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Hearthstone: Boscotetro, l’analisi della nuova mostruosa espansione

Boscotetro è il titolo dell'espansione con cui è stato inaugurato il nuovo Anno del Corvo, ultima stagione del trading card game targato Blizzard, ormai sempre più popolare tra i numerosi giocatori casual e, soprattutto, nel mondo eSport.

È così, dunque, che Hearthstone ha accolto un set di carte nuovo di zecca, accompagnato da una serie di meccaniche inedite che mireranno a rinnovare l'attuale meta del gioco. Qualche giorno fa abbiamo dato anche il benvenuto alla nuova modalità PvE, ovvero quella Caccia ai Mostri che ha già ricevuto non poche critiche dai giocatori.

Abbiamo così trascorso gli ultimi giorni a sviscerare la nuova avventura impacchettata da Blizzard, tuffandoci in quel di Gilneas tra una movimentata partita in ladder, una Rissa ed una battuta di caccia, al fianco dei nostri nuovi compagni Worgen.

Boscotetro: la furia di Hagatha si abbatte su Gilneas

Per la nuova espansione di Hearthstone i ragazzi del Team 5 hanno deciso di pescare un altro affascinante setting dallo sconfinato universo di Warcraft: benvenuti a Gilneas.

Parliamo di un plumbeo regno situato nei pressi della Selva Pinaergento e della patria degli orgogliosi Worgen. Guidati da Genn Mantogrigio, questi valorosi guerrieri – segnati da una maledizione che li tramuta in licantropi – dovranno ora fronteggiare una grave minaccia che si annida nelle foreste vicine al regno, ormai corrotte da un terribile incantamento. L'artefice è Hagatha la Strega, principale antagonista di Boscotetro, che ha dominato le forze della natura per rivolgerle contro gli abitanti di Gilneas.

Sono queste le vicende che ci hanno accompagnato nella nostra trasferta in quel di Gilneas, quando abbiamo messo le mani sulle 135 nuove carte che compongono il set della prima espansione dell'Anno del Corvo. Ecco dunque che ritroviamo i già citati Worgen tra i Servitori che potremo adoperare durante le partite, accompagnati da Genn Mantogrigio e dalla stessa Hagatha, che diventa una carta Eroe per la classe Sciamano.

Partiamo quindi dai nostri amici Worgen, prima "piccola" introduzione di Boscotetro. Nonostante non godano di una vera e propria classificazione basata sulla razza – come per le Bestie, i Murloc, ecc. – alcuni di questi nuovi Servitori condivideranno una peculiare abilità che richiama le loro capacità metamorfiche: finché resteranno nella vostra mano, infatti, essi scambieranno il valore di Attacco con quello di Salute a ogni turno.

Sulla board ciò si traduce in un'animazione che altererà l'aspetto della carta stessa, indicando che il Servitore sarà passato dalla sua forma umana a quella Worgen.

Per il giocatore si tratterà senz'altro di un bonus piuttosto versatile, che gli consentirà di sfruttare al meglio le statistiche del proprio minion e di adattarsi alle differenti situazioni del match. Peccato solo che il tutto si limiti ad una piccola (piccolissima) manciata di Servitori – tra i quali troviamo il Mutaforma e la Messaggera Lesta – affiancati tuttavia da abilità secondarie che ne incrementeranno il valore nel corso della partita.

Boscotetro: le carte Eco e Assalto

A proposito di meccaniche, tocca spendere qualche parola per le due vere novità di Boscotetro, ovvero le carte Eco (Echo) e Assalto (Rush).

Anche queste, come le ultime abilità implementate dal Team 5, riprendono bonus già "sperimentati" dagli sviluppatori e inseriti direttamente nel precedente formato Standard del gioco – Evoluzione Instabile per Eco, Urlogelido per Assalto – ma tali meccaniche sono state perfezionate per incastrarsi alla perfezione nel nuovo puzzle dell'Anno del Corvo.

Le carte Eco si basano su un funzionamento alquanto elementare: queste potranno essere giocate più volte durante lo stesso turno, almeno finché avremo cristalli di Mana a sufficienza. Il Mastino da Caccia (2 Mana), ad esempio, potrà essere evocato ben quattro volte al nostro ottavo turno, se decideremo di consumare il nostro intero Mana.

Lo stesso Mastino da Caccia rappresenta l'unica carta di Boscotetro che integra sia Eco che Assalto. Quest'ultima abilità recupera in gran parte lo stesso meccanismo della ben nota Carica, con l'unica differenza per cui i Servitori con Assalto potranno attaccare unicamente i minion presenti sul lato opposto della board, e non gli Eroi.

Anche in questo caso, purtroppo, le carte che includono tali meccaniche non sono particolarmente numerose e il meta attuale non sembra averne tratto grande vantaggio. Ciononostante, esistono un paio di eccezioni. Mentre Assalto è stato ben accolto da alcuni deck del Guerriero e del Cacciatore, Eco si trova decisamente a suo agio nei più recenti archetipi del Ladro, grazie ad alcune carte che possono sfruttare le giocate ripetute del medesimo Servitore o di una Magia – qualcuno ha detto Edwin VanCleef?

Boscotetro: Pari, Dispari e il meta attuale

Parlando di meta, su quest'ultimo hanno avuto sicuramente un'influenza maggiore le due più importanti carte dell'ultimo set, tali Genn Mantogrigio e Baku la Mangialune.

Non parliamo di semplici minion Leggendari con body piuttosto validi (e artwork a dir poco meravigliosi), bensì di carte che introducono altre due grosse novità, o meglio, due nuovi potenziali modelli di deck: Pari e Dispari. Accompagnati dalla nuova meccanica "Inizio Partita", Genn e Baku altereranno il Potere Eroe all'avvio del match nel caso in cui il nostro deck rispetterà le regole dettate dalle descrizioni delle due Leggendarie.

Così, Genn ci chiederà di costruire un mazzo composto da sole carte a costo pari; la ricompensa sarà un costo ridotto del Potere Eroe, che passerà così dai canonici due cristalli di Mana ad un solo cristallo richiesto. La spaventosa Baku avvantaggerà invece i mazzi formati da carte a costo dispari, che otterranno un significativo potenziamento del Potere Eroe – con lo stesso effetto che veniva applicato dalla Justicar del Gran Torneo.

Tornando a parlare di meta, mentre quest'ultimo vede ancora protagoniste un paio di vecchie glorie della penultima stagione – resta inamovibile il Cubelock dello Stregone – non va ignorato il prepotente inserimento dei modelli Pari (Even) e Dispari (Odd). Tra questi, entrambi i Paladini Even e Odd hanno trovato rispettivamente posto nelle liste Tier 1 e Tier 2 – i mazzi più utilizzati nella ladder delle partite classificate – a dispetto dei soliti Sacerdoti che, quest'anno, sono stati rallentati da qualche nerf e dalle carte mancanti.

Focalizzandoci sulle altre classi si potrebbe parlare del Mago, che è passato dall'utilizzo aggressivo delle Magie a quello dei minion Elementali che possono sfruttare le cure di Frost Lich Jaina, con l'evidente intenzione di rattoppare il vuoto lasciato da Blocco di Ghiaccio. Sulla difensiva ripiegano anche il Druido, che di recente ha trovato in Hadronox un potente alleato, e il Guerriero, con il glorioso ritorno del Quest Warrior.

I Ladri possono fare affidamento sulle nuove carte Eco e riadottare così il buon vecchio archetipo del Quest Rogue – attenzione anche all'Odd Rogue, però. E se la nuova stagione si era aperta con le migliori delle premesse, il Cacciatore sta incontrando non poche difficoltà nelle classificate con il suo aggressivo Face Hunter, il primo mazzo con cui era stata ufficialmente presentata Baku e la sua meccanica Dispari.

Finora non avremmo nulla da criticare alle scelte di game design e alle poche, seppur valide, novità integrate nelle carte… se non fosse per Ciciazampa. Parliamo della nuova carta Leggendaria dello Sciamano, un disastro sotto ogni possibile punto di vista. A detta dello stesso Ben Brode, ex game director di Hearthstone e carismatico capitano del Team 5, si tratta della carta "più complessa" mai realizzata dai developer. E si vede.

Come segnalato fino allo sfinimento dagli stessi giocatori, casual e pro, il problema di Ciciazampa non risiede nel fatto che sia estremamente potente (quando il relativo deck viene giocato nel modo corretto), quanto piuttosto nell'eccessiva lunghezza delle sue animazioni: ripetendo i Grido di battaglia innescati del corso del match, Ciciazampa non avrebbe concesso al giocatore avversario il tempo di giocare il proprio round.

Per nostra fortuna, la terribile storia di Ciciazampa avrà un lieto fine, che arriverà con il già annunciato nerf della carta che ridurrà il tempo delle suddette animazioni e il numero di Grido di Battaglia che il servitore Leggendario potrà reinnescare.

La Caccia ai Mostri, parola d'ordine: RNG

Come vi abbiamo anticipato, ad accompagnare le 135 nuove carte e le relative novità introdotte da Boscotetro c'è un'inedita modalità PvE da giocare in solitaria. S'intitola la Caccia dei Mostri e ci consentirà di addentrarci negli eventi che vedono protagonisti gli abitanti di Gilneas e i loro mostruosi nemici, controllati dalla perfida Hagatha.

Senza troppi giri di parole, la nuova Avventura sembra richiamare direttamente le "vecchie" Spedizioni proposte dall'espansione Coboldi & Catacombe, basandosi sul cosiddetto modello dei dungeon. Sarà infatti possibile impersonare uno dei quattro personaggi giocabili – che non saranno più i nove classici Eroi, ma figure del tutto nuove – nel tentativo di superare otto ondate, ciascuna rappresentata da un diverso, minaccioso avversario.

Superando le otto partite previste dalla Caccia con tutti e quattro i personaggi si sbloccherà la Sfida Finale, in cui ci affronteremo, finalmente, Hagatha la Strega.

Mentre ci siamo divertiti non poco con i quattro nuovi Eroi e le rispettive (potentissime) abilità, non siamo riusciti ad ignorare quell'eccessiva presenza del fattore casualità che contraddistingue la Caccia ai Mostri, modalità in cui la mera abilità del giocatore sembra contare ancora meno che nelle già citate Spedizioni – il cui superamento dipendeva grosso modo dai Tesori e dalle Carte trovate alla fine di ciascun match.

In parole povere, una sfida leggermente più ardua di quelle che abbiamo potuto affrontare in passato, ma che non ha certamente scoraggiato tutti i giocatori di Hearthstone, i quali hanno già accolto la nuova, ardua sfida di Boscotetro per sfidare il temuto RNG.

Dunque, dovremmo consigliarvi questa allegra scampagnata in quel di Boscotetro?

Assolutamente sì. Le aggiunte integrate nel nuovo set di carte non hanno propriamente stravolto il precedente meta, ma i modelli Pari e Dispari rappresentano senz'altro un ottimo punto di partenza per l'Hearthstone dell'Anno del Corvo – con un sistema di gioco che si consoliderà con l'avvento delle prossime due espansioni, riportanti ancora la firma di Brode.

Parecchio lavoro andrà fatto a tal proposito sulle meccaniche Eco e Assalto, che meriterebbero qualche carta in più per affermarsi in un maggior numero di archetipi. Discorso diverso va fatto per Genn Mantogrigio e Baku la Mangialune, che invece troveranno sempre più applicazioni nel corso della nuova stagione.

Stiamo ancora trovando qualche difficoltà di troppo nell'accedere alla Sfida Finale della Caccia ai Mostri. L'RNG può essere piuttosto nocivo, alle volte.

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Autore

  • Pasquale Fusco

    A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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