B1NARY – Episodio 20: Fantasmi e puma

Cara Casper,
partiamo dal presupposto che di sicuro nella vita ci sono solo tre cose: le tasse, la morte, e il ghosting.

Nel cursus honorum della modernità, imbattersi in un muro di silenzio improvviso, e talvolta assolutamente ingiustificato, è purtroppo diventata un’eventualità altamente probabile, per non dire scontata.

Con la stessa facilità con cui ci avvicina, con la stessa semplicità con cui ci fornisce innumerevoli occasioni di scambio e contatto, allo stesso modo la tecnologia ci consente di ignorare gli altri relegandoli, in pochi e semplici movimenti del pollice, all’oblio delle conversazioni archiviate.

Questi dispositivi, queste applicazioni, queste chat, che ci regalano slanci di apertura e di entusiasmo verso il prossimo, che ci donano la possibilità di intraprendere una comunicazione filtrata con chiunque, senza doverci confrontare con l’imbarazzo della presenza fisica, con altrettanta semplicità possono diventare un ombrello sicuro sotto cui nascondersi per sfuggire a responsabilità e confronti.

Purtroppo non c’è una fantastica squadra di acchiappafantasmi che possa risolvere questo problema, perciò ti consigliamo di non rimuginarci troppo sopra. Lo sappiamo, non è facile per niente e magari quella persona ti piaceva davvero ma la cosa più brutta del ghosting è che ferisce solo una persona, e mentre tu soffri, l’altro/a sta allegramente vivendo la sua vita. Non si può tollerare una cosa del genere, giusto? E quale miglior vendetta che andare avanti con la propria vita? Non ti abbattere, un fantasma è poco più di un’apparizione fugace e passeggera. Continua a cercare gente con più spirito!

Cara Daria,
niente panico!
Tutto è possibile.
Potrebbe non avere ancora salvato il tuo numero.
Potrebbe non avere una foto profilo.
Potrebbe avere qualche strana impostazione della privacy.
Potrebbe essere stato hackerato. Sequestrato da un ex fidanzata. Caduto in un tombino. Rapito dagli alieni.
Insomma, non tutto è perduto. 

Ricordati poi un punto fondamentale: le app di incontri sono come un videogioco, si sviluppano a livelli.

Il primo livello è quello più semplice: si chatta con una persona sconosciuta a cui non bisogna dimostrare niente, se non una galleria di immagini accuratamente selezionate, della cui veridicità non siamo chiamati a dover rendere conto.

Ma già al secondo livello, il gioco improvvisamente si fa più difficile: ci si scambiano informazioni personali come il numero di telefono, la conversazione si sposta su piattaforme che utilizziamo più frequentemente, il campo da gioco si apre a Telegram, a WhatsApp, per i più temerari addirittura ai social, gli scambi diventano più articolati e frequenti, i messaggi si intensificano, bisogna dimostrarsi più reattivi, interessati e interessanti. In questa fase, auspicabilmente, cominciamo ad accumulare i punti esperienza necessari per passare allo stadio successivo.

Perché già si palesa, in fondo alla strada, l’accesso al terzo livello, il più difficile: l’incontro dal vivo.

E l’incontro dal vivo, per molti, può risultare più ostico e inavvicinabile di un boss di Dark Souls: è qui che moltissimi gettano la spugna, spaventati dall’impresa, preferendo tornare a giocare ai primi livelli, dove ogni sfida è semplice, ogni ostacolo superabile, dove nessun genere di perizia o abilità è necessaria per ricevere da subito una qualche forma di gratificazione.

Non fare come loro: se sei davvero interessata, prendi in mano la situazione. Chiedigli di uscire. In fondo, cosa potrà mai accadere? Nella peggiore delle ipotesi, scoprirai che l’oggetto del tuo desiderio non è in fondo così tanto desiderabile – e potrai tornare serenamente al primo livello, per trovare nuovi ipotetici compagni d’avventura con cui portare il tuo gioco al livello successivo.

Buona fortuna!

Caro Johnny,
al di sopra dell’età del consenso, stabilito dalla legge, tutto è lecito – ciò che non è espressamente vietato è implicitamente permesso.

L’età conta soltanto per l’anagrafe, per il diritto di voto e per l’accesso alle giostre del luna park.

Certo, ti basterà un rapido sondaggio presso la cerchia delle tue amiche per constatare che in genere le donne – abbastanza immotivatamente – non sono molto interessate a intrattenersi con un uomini più giovani: sono dinamiche, quelle sulla differenza di età nella coppia, abbastanza radicate nel nostro tessuto culturale, e che dimostrano, laddove ce ne sia il bisogno, quanta lunga sia la strada verso la parità di genere.

Ma c’è sempre la possibilità che tu ti sia imbattuto in una donna illuminata, che di certo non baderà a siffatte e limitanti questioni. Una donna determinata, che sa quello che vuole, e che non ha paura di procurarselo. Una donna libera, che coltiva il suo amore e la sua passione senza farsi imprigionare dai vincoli sociali – o come preferiamo chiamarla noi, una cougar.

Perciò fatti avanti: consapevole che potresti andare incontro a un palo, oppure – e te lo auguriamo – ottenere in risposta un ruggito.

Facci sapere. In bocca al lupo – o meglio, alla puma!