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Grindr rimuove il filtro etnico per solidarietà al BLM

Anche l'App di incontri si schiera a sostegno del movimento Black Lives Matter. Ecco come

Ancora un gesto a sostegno del movimento Black Lives Matter. Questa volta tocca a Grindr, l’App di incontri gay che ha deciso di rimuovere il filtro etnico come forma di supporto al movimento antirazzismo.

Continueremo a combattere il razzismo su Grindr, attraverso il dialogo con la nostra comunità, e una politica di tolleranza zero verso il razzismo e l’incitamento all’odio sulla nostra piattaforma. Come parte di questo impegno, e in base al vostro feedback, abbiamo deciso di rimuovere il filtro per etnie dalla nostra prossima versione“. Così Grindr, che si descrive come “la più grande App di social networking per gay, bi, trans e queer“, ha annunciato l’eliminazione della funzionalità che permetteva agli utenti di filtrare i propri incontri per etnia (nella funzione a pagamento).

Grindr e il filtro etnico

Fino a questo momento, gli utenti di Grindr hanno avuto la possibilità di filtrare le proprie preferenze in base a peso, altezza, età ed etnia. Già in passato i rappresentanti della compagnia avevano dovuto difendere questa scelta dichiarando che il filtro era riservato a gruppi etnici minori alla ricerca di partner della stessa etnia. Ma questo non è bastato a fermare le critiche.

Una ricerca della Cornwell University ha infatti dimostrato che le App di incontri che permettono agli utenti di filtrare le preferenze per etnia “rafforzano le divisioni e le inclinazioni razziali“. Viceversa, un sondaggio australiano su uomini gay e bisessuali ha notato che molti di questi si sono dimostrati “straordinariamente tolleranti” verso atti di razzismo sessuale online.

In ogni caso, Grindr ha ufficialmente annunciato di voler cambiare politica per via dei recenti eventi degli Stati Uniti. “Siamo solidali con il movimento Black Lives Matter e le centinaia di persone queer di colore che accedono alla nostra App ogni giorno“. Addio al filtro etnico, quindi. E supporto al movimento in difesa di George Floyd, proprio come stanno facendo buona parte delle aziende di calibro internazionale.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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