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Jack audio: perché è scomparso e come sopravvivere senza di lui

L’eliminazione del jack audio è una pratica iniziata ormai diversi anni fa, ma probabilmente destinata a rimanere ancora per tanto argomento attuale di discussione. Quali sono le cause che hanno portato a dire addio al caro vecchio jack audio? Che novità ha introdotto la nuova porta? Cosa potremmo rimpiangere?

Proviamo a dare qualche risposta.

I Motivi

Ufficialmente, il motivo che le aziende portano a giustificazione della scelta di aver eliminato il jack audio è legato all’esigenza di spazio per l’implementazione delle nuove tecnologie (e dei conseguenti nuovi componenti).

Ora proviamo a pensare un po’ più “fuori dagli schemi”.

Possiamo considerare due altri fattori, legati tra loro: il profitto e la raccolta di dati.

Il profitto ha spesso il ruolo preponderante: la creazione di una nuova esigenza, in ambito tecnologico, apre sempre un nuovo canale (fonte di guadagno).

E qual è la nuova esigenza?

L’utilizzo di servizi come ad es. gli assistenti vocali, che con un auricolare bluetooth al nostro orecchio sono sempre in ascolto… e contribuiscono a scrivere la nostra storia. Ora, quasi naturalmente, ci siamo abituati a non poterne quasi più fare a meno. Con gli auricolari cablati, questo non sarebbe stato possibile.

Gli effetti più evidenti

Ogni novità ha i suoi rischi. Anche dire addio a uno standard tanto diffuso come il jack audio. Cerchiamo di analizzare le conseguenze.

Sicuramente, con un ingresso in meno, è aumentato il grado di impermeabilizzazione, favorendo le varie certificazioni IP/IPX.

Degli auricolari BT sono più versatili, ci permettono di dialogare con Google, Siri… magari di rispondere direttamente alle chiamate, magari mentre stiamo cucinando.

L’auricolare senza fili non ha bisogno per forza dello smartphone vicino e… non ci fa più ascoltare la radio. E ha anche un parametro che il gemello cablato neanche sapeva cosa fosse: il SAR (Tasso di Assorbimento Specifico), ossia radiazioni. Radiazioni che, seppur minime, il nostro corpo si prende.

Ma hanno un sacco di funzionalità in più: riduzione attiva del rumore, modalità “rumore ambientale” (ogni casa la chiama in nome diverso, ma immagino abbiate capito), riconoscimento automatico dei contatti, controllo musica, magari anche HRM, GPS integrato, avviso di ricarica, funzione “trovami“. E poi bisogna ricaricarli. Anche loro.

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Gli effetti meno evidenti

Una cosa è sicura: vanno comprati a parte. E vanno anche associati. Noi ci siamo in mezzo, ma tante persone non sono nate con la tecnologia, o non sono appassionate come noi. Non sempre un click è immediato.

Ahhh quanta tecnologia! …E se si rompe?

Oppure possiamo usare il caro vecchio vivavoce! Magari all’aperto, magari in autobus, o in treno! …Giusto per non farci sentire da nessuno e non dar fastidio a nessuno.

Tralasciamo il mondo degli audiofili, che difficilmente connetterebbero direttamente il jack delle loro care cuffie cablate all’ingresso mancante ma che magari con uno smartphone con un buon DAC interno avrebbero anche potuto pensarci, ogni tanto. Pensiamo invece all’assenza del jack audio, associata all’introduzione dello standard USB-C come porta unica sugli smartphone.

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E’ comoda, veicola diversi tipi di dati… si può anche utilizzare per caricare il dispositivo! Anche come power delivery, per i dispositivi supportati. E anche per ascoltare la musica, con gli auricolari appositi. Tralasciando reperibilità e disponibilità (scarse), questa porta ci pone comunque davanti ad una scelta di mutua esclusività: se vogliamo rimanere sul cablato, possiamo o caricare il dispositivo, o ascoltare le nostre tracce audio.

E…

E pensare che uno dei primi, se non il primo “pseudo”-smartphone, fu il vecchio Motorola ROKR E1, realizzato in collaborazione con Apple e con iTunes integrato al suo interno!

ROKR E1 1
Motorola ROKR E1

Come il caro vecchio LED dei BlackBerry Legacy, ma questa è un’altra storia…

E voi cosa ne pensate dell’eliminazione del jack audio dai nostri dispositivi? Vi aspettiamo nei commenti.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Autore

  • Luigi Ottoveggio

    (Non) BioIngegnere anomalo, con troppe passioni da seguire: blogging, telefonia e tecnologia in generale, audiofilia, running, calisthenics, fotografia, grafica, trekking, ciclismo, cucina, lettura, poesia e... questo è tutto, direi! Forse...

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