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Oggi è la Giornata mondiale degli Ufo (ma non chiamateli più così)

Ufologi, curiosi e appassionati di ciò che poco spiegabile accade sopra le nostre teste: mettete una bottiglia in fresco.

Oggi, sabato 2 luglio, si celebra per la ventunesima volta il World Ufo Day, ovvero la Giornata mondiale degli Ufo. Che chiamiamo ancora così per abitudine affettuosa, anche se – come vedremo – adesso hanno una nuova denominazione: Uap.

Ma cosa è, e cosa si celebra, ogni 2 luglio dal 2001? E perché si è scelta proprio quella data?

Scopriamolo, e vediamo poi quali sono stati i recenti sviluppi sull’argomento. Che, da qualche tempo a questa parte, prendono spunto da un controverso report del Pentagono. Si tratta di un programma che, dal 2021, sta analizzando 144 oggetti volanti non identificati, avvistati da piloti dell’aeronautica americana a partire dal 2004.

ufo

La Giornata mondiale degli Ufo

Ecco dunque che oggi, come ogni 2 luglio a partire dal 2001, viene celebrata la Giornata mondiale degli Ufo.

Le motivazioni sono espresse sul sito ufficiale dell’evento. Dove leggiamo che “uno dei primi e principali motivi è quello di aumentare la consapevolezza sull’indubbia esistenza degli UFO e su quegli esseri intelligenti provenienti dallo spazio.”

Balza immediatamente agli occhi quell’aggettivo, “indubbio”. Che ci ricorda come la materia è frequentata da persone con approcci assai differenti. Ci sono gli irremovibili scettici e quelli che si attengono strettamente a dati scientifici. E c’è poi un nutrito gruppo di appassionati, inclini all’irrazionalità, che forse tendono a trarre conclusioni troppo affrettate sull’ipotetica esistenza di altri esseri intelligenti nella nostra galassia.

Non che sarebbe bizzarro non essere i soli ad abitarla, certamente: ma occorrerebbero prove certe per poterlo affermare.

La data del 2 luglio

Ma perché, per celebrare la Giornata mondiale degli Ufo, si è scelto proprio il 2 luglio?

Per scoprirlo dobbiamo fare un salto indietro sino al 1947. Il 2 luglio di quell’anno si è infatti verificato il cosiddetto incidente di Roswell, che prende il nome dalla località del New Mexico dove tutto è accaduto. Dove, cioè, un oggetto volante non identificato è precipitato al suolo. E la notizia che si è immediatamente diffusa è stata quella di una collisione tra UFO.

L’episodio è avvolto dal mito, anche in virtù di alcuni particolari non chiari. Per esempio, un allevatore di quelle zone aveva trovato nel suo ranch, proprio nelle ore successive all’incidente, rottami metallici di provenienza ignota. E alcuni media avevano diffuso la notizia secondo cui i militari di una vicina base aerea statunitense avrebbero recuperato alcuni cadaveri di extraterrestri.

D’altronde il primo comunicato ufficiale diffuso dai responsabili della base aerea, nella giornata del 8 luglio 1947, parlava chiaramente di un “disco volante”.

Una data controversa

Attenzione però, perché nella comunità degli appassionati della materia non c’è uniformità di vedute sulla data da celebrare.

Per altri, infatti, il World Ufo Day si festeggia il 24 giugno. Perché? Sempre nel 1947, ma appunto il 24 giugno, il pilota Kenneth A. Arnold, in volo intorno a Mount Rainer, avrebbe per la prima volta avvistato strani oggetti volanti non identificabili.

Quindi c’è chi sceglie la data del 24 giugno per una priorità cronologica, e chi quella del 2 luglio per il maggior clamore suscitato dalla vicenda.

Dagli Ufo agli Uap

Come abbiamo scritto in un recente articolo, lo scorso 17 maggio – per la prima volta nella storia degli Stati Uniti – si è tenuta un’audizione pubblica al Congresso, in cui alcuni membri del Pentagono hanno parlato di Ufo.

Ufo? No: Uap. Ufo è infatti acronimo di Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object (oggetto volante non identificato). Ma siccome l’acronimo è mentalmente associato agli extraterrestri, il Pentagono lo ha sostituito con Uap, ovvero Unidentified aerial phenomenon (fenomeno aereo non identificato).

Comunque, per tornare all’audizione, sono stati nuovamente discussi i già citati 144 casi di individuazione di – appunto – fenomeni aerei non identificati.

Per uno solo dei quali è stata fornita una spiegazione scientifica. Sugli altri la questione è ancora aperta, come ha dichiarato Scott Bray, vicedirettore dell’Intelligence Navale. Bray ha detto: “Ci sono caratteristiche del volo che non possiamo spiegare con i dati a nostra disposizione. E ovviamente sono proprio questi quelli che sono di maggior interesse per noi”.

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E in Italia?

Forse non sono molti i lettori a conoscenza del fatto che in Italia esiste il Cisu (Centro italiano di studi ufologici). Che ha un meritorio approccio razionale (ma non per questo scettico) alla questione Ufo o Uap che dir si voglia.

Approccio che si avverte già dalle prime righe dello statuto: “Fare ufologia vuol dire formazione costante, studio, impegno e utilizzo fruttuoso delle proprie conoscenze e dei propri interessi, talenti e capacità tecniche.

Il Centro Italiano Studi Ufologici intende raccogliere persone concrete interessate alla valutazione razionale delle testimonianze ufologiche.

Le persone che operano nel CISU si impegnano a rispettare un Codice etico di comportamento volto a guidarne ogni contatto con i testimoni dei presunti fenomeni Ufo.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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