visore, come succede in SAO, ma anche per motivi psicologici e sociali. In fondo già succede con Internet, con la rete che abbiamo adesso. A volte il digitale è più facile da gestire, per altri è più sicuro e per qualcuno più soddisfacente della quotidianità. Insomma, sono tanti i temi di fronte a cui ci pone il metaverso.
Dove guardarlo: Netflix, Prime Video, VVVID
Ralph spacca Internet (2018)
Ralph spacca Internet è il sequel di Ralph Spaccatutto nonché il 57° classico Disney. Qui la prospettiva è totalmente opposta rispetto a quanto raccontato fino ad ora: non siamo di fronte a persone in carne e ossa che entrano nel metaverso ma a personaggi fittizzi del metaverso che vivono in totale autonomia cercando di influenzare il mondo reale.
Ralph è infatti il protagonista di un videogioco e la stessa cosa vale per la sua amica Vanellope. Nel tentativo di aiutare la giovane pilota ad uscire dalla noia e dalla routine, Ralph decide di creare una nuova pista all’interno del gioco Sugar Rush. La modifica però causa il crash del gioco e la rottura del cabinato che lo contiene. La soluzione? Acquistare un volante nuovo su eBay. I due personaggi digitali quindi decidono di entrare in Internet tramite un router Wi-Fi, trovandosi di fronte ad una sorta di enorme città con palazzi che portano il nome delle grandi aziende del nostro tempo, popup che prendono vita e personaggi Disney che scorrazzano liberamente per la città.
Ralph spacca Internet non solo offre uno sguardo unico sulla rete così come è oggi ma ci porta in un metaverso che non è ancora accessibile agli esseri umani. Praticamente un Internet 3D che non è ancora pronto ad accogliere una nostra versione tridimensionale.
Dove guardarlo: Disney+
Upload (2020)
Upload è ambientato nel prossimo futuro: è il 2033 e gli esseri umani in punto di morte possono caricare la propria coscienza nell’etere. Sì, avete capito bene: questa serie TV prevede un’aldilà digitale.
Non esiste però un unico “dopovita”. In realtà esistono più tipi di “paradiso” dove la differenza la fanno… i soldi. Ebbene sì, essere stato ricco in vita o avere qualcuno ancora in vita con fondi monetari cospicui, permette l’accesso a posti avanzati dove è possibile fare ogni genere di attività, esiste ogni tipo di comfort e non c’è limite alle interazioni con persone (reali o decedute) ed oggetti. Al contrario, la carenza di fondi vi porterà in paradisi un po’ meno floridi e con una minore libertà d’azione.
In Upload è Nathan a perdere la vita e, nel tentativo di salvarlo, la facoltosa fidanzata fa eseguire l’upload. Il protagonista si ritrova così in uno splendido paradiso virtuale chiamato Lake View, dove Nora, l’assistente umana incaricata di affiancarlo durante le fasi iniziali di adeguamento, cercherà di spiegargli come funziona questo luogo.
A nostro avviso siamo molto lontani dalla tecnologia raccontata da Upload, ma il mondo virtuale presente in questa serie è affascinante,con una ricostruzione accurata della realtà e la possibilità di fare una marea di cose differenti. Il tutto accostato anche all’aspetto economico e sociale, con persone di estrazione differente che possono permettersi aldilà altrettanto diversi. Insomma, non c’è equità neanche dopo la morte.
Dove guardarlo: Prime Video
Free Guy (2021)
Concludiamo con Free Guy, con Ryan Reynolds che interpreta un PNG (personaggio non giocabile) all’interno di un popolarissimo videogioco. Ad un certo punto però qualcosa cambia: Guy scopre di poter violare la sua routine e inizia a comportarsi da eroe in un gioco dove tutti i player reali sono praticamente dei criminali. Il proprietario del videogame, chiamato Free City, non può però tollerare questo affronto e così decide di fare qualsiasi cosa per eliminare Guy.
Questa pellicola, diretta da Shawn Levy, ci permette di avere un doppio punto di vista: quello dell’intelligenza artificiale, che si evolve e difende se stessa e i suoi simili, e quello degli esseri umani, con alcuni di noi che sono disposti a tutto per mantenere il controllo e altri che invece cercano di collaborare con l’IA. Il messaggio è semplice: in un futuro metaverso, se mai le sequenze di 0 e 1 dovessero trasformarsi in un essere intelligente e senziente, la strada giusta è quella del dialogo.
Dove guardarlo: Disney+
Che cos’è il metaverso?
Non è ancora chiaro che cos’è il metaverso? Proviamo a spiegarvelo in questo video.
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