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I mondi di Miyazaki. Un libro ci racconta il grande regista giapponese

La nostra recensione

Pochi autori oggi si possono considerare universali come Hayao Miyazaki: i suoi film appassionano i più giovani ma contengono, espliciti o in filigrana, una varietà di argomenti che sollecitano profonde riflessioni negli adulti. E poi, pur essendo fortemente radicate nella cultura giapponese, le opere di Miyazaki toccano temi da una parte attualissimi (l’assurdità della guerra, l’ambiente…) e dall’altra ultimi (l’amore, la salvaguardia della dignità, la morte…)

Alla luce del recente, splendido ma per nulla semplice, Il ragazzo e l’airone, torna in libreria per Mimesis (novembre 2023) una versione aumentata de I mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell’artista giapponese, raccolta di saggi a più voci curata da uno degli autori, Matteo Boscarol.

Gli autori

È nostra prassi premettere a ogni recensione una breve nota sugli autori.

Tuttavia, essendo qui nove gli artefici dell’opera, ci limitiamo a nominarli, aggiungendo che si tratta di persone che da diverse prospettive (ci sono critici cinematografici, letterari e musicali, docenti e ricercatori universitari, scrittori e traduttori) hanno studiato l’opera di Miyazaki.

Oltre al curatore Matteo Boscarol, I mondi di Miyazaki comprende interventi di Alberto Brodesco, Marco Bellano, Marcello Ghilardi, Andrea Fontana, Marco Casolino, Luigi Abiusi, Roberto Terrosi e Massimo Soumaré.

mondi Miyazaki cover

I mondi di Miyazaki

I dodici brevi saggi che compongono I mondi di Miyazaki spaziano lungo tutta l’opera di Hayao Miyazaki (che, ricordiamolo, oltre che regista è anche produttore, sceneggiatore e fumettista), con un’attenzione particolare riservata a Si alza il vento, penultima pellicola (2013) del maestro.

Sono saggi vari per argomenti trattati e per taglio. Un paio dei quali, a dire la verità, hanno forse un piglio un po’ troppo accademico, dunque lontano dall’estrema libertà che si respira nei capolavori (pur complessi) di Miyazaki.

Per motivi di spazio, più che dar conto di tutti gli interventi, ci soffermeremo su alcune suggestioni che ci hanno particolarmente colpito.

La coerenza di Miyazaki

In più di un saggio viene giustamente sottolineata la grande coerenza di Miyazaki. Che, al di là degli esiti formali sempre differenti, e della già citata grande libertà (verrebbe da dire ariosità, pensando all’elemento del volo, su cui torneremo), si concentra sempre su pochi temi cardine.

Ma non solo: nei suoi film più recenti, alcune scene sono citazioni più o meno scoperte di lavori precedenti (in questo senso è emblematico proprio Il ragazzo e l’airone, come nota Boscarol nel saggio d’apertura). Le autocitazioni non sono frutto di civetteria, ma dimostrazione di solida coerenza al di là delle concessioni più sfrenate alla fantasia visiva e narrativa.

Il volo e la musica

Che dietro alla libertà, nei film di Hayao Miyazaki, ci siano solide architetture, lo dimostrano i temi, tra loro collegati, del volo e della musica.

Il volo è onnipresente nelle pellicole del regista intanto per motivi biografici (il padre aveva una fabbrica di componenti per aerei), ma anche perché testimonia la volontà di avventura e scoperta. E non è mai una fuga, come giustamente scrive Ghilardi nel suo saggio.

E il volo è contrappuntato perfettamente dalle musiche del grande Joe Hisaishi, fedele compositore di Hayao Miyazaki (e, sino al 2002, anche di Takeshi Kitano). Lo spiega benissimo Marco Bellano, anche lui pianista e compositore, il quale analizza una cellula melodica discendente di quattro note, tipica di Hisaishi, che sovente accompagna le evoluzioni dei tanti aerei o animali che nei film di Miyazaki attraversano i cieli.

Bellano individua anche un’autocitazione musicale presente in Si alza il vento e tratta da Castello nel cielo.

La mobilità del mondo

Sono numerosi gli spunti offerti da I mondi di Miyazaki, dove si leggono considerazioni acute, ad esempio, sul rapporto tra Miyazaki e il pacifismo, o la tecnologia.

Ma forse l’intuizione più persuasiva, di cui scrive Boscarol in un altro saggio, riguarda i diversi modi in cui Miyazaki ci mostra la mobilità e varietà del mondo, che nel suo caso comprende anche inedite possibilità di ibridazione. Lo fa attraverso il volo e la tecnologia, appunto. Ma anche grazie alla presenza di personaggi non (o non del tutto) umani: pensi, chi ha visto il film, al curioso airone cinerino che ne Il ragazzo e l’airone contiene al suo interno un essere umano.

Questa apertura all’insolito, anche all’oltreumano, insieme al movimento onnipresente nelle opere di Miyazaki, “significa prima di tutto abbracciare il cambiamento, anzi: cavalcare la trasformazione di tutte le cose” (p. 151). E accettare la vita in tutta la sua complessità e sfuggevolezza.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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