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Jaguar C-Type Continuation, la mitica vincitrice della 24 Ore di Le Mans rinasce 70 anni dopo

Jaguar C-Type Continuation, l'icona di Le Mans ritorna dopo 70 anni

Ci sono automobili che rappresentano una pietra miliare nella storia di una Casa, e per Jaguar quell’onore appartiene a Jaguar C-Type. La leggendaria auto da corsa inglese compie quest’anno 70 anni, e per festeggiare questo compleanno così speciale Jaguar tramite la sua sezione dedicata alle auto storiche, Jaguar Classic, riporta in vita il mito. Saranno infatti ricostruite delle nuove Jaguar C-Type Continuation in numeri limitatissimi, realizzate interamente a mano, seguendo le specifiche degli anni ’50. Scopriamo insieme la storia di questo modello e i suoi segreti.

Jaguar C-Type, il giaguaro che ha reso la Casa leggendaria

Per molte Case c’è un momento che definisce un prima e un dopo, un inizio di un mito dopo anni di “gavetta”. Per Jaguar questo momento è la nascita di C-Type. Facciamo però un piccolo passo indietro. La Casa inglese fondata da William Lions infatti, dopo decenni passati a costruire Sidecar come “Swallow Sidecar Company” e poi auto col nome SS Cars, si fece notare dal mondo nel 1948, con la nascita della eccezionale Jaguar XK120.

Quest’auto nacque come “show car“, ovvero auto per mostrare una novità importante di Jaguar, ovvero il motore XK, da cui l’auto prende anche il nome. Questo è uno dei più longevi e duttili propulsori di sempre, capace di servire lussuose berline di rappresentanza come Mk2 o auto da corsa, come vedremo da poco. L’auto piacque però così tanto che venne messa in produzione, e cominciò a mietere record. Jaguar XK120 è bellissima, tanto che fu scelta scelta da attori e star mondiali, e il suo motore 3.4 sei cilindri in linea da 162 CV la rese l’auto di serie più veloce del mondo con 219,830 km/h.

Jaguar XK120

Jaguar XK120 cominciò a vincere anche in pista, grazie ad una guida perfetta ed al suo motore affidabile e potente, capace di superare di slancio i 200 CV. Da questi primi successi, a Sir William Lions e al suo staff venne un’idea. Produrre un’auto da corsa imbattibile, capace di vincere la 24 Ore di Le Mans. Il vero problema era riuscire a combattere contro l’imbattibile Ferrari, capace di creare motori più potenti di tutti gli avversari. Jaguar allora decise di sviluppare un V12 partendo dal 6 cilindri XK6, con risultati però deludenti. La Squadra Corse di Coventry allora virò su due concetti rivoluzionari: leggerezza e aerodinamica.

Nacque così C-Type: un’auto leggera, leggerissima, basata sulla XK120 ma capace di risparmiare sulla bilancia rispetto a questa oltre 400 kg. La cura aerodinamica poi la rese capace di fendere l’aria come nessun altra. Il motore era il Jaguar XK 3.4 in versione quasi stradale. Si trattava di un motore che non era stato studiato per correre, pensato per auto lussuose e veloci, ma che grazie alle sue dimensioni compatte era molto più leggero dei V12 Ferrari, e lasciava spazio alla cura aerodinamica dei tecnici Jaguar. Era poi affidabile e discretamente potente con i suoi 200 CV, e in fondo al rettilineo di Mulsanne/Hunadièeres capace di spingere C-Type fino a oltre 240 km/h.

La vittoria del 1951 e il debutto dei freni a disco

La prima partecipazione di Jaguar alla 24 Ore di Le Mans arrivò nel 1951, dove la prima versione di C-Type vinse con 9 giri di vantaggio sulla Talbot inseguitrice. Pensate che il suo nome ufficiale era Jaguar XK120-C, un chiaro segno della derivazione dalla sportiva stradale del Giaguaro. I piloti Peter Walker e Peter Whitehead quindi riuscirono a sconfiggere con aerodinamica e leggerezza le rivali più potenti e veloci, trionfando sul Circuit de la Sarthe. Ma per Jaguar una sola vittoria non era abbastanza.

Jaguar C-Type a Le Mans nel 1953

Jaguar infatti aveva in tasca un’innovazione che ha cambiato per sempre il mondo dei motori. Dopo una deludente 24 Ore di Le Mans nel 1952, conclusa senza esemplari arrivati al traguardo, Jaguar capì che mancava ancora qualcosa alla sua C-Type. Leggerezza e aerodinamica non bastavano più, ma i motori XK se “spremuti” ancora diventavano scorbutici e molto meno affidabili. Dove migliorare ancora? In un fondamentale dimenticato da tutti gli altri: la frenata.

Nel 1952 infatti tutte le auto partecipanti a Le Mans avevano freni a tamburo, semplici ed economici da realizzare ma poco performanti, e soggetti a frequenti surriscaldamenti. Jaguar allora insieme all’inglese Dunlop mise a punto un sistema che da decenni cercava la sua forma definitiva: i freni a disco.

Jaguar C-Type in curva

Con questi freni, Jaguar C-Type poteva frenare molto più tardi sui rettilinei, le frenate erano omogenee lungo tutta la corsa e potevano superare le rivali senza fatica. Una rivoluzione, che rese le piccole auto verdi imbattibili nella 24 Ore di Le Mans del 1953, dove Jaguar ottenne un primo, un secondo e un quarto posto.

Dopo queste due vittorie in tre anni, Jaguar C-Type divenne leggenda, e pose la pietra per le successive 3 vittorie della sua sostituta, la D-Type, che portò il bottino di Jaguar a 5 vittorie in 7 anni.

La rinascita della Jaguar C-Type Continuation: 8 esemplari costruiti a mano da Jaguar Classic

Parliamo quindi di un’auto leggendaria, che fece guadagnare un posto a Jaguar nell’olimpo dei migliori costruttori di auto del mondo. Vennero costruiti in totale 53 esemplari di C-Type, ed oggi Jaguar con la sua divisione Jaguar Classic ha deciso di far ripartire la produzione di altri 8 esemplari.

Interni di Jaguar C-Type

Non parliamo infatti di 8 restauri di auto già esistenti, ma proprio di una ripresa della produzione della leggendaria C-Type. Questa è solo l’ultima auto a far parte del programma Jaguar Classic Continuation. Nel 2015 infatti la Casa di Coventry decise di riprendere la produzione di 6 esemplari di Jaguar E-Type Lightweight. La versione da corsa dell’altrettanto leggendaria coupé inglese erano andati perduti con un terribile incendio della fabbrica di Coventry negli anni della sua produzione.

Jaguar E-Type Lightweight

Dall’esperienza maturata da decenni di produzione, Jaguar costruì da zero 6 E-Type Lightweight realizzate totalmente a mano, utilizzando tecniche dell’epoca e senza modernizzare alcun componente. L’unica “licenza poetica” è stata l’utilizzo di acciai moderni ad alta resistenza, che abbassarono il peso di 114 kg rispetto all’originale degli anni ’60.

Dopo E-Type Lightweight, il progetto Jaguar Classic Continuation ha ripreso la produzione di un numero limitatissimo di XKSS e D-Type, ed oggi è il turno della leggendaria C-Type. Tutte le nuove C-Type Continuation saranno costruite da zero a partire dal telaio a traliccio, passando per il motore XK e la carrozzeria. Questi piccoli capolavori saranno realizzati a mano da artigiani specializzati nello stabilimento dedicato Jaguar Land Rover Classic Works di Coventry.

L’incredibile lavoro di ricerca e restauro delle componenti di Jaguar C-Type Continuation

Se quindi la meccanica rimarrà invariata rispetto a 70 anni fa, diamo un’occhiata a cosa nasconderanno le splendide linee di Jaguar C-Type. Le specifiche prese come “base” per la realizzazione della “nuova” Jaguar C-Type sono quelle del modello che dominò la 24 Ore di Le Mans del 1953. Parliamo quindi della prima auto da corsa europea con freni a disco, che anche nel 2021 saranno realizzati con le tecniche dell’epoca e non modernizzati. Per riuscire a ricostruire e a replicare tutte le parti che compongono la Jaguar C-Type Continuation, la divisione Jaguar Classic ha realizzato un modello CAD 3D, utilizzato per la prima volta da un loro progetto. Inoltre, sono stati utilizzati, analizzati e revisionati tutti i disegni originali degli anni ’50, alla ricerca della aderenza più totale al progetto originale.

In Jaguar è c’è stata una vera e propria caccia al tesoro per riuscire a realizzare secondo i disegni originali la C-Type Continuation. Ma non è stato problematico solo riuscire a replicare telaio, motore, freni e sospensioni. La vera sfida è stata trovare tutte le componenti originali, i dettagli interni originali, ricondizionati o addirittura ritrovati nuovi da Jaguar Classic. Vi facciamo un esempio: Jaguar Classic ha faticato non poco a ritrovare gli specchietti retrovisori originali della Lucas. I ragazzi di Jaguar Classic sono riusciti a trovarne solo uno, ma in qualche modo sono poi riusciti a trovare abbastanza parti originali per poter garantire ad ogni C-Type Continuation uno specchietto retrovisore originale.

Gli interni, la strumentazione, il parabrezza e gli orologi interni, fondamentali nel 1953 per misurare i propri progressi, sono stati restaurati, ricostruiti e rimessi a nuovo per Jaguar C-Type Continuation da mastri artigiani, così come persino l’interruttore per l’accensione è stato realizzato con le stesse specifiche dell’originale. Particolarmente complesso è stato il lavoro messo a punto sul contagiri. Questo fondamentale strumento, infatti, è unico per la C-Type, con andamento antiorario e una posizione esattamente davanti al pilota.

La meccanica di Jaguar C-Type: 220 CV e freni a disco… nel 1951!

Stessa questione riguardo al motore: come è stato per le altre Jaguar Classic Continuation, il motore verrà riprodotto secondo le specifiche originali. Parliamo quindi del leggendario motore XK, progettato subito dopo la Seconda Guerra Mondiale ed arrivato su modelli Jaguar e Daimler fino al 1992. In questo caso, il sei cilindri in linea bialbero, rigorosamente aspirato, ha una cilindrata di 3.4 litri, eroga 220 CV ed è “servito” da tre carburatori a doppio corpo Weber 40DCO3. Ogni motore ha bisogno di ben nove mesi per essere costruito a mano, e riprende esattamente le specifiche tecniche del motore che ha corso a Le Mans nel 1953. I tre carburatori Weber, invece, sono stati meticolosamente rinnovati seguendo rigidissimi standard di qualità. Persino la pompa idraulica per il liquido dei freni è quella originale, della Plessey, e non mutuata da modelli più giovani.

Il motore è in posizione anteriore-centrale, arretrato dietro l’asse delle ruote anteriori, la trazione è ovviamente posteriore e il cambio è manuale a 4 marce. Il peso rimane davvero basso, ben sotto la tonnellata: rinasce quindi un’auto da corsa dal carattere incredibile e dalle prestazioni notevoli anche dopo 70 anni dalla sua nascita, pronta per correre. Non mancano poi i freni a disco sviluppati da Dunlop, la vera novità di quella C-Type che nel 1952 sbaragliò la concorrenza italiana.

Un’auto così non è fatta per diventare una garage queen, ovvero un’auto da collezione e da tenere religiosamente in garage. Assolutamente no: i ragazzi di Jaguar Classic hanno ricreato una C-Type Continuation capace di correre in pista appena uscita dalla fabbrica. I sedili, infatti, sono si in pelle, ma hanno un sistema di cinture di sicurezza da competizione omologato dalla FIA che ha richiesto l’unica licenza poetica presa dai ragazzi di Jaguar Classic. Nel 1953, infatti, le cinture di sicurezza… non si usavano! Dietro i sedili, allora, Jaguar C-Type Continuation ha una paratia di nuova concezione, a cui agganciare le cinture. In più, non mancano un estintore per vano motore e vano piedi, gestibile con una levetta all’interno del cockpit, e un sistema di protezione antiribaltamento, integrato nella paratia posteriore.

Tutte queste modifiche per la sicurezza al progetto originale (che vengono fatte anche alle auto originali per correre nel 2021, ndr) hanno permesso a tutte le Jaguar C-Type Continuation di essere omologate ed approvate dalla FIA. Cosa significa? Che i proprietari di queste nuove C-Type potranno partecipare ai campionati riservati alle auto storiche, come ad esempio il Goodwood Revival, la Le Mans Classic e, non per ultimo, il Jaguar Classic Challenge. Si tratta di un campionato, organizzato da Jaguar, che vede sfidarsi le più iconiche auto da corsa del Giaguaro a Le Mans, Spa-Francorchamps e Silverstone.

Prezzo e disponibilità di Jaguar C-Type: già configurabile, e pronta nel 2022

Per la prima volta per una “riproduzione” Jaguar Classic, è possibile configurare la propria Jaguar C-Type Continuation ideale. Jaguar ha infatti realizzato un configuratore online dedicato a lei, dove si può visualizzare e creare la propria C-Type dei sogni. Si possono scegliere le varianti cromatiche e gli abbinamenti tra i 12 colori dell’epoca per l’esterno e gli 8 abbinamenti interni. Inoltre, si possono inserire le decalcomanie tonde da vera auto da corsa anni ’50, scegliere lo stemma per il volante e quello per il cofano. Le vernici sono ad acqua, molto meno inquinanti, e volendo si può avere un vero badge Jaguar dell’epoca sulla carrozzeria o sul volante, rigorosamente in legno.

Da questo sito poi è possibile mettersi in contatto con Jaguar per la realizzazione della propria Jaguar C-Type Continuation. Il prezzo non è stato rivelato al pubblico, ma non dovrebbe essere proprio a buon mercato. Se infatti consideriamo che una C-Type originale vale intorno ai 3 milioni di sterline e le vere C-Type che hanno corso a Le Mans si aggirano intorno ai 10 milioni di sterline, penso che il prezzo della “Reloaded Edition” di Jaguar non si discosti granchè da questa un assegno a 6 zeri

Le pochissime C-Type Continuation verranno realizzate tutte entro il 2022, in tempo per partecipare ad un “classico evento celebrativo di matrice sportiva”. Che si tratti del mitico Goodwood Revival? Il debutto in metallo e bulloni della nuova Jaguar C-Type Continuation avverrà proprio oggi, il 3 settembre 2021, al Concours d’Elegance che si terrà all‘Hampton Court Palace. Un luogo magico, unico, dove poter ammirare le più grandi automobili della storia. Tra cui, ovviamente, anche la nuova Jaguar C-Type Continuation.

Jaguar C-Type è un’auto leggendaria, un’icona della storia di Jaguar e dell’automobilismo. Vederla rinascere su strada praticamente da zero come un’auto nuova è un’emozione incredibile per ogni appassionato di motori. Speriamo di poterla vedere presto sfrecciare al Goodwood Revival, al Festival of Speed o alla 24 Ore di Le Mans Classic. Perchè un’auto da corsa è nata per correre, e Jaguar C-Type non fa eccezione, soprattutto dopo la rinascita nel terzo millennio. E voi? Cosa ne pensate? Vi piacciono queste “ricostruzioni” di vetture leggendarie? O preferite veder correre solo automobili completamente originali? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti! Noi andiamo a cercare qualche spicciolo per poterla acquistare…

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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