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Guida alla costruzione del tuo PC assemblato: IL MONITOR

Eccoci di nuovo con la nostra guida per l’assemblaggio di un super custom PC! Dopo aver letto tutte le puntate della guida (che vi lascio qui poco più basso), aver messo a frutto mesi di oculato risparmio ed aver comprato tutti i componenti (e mi auguro, abbiate scelto quelli più illuminati, ndr), finalmente il vostro computer è pronto! Schiacciamo il pulsante e… sì, si accende!! Hey, aspetta un attimo, si accende ma non abbiamo collegato nessun monitor!

Ma come Japan, hai descritto ogni singolo componente e ti sei dimenticato il monitor? Assolutamente no: oggi scopriamo come scegliere un monitor adatto alle vostre esigenze.

Perché e come scegliere il monitor adatto alle vostre esigenze

Sul monitor vediamo passare le immagini dei nostri videogame preferiti, i compiti o i lavori che ci portiamo a casa e qualche volta anche le diapositive della gloriosa estate ‘82.
Ma che differenza c’è tra un modello da 100€ a uno che può costare fino a 10 volte tanto e soprattutto posso rubarmi la TV che stava in camera di mio fratello maggiore ora che non vive più qui?

Diciamo subito di sì. Non sarà contento quando non la troverà più al suo posto ma sì.
Il problema semmai è un altro: che tipo di aspettative abbiamo da quel vecchio TV?

Se per il momento vi basta avere una qualsiasi fonte di immagini, o l’uso del vostro PC è prettamente lavorativo, allora quel 24” pollici potrebbe andare abbastanza bene.
Se invece il gioco è la vostra priorità o se svolgere una professione prettamente legata a questo oggetto, come il fotografo o il  videomaker, allora il monitor che cercate è un modello più prestante, e anche se arrivare a spendere 300/400€ sarà molto facile, la differenza col vecchio TV vi sorprenderà e non poco!

Le 3 discriminanti che dovrete tenere in mente nella scelta del vostro monitor sono: dimensione (16:9 o widescreen è sempre espressa in pollici), risoluzione (anche se sarebbe meglio parlare di “qualità dell’immagine”) e refresh rate (che trovate sempre sotto la specifica di “Hertz” o abbreviato “Hz”).

Andiamo a vedere subito questi 3 ambiti e capiamo meglio insieme le differenze all’atto pratico!

Refresh rate. Questione di.. velocità!

Ne avevamo già parlato nell’articolo delle schede video, ma vale la pena ritornarci per un discorso più generale.
Il refresh rate è la quantità di fotogrammi che il vostro monitor riesce a generare e mostrarvi sullo schermo. Da qui, la prima grande differenza con un semplice TV.

Le televisioni, a parte qualche rara e costosissima eccezione, sono pensate per riprodurre film e spettacoli TV che quindi non necessitano di performance elevate e il loro aggiornamento dell’immagine rimane di soli 60hz.

Certo, sono già 60 fotogrammi al secondo, non male. Anche troppi in realtà per programmi di cucina e certi talent show, ma se vi dicessi che monitor neanche troppo professionali arrivano tranquillamente a 100 o più Hz?

Scherzi a parte, ad un aggiornamento maggiore corrisponde da un lato una maggior fluidità di immagine, dall’altra un dispendio di risorse più elevato per il computer (oltre che economico).

Se però siete dei piccoli campioni di Fortnite, o la Formula 1 è sempre stato il vostro videogioco preferito, dovreste puntare proprio a refresh elevati e a tempi di risposta sotto i fatidici 5ms, spesso appannaggio esattamente di questi modelli.

Inoltre se avete acquistato una scheda Nvidia o AMD potrete sfruttare alcune tecnologie esclusive come FreeSync e G-Sync, tecnologie che ormai moltissimi modelli di monitor integrano. 

Dimensione. Questione di.. esigenza!

Sì, perchè spesso non ci pensiamo, ma un monitor PC occupa meno spazio, per quanto piatto e moderno di un TV. Anzitutto non contiene l’elettronica appunto del digitale terrestre e poi anche le cornici sono notevolmente più ridotte. Ne consegue che nello stesso spazio di un TV da 24” potrete far stare un monitor da 27”, non male no?

E poi c’è la questione del rapporto d’aspetto.
Un tempo, sia monitor che TV erano in 4:3, ora invece per la stragrande maggioranza sono in 16:9 (ovvero dove il rapporto tra lato lungo e lato corto è di 16 a 9). Se la produttività però è la vostra priorità avere un modello più largo del normale, che ci permetta di affiancare numerose finestre e programmi, può diventare più di una semplice idea da accarezzare.

Negli ultimi anni abbiamo infatti assistito al proliferare di numerosi modelli 21:9 detti ultrawide con polliciaggi dai 25 ai 34”. E non solo! Per ovviare alla fastidiosa lineetta nera che divide due monitor 16:9 affiancati, abbiamo ora anche monitor 32:9 da ben 49”… 1 metro e 20cm di extra-lunghezza digitale per i più esosi e ambiziosi tecno-folli (come il sottoscritto).

Risoluzione. Questione di.. qualità!

A queste longitudini diventa inevitabile parlare quindi di risoluzione.
Va da sè che ad una maggiore densità di pixel, corrisponderà una migliore qualità dell’immagine, ma se avete già fatto un piccolo giro in rete o nei negozi, vi sarete sicuramente imbattuti in acronimi quali IPS, HDR e TN.

Allora diciamo subito che descrivono in maniera diversa la stessa cosa, ovvero la qualità intrinseca del nostro pannello.

Partiamo dai modelli TN (Twisted Nematic) ovvero quelli più economici, caratterizzati da dei buoni tempi di risposta, ma da angoli di visione e da una copertura dello spazio colore limitata. Rimangono una buona scelta se l’uso sarà prevalentemente frontale e non proprio da hardcore gamer, ma soffermiamoci un attimo sulla questione dello spazio colore.

Per definire la qualità dell’immagine, del suo colore e della sua luminanza (ovvero il rapporto tra luminosità dello schermo e dimensione della sua superficie), esistono delle scale di misurazione che fungono da garanti qualitativi.

Sentiamo così parlare di sRGB o di Adobe RGB, ovvero due differenti metri di misura del colore che prendono in considerazione tanti parametri quali la gamma, il contrasto e la luminosità, classificandoli con una percentuale e definendone quindi la qualità.
Se vogliamo quindi una copertura che si avvicini o superi il 90% dobbiamo salire qualitativamente e optare per un pannello IPS (In Plane Switching), ovvero monitor con dei colori migliori, così come gli angoli di visione, luminosità e dei comunque buoni tempi di risposta.

Ci sono poi i VA (Vertical Alinement), che alla stregua di pannelli OLED sulle TV, hanno la peculiarità di riprodurre i neri con pixel spenti e non retroilluminati di nero, con conseguente vantaggio di avere dei contrasti statici molto elevati.

Abbiamo infine l’HDR (High Dynamic Range), altro parametro che riguarda soprattutto il rapporto tra luminosità e contrasto, dove cioè abbiamo la capacità del pannello di rappresentare scene dove porzioni molto illuminate coesistono ad altre molto scure con una fedeltà di riproduzione estremamente vicina a quella della realtà.

Ok, ora che è tutto più chiaro tra le principali tecnologie e differenze, andiamo a vedere alcuni modelli divisi per fascia di prezzo.

In questo caso non andremo ad abbinare un monitor alle 4 fasce di prezzo già viste per i PC, (anche se ai modelli più prestanti e risoluti, dovremo quantomeno sempre affiancare una build con scheda video dedicata), ma vedremo semplicemente diversi modelli divisi per fasce di prezzo, abbinabili alle configurazioni e alle esigenze già prese in esame.

Il FULL HD per amatori di tutte le età

Ecco per cominciare due ottimi modelli Full HD (1920x1080px), da 24 e 27”; questi due monitor sono già un ottimo primo step sia per il gioco che per il lavoro.
Il modello Samsung integra la tecnologia FreeSync perfetta se avete scelto una scheda grafica AMD, mentre il modello Asus ha gli ottimi angoli di visione tipici dei pannelli IPS.

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L’ULTRA WIDE: per professionisti ma non solo

Come detto, questi modelli fanno della versatilità e generosità delle dimensioni le loro caratteristiche principali e questi modelli da 29 e 34” sono due tra i migliori modelli ora sul mercato. Entrambi IPS da 2560x1080px integrano pannelli a 75hz, HDR per il 29” e FreeSync con copertura del 99% dello spazio sRGB per entrambi.

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Il 2K: i più ambiti dai gamer.

Ecco i modelli più desiderati da chi videogioca. Strano ma vero questa categoria di persona preferisce sempre una maggior fluidità (specie per giochi tipo sparatutto) ad una elevatissima risoluzione. E’ così che il compromesso del QHD (2560x1440px) a 144hz rappresenta in assoluto la tipologia perfetta per i nostri videogame.
Ecco quindi due modelli da 24 e 27” per non perdervi nemmeno un frame su vostri campi di battaglia virtuali!

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IL 4K: croce e delizia

Nonostante sia la risoluzione più alta in commercio (ma attenti perchè siamo molto vicini alla commercializzazione di TV 8K!), l’UHD (3840 x 2160px) non è propriamente una tipologia di monitor per videogiocatori.
Se però il vostro budget è illimitato o semplicemente la vecchia zia ha messo per sbaglio uno zero di troppo sul bonifico per il vostro regalo, vi lascio due monitor 4K senza compromessi.

Il primo è un 32” dedicato alla produttività con certificazioni e calibrazioni avanzate e il secondo semplicemente l’unico modello al mondo esistente (no, non sto scherzando questa volta…) a ricadere in questa risoluzione con anche i famosi 144hz di refresh rate.
Se siete videogiocatori incalliti sappiate però che per gestire una mostruosa quantità di informazioni come questa, vi sarà richiesta un’altrettanta mostruosa capacità di calcolo dalla vostra scheda video, con almeno una RTX 2080ti.

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Ok anche per questa puntata è tutto. Spero di avervi aiutati a capire come scegliere il monitor adatto al vostro scopo.

Vi ricordo ancora una volta che nell’articolo delle schede video abbiamo affrontato in maniera più completa ed esaustiva le tecnologie e i difetti derivanti da uno sbilanciamento tra il monitor e la potenza di calcolo del computer, mentre nel prossimo torneremo a parlare di PC con tutte le altre periferiche per il gioco e per il lavoro!

A presto, mata ne!

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