L’Italia e altri Paesi chiedono di posticipare la fine delle auto a benzina e diesel in Europa

Continua a crescere il numero degli scontenti riguardo la roadmap definita dall’Unione Europea per il passaggio alla mobilità elettrica. In questi giorni si sono generate molte polemiche sulle dichiarazioni di un ministro tedesco che ha manifestato il suo disaccordo. Ora, guidati dall’Italia, un importante gruppo di paesi europei chiede di posticipare la fine delle auto termiche.

È importante ricordare che l’UE ha fissato la fine della produzione di auto a benzina e diesel nel 2035 . Il divieto riguarderà anche i veicoli in grado di utilizzare combustibili sintetici. È possibile modificare questo ambizioso piano strategico? Italia, Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia auspicano un rinvio della data stabilità dall’UE.

L’Italia (e non solo), vuole posticipare la fine delle auto termiche dal 2035 al 2040

Nel testo presentato congiuntamente da questi Paesi membri dell’UE, si afferma che questo rinvio cerca di evitare “costi sproporzionati e inutili sia per il settore automobilistico sia per i consumatori”. Gli ambasciatori dei paesi membri del gruppo discordante hanno presentato venerdì scorso il suddetto testo. Questo propone di imporre una riduzione del 90% delle emissioni per le singole vendite di auto nuove nel 2035. Il nuovo obiettivo è di raggiungere le emissioni zero nel 2040.

“Il raggiungimento della mobilità a emissioni zero richiederà il superamento di diversi ostacoli. In prims aumentare le infrastrutture di ricarica, sviluppare la produzione di batterie, migliorare le tecnologie attuali in modo economicamente vantaggioso, introdurre incentivi per i consumatori”, si legge nel documento. Va inoltre notato che ci vorrà del tempo prima che l’ecosistema industriale, con la sua fitta rete di subappaltatori e PMI, si adatti ai nuovi componenti e tecnologie.

Nel futuro, secondo Bruxelles, c’è spazio solo per le auto elettriche a batteria e/o le celle a combustibile a idrogeno. Il resto delle tecnologie non avrà spazio nel mercato delle autovetture. Una posizione che ha causato grande disagio quando è stata annunciata nel 2021. Di fatto questa tabella di marcia ha significato, alla fine, anche la morte delle auto ibride (HEV) e ibride plug-in (PHEV).

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