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Il Garante della privacy ha aperto un’istruttoria su Kaspersky

E si attende una norma che sospenderà l’antivirus dalle Pa

Il conflitto tra Russia e Ucraina, lo stiamo scoprendo giorno dopo giorno, si sta solo in parte consumando sul fronte squisitamente militare.

Si tratta anche di una guerra tecnologica e informatica. Prima le sanzioni delle aziende di telecomunicazioni contro Putin, poi censure e controcensure da parte dei social verso Mosca e viceversa.

Per non parlare degli hacker, schierati da ambo le parti. Sino ad arrivare, per prendere solo un esempio, alla recente notizia del presidente ucraino che invita i suoi connazionali ad arrendersi al nemico. Peccato però che non si trattasse del vero Volodymyr Zelensky ma di un deepfake.

In tutto ciò, c’è un’azienda finita nel mirino, e non avrebbe potuto essere altrimenti. Kaspersky Lab infatti, con sede a Mosca, è uno dei leader mondiali nella produzione di software per la sicurezza informatica, più noti come antivirus.

E certo, in questo momento storico, farsi proteggere il computer da un antivirus russo suona paradossale.

Infatti, oltre ai legittimi dubbi di cui parleremo più avanti, arriva anche un intervento ufficiale. Il nostro Garante della privacy è intervenuto sul caso Kaspersky, aprendo un’istruttoria sui rischi dell’antivirus russo. Vediamo di cosa si tratta.

kaspersky

Il Garante della privacy e Kaspersky: aperta un’istruttoria

Come si può leggere in un articolo uscito venerdì 18 marzo sul sito ufficiale, il Garante della privacy ha aperto un’istruttoria su Kaspersky Lab.

Più precisamente, l’istruttoria del Garante della privacy su Kaspersky Lab intende “valutare i potenziali rischi relativi al trattamento dei dati personali dei clienti italiani effettuato dalla società russa che fornisce il software antivirus Kaspersky”.

L’azione si è resa necessaria “allo scopo di approfondire gli allarmi lanciati da numerosi enti italiani ed europei specializzati in sicurezza informatica sul possibile utilizzo di quel prodotto per attacchi cibernetici contro utenti italiani.”

Le richieste del Garante della Privacy a Kaspersky

Il Garante ha chiesto a Kaspersky Lab non solo di esplicitare il numero e la tipologia dei suoi clienti nel nostro Paese. Ma anche di dare informazioni dettagliate su come vengono trattati i dati personali riguardo ai vari prodotti e servizi rilasciati. Compresi, si legge nella nota, “quelli di telemetria o diagnostici”.

Inoltre, ecco l’aspetto forse principale da chiarire. Il Garante vuole che Kaspersky dica se i dati dei clienti vengono o meno trasferiti al di fuori dell’Unione Europea, e in particolare in Russia.

Ultimo punto, Kaspersky Lab dovrà fornire l’elenco delle “richieste di acquisizione o di comunicazione di dati personali, riferiti a interessati italiani, rivolte alla società da parte di autorità governative di Paesi terzi, a partire dal 1° gennaio 2021, distinguendole per Paese e indicando per quante di esse Kaspersky abbia fornito un riscontro positivo.”

Il recente veto a Kaspersky

L’istruttoria aperta dal Garante della privacy su Kaspersky è solo l’ufficializzazione di una serie di sospetti e di mosse che già stanno facendo discutere da giorni.

In un recente articolo vi abbiamo dato notizia della decisione presa da Franco Gabrielli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza nazionale.

Covando qualche dubbio sulla pericolosità di Kaspersky per l’Amministrazione italiana, Gabrielli ha infatti deciso di dismetterlo. Gabrielli ha parlato di “sistemi antivirus prodotti dai russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni che stiamo verificando e programmando di dismettere, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco. È il quinto settore di possibile conflitto dopo cielo, terra, mare e spazio”.

Siamo dunque in attesa una norma che sospenda l’utilizzo dell’antivirus Kaspersky nella Pubblica amministrazione. oltre, naturalmente, all’indicazione di un software sostitutivo. L’antivirus Kaspersky gira nei sistemi informatici delle Pa italiane dal 2003.

La decisione del nostro Paese di sospendere l’antivirus russo fa seguito a quelle analoghe di Olanda e Germania.

Hackerati dalla Russia?

L’ipotesi è della Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik, l’autorità tedesca per la cybersecurity. Secondo cui Kaspersky, a quanto riporta Reuters, sarebbe costretta dal Cremlino a lanciare attacchi informatiche alle infrastrutture tecnologiche di diversi Paesi europei.

Anche la francese Agence nationale de la sécurité des systèmes d’information, per simili sospetti, il 4 marzo ha consigliato a chiunque adoperasse l’antivirus Kaspersky di pensare ad alternative.

Tuttavia Kaspersky Lab ha negato di avere legami diretti con il governo russo in questa direzione. “Kaspersky è un’azienda privata, senza alcun legame con il governo russo: anche oggi continuiamo a garantire la qualità e l’integrità dei nostri prodotti.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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