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Generazione Alpha: meno giocattoli e più gadget tecnologici

Ecco le opinioni degli italiani sul rapporto dei propri figli con la tecnologia

Al giorno d’oggi a farla da padrone nel campo tecnologico sono i nativi digitali. Si tratta dei bambini della cosiddetta Generazione Alpha, costituita dai nati dopo il 2010. Ma che cosa ne pensano i genitori che ogni giorno vedono i propri figli maneggiare con innegabile e crescente destrezza (addirittura superiore alla loro) gadget elettronici di ogni tipo? La risposta ce la da Hotwire, la quale ha condotto una ricerca in 8 paesi: USA, Australia, Italia, Francia, UK, Germania, Paesi Bassi, Spagna.

Cos’è Hotwire?

Hotwire è una agenzia di comunicazione globale che, insieme a OnePoll, ha condotto in otto Paesi – tra cui l’Italia – una ricerca sul percepito dei genitori in merito al rapporto tra la Generazione Alpha e la tecnologia. Dall’indagine, è emerso chiaramente, come nelle mamme e nei papà italiani, convivano due sentimenti ben distinti. Da un lato c’è la preoccupazione per l’eccessiva esposizione dei propri figli agli schermi di tablet, smartphone e PC, mentre dall’altro la consapevolezza che le nuove tecnologie sono vitali per lo sviluppo professionale dei “baby tech addict”.

Ecco i risultati fra preoccupazione e consapevolezze

Quasi un terzo dei genitori italiani, il 30,8%, è certo che i propri figli preferiscano i gadget tecnologici agli animali domestici e ai giocattoli tradizionali, oltre che a qualsiasi altra attività, comprese le vacanze e le giornate passate fuori in compagnia di famiglia e amici. Si tratta di una percezione ampiamente diffusa in tutti i Paesi in cui è stata condotta la ricerca, ma che proprio in Italia risulta particolarmente forte, se si considerasse che, a livello internazionale, la media generale si attesta solo sul 26%.

Per quanto riguarda le altre parti del mondo circa il 70% degli intervistati teme che i propri figli trascorrano troppo tempo davanti a uno schermo, che si tratti di uno smartphone, un tablet o un PC. Si tratta di un campanello d’allarme che suona fortissimo anche in Italia, con percentuali che vanno dal 76,7% di persone preoccupate che suo figlio passi troppo tempo sulla tecnologia, passando per un 48% che teme per il fisico, privato di attività fisica. C’è anche un 36% che teme la perdita di importanti capacità sociali e relazionali.

C’è però un’altra faccia della stessa medaglia. I timori si accompagnano, infatti, alla fiducia che il tempo trascorso davanti ai display ponga le basi per solide opportunità di carriera. Il 76,2%, infatti, è certo che la tecnologia utilizzata oggi dai propri figli sarà utile per porre le basi e definire il loro profilo professionale. A portarli a questa conclusione la convinzione che dispositivi elettronici e piattaforme social aiutino i bambini a sviluppare le soft skills che consentiranno loro di raggiungere il successo in un mercato del lavoro sempre più automatizzato.

Secondo gli italiani questo avvantaggerà i propri figli sulla generazione precedente, dando loro un pensiero più veloce, una rapidità nel risolvere i problemi, e una capacità di essere multi-tasking. Il tutto diffuso nelle codeste percentuali: 52, 39,6 e 36,6.

Generazione Alpha vs Genitori

C’è un timore che accomuna tutti i genitori intervistati, ed è quello di non riuscire a tenere i loro figli al passo con la tecnologia. Così facendo, grazie ad una padronanza maggiore del mondo tech, questi possono aiutare mamma e papà in tutte le scelte che riguardano un investimento o l’acquisto di un servizio digitale.

In Italia ben il 73,9% degli intervistati in Italia ha confermato che le abitudini e le necessità dei propri figli hanno influenzato il loro ultimo acquisto tecnologico: oltre un quarto di loro (26,5%) ha anche ammesso di aver esplicitamente chiesto ai propri bambini un parere su che cosa comprare. Inoltre, sempre nel nostro Paese, c’è una forte tendenza da parte dei più grandi, ad iscriversi ai vari social (come Facebook, WhatsApp, Instagram e YouTube), per cercare di restare al passo coi tempi.

Che cosa significa questo per i brand?

Alla luce di queste evidenze è chiaro che, per rimanere competitivi, i brand devono necessariamente parlare in modo efficace alla Generazione Alpha, che si sta affermando come importante “influencer” per quanto riguarda gli acquisti tecnologici degli adulti. Questo proprio perché, alla luce di una più solida padronanza delle tecnologie, i bambini hanno sempre maggiore voce in capitolo nelle decisioni di acquisto delle famiglie. La ricerca di Hotwire suggerisce un approccio diverso, basato sulla realizzazione di contenuti universali, utilizzabili da tutti, con un occhio di riguardo piuttosto alle funzioni di sicurezza.

Beatrice Agostinacchio, Managing Director di Hotwire Italia

Infine, lo studio mette chiaramente in luce come i genitori siano preoccupati di un uso eccessivo delle tecnologie, ma al tempo stesso ne riconoscono l’importanza in ottica di costruzione del futuro lavorativo dei propri bambini. Con queste premesse, la sfida per i brand che si rivolgono alle famiglie sarà quindi instaurare con i genitori un dialogo costruttivo capace di rispondere a questi timori e di consolidare la loro fiducia nei confronti del mezzo tecnologico, al fine di creare una forte connessione emozionale, elemento chiave per porre le basi di una fidelizzazione a lungo termine.

La tecnologia oggi ormai è pervasiva. Anche se i genitori di tutto il mondo sono in parte perplessi e preoccupati, d’altro canto percepiscono il valore aggiunto che questa può apportare nella vita dei propri figli. Credo che non si debba più mettere in discussione la questione, per i nativi digitali – e per questo chiamati così – sarà un elemento connaturato alla loro formazione. La discussione ora si dovrà spostare su come utilizzare al meglio i nuovi strumenti di cui si dispone”, ha commentato Beatrice Agostinacchio, Managing Director di Hotwire Italia. “I brand giocheranno un ruolo decisivo e per il mondo della comunicazione e del marketing sarà un banco di prova importante” conclude Agostinacchio.

Per il report completo vi invitiamo a visitare questo link.

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Mattia Pierelli

Digital Life: vivo di pane e tecnologia. Lavoro come blogger da più di 5 anni e aiuto tutti gli inesperti tech della mia zona!

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