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Kaspersky Episodio IX: la sicurezza stellare ne L’Ascesa di Skywalker

Di Episodio IX, l’ultimo capitolo della saga di Star Wars dedicata agli Skywalker, si potrebbe parlare per giorni, ma in questa sede abbiamo trovato interessante l’analisi che Kaspersky ha fatto sulla cybersecurity applicata alla storia del film.

Kaspersky Episodio IX: sicurezza prima di tutto!

Se c’è una cosa che causa più danni dei soldi nei film di Star Wars è la circolazione delle informazioni.

Il trasferimento di questi è decisamente caotico: a volte i trasferimenti sono rapidi e attraversano lunghe distanze, a volte passano attraverso droidi, a volte sui pugnali.

La Resistenza ha le sue tecniche:

  • Le navi volano una sull’altra
  • Si aprono i portelloni
  • Fanno passare un cavo
  • R2 scarica le informazioni mediante il suddetto cavo

Il sistema è decisamente sicuro, ma per niente comodo.

In questa disamina effettuata da Kaspersky, il risultato è : voto 10! (parafrasando un noto chef italiano).

Questi SONO i droidi che state cercando

C3PO ci fornisce dettagli maggiori sulla circolazione delle informazioni.

Nell’ultimo capitolo di Star Wars, C3PO si imbatte, insieme “agli amici” (per chi ha visto il film capirà, n.d.r.), in un pugnale dove vi è incisa un’iscrizione in lingua Sith.

A causa della sua programmazione da droide protocollare, il sistema non permette di leggere la lingua dei Sith e per risolvere il problema, la Resistenza è obbligata a resettare il sistema (di nuovo!).

L’hacker, a questo punto, usa un sistema di terze parti che può leggere il Sith e recupera le informazioni.

A conseguenza di questo procedimento c’è il reset della memoria del droide che alla fine non riconosce più nessuno.

Questo sistema risulta poco sicuro, l’algoritmo di cifratura è troppo blando.

La Resistenza, però, si merita un voto alto perché ha messo a punto una copia di backup di C3PO nella memoria di R2; il backup è sempre una buona strategia, quindi: voto 10.

Il pass del Primo Ordine

Per quanto riguarda il Primo Ordine siamo in presenza di un congegno che riconosce le navi dell’esercito e le riconosce come appartenenti all’Ordine.

Il problema è presto trovato: basta che il congegno sia perso o rubato per mettere a rischio la sicurezza delle navi.

L’autenticazione a due fattori sarebbe stata più sicura. Quindi voto basso per il Primo Ordine.

In definitiva pare che i buoni abbiano vinto ancora!

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Matteo Bonanni

Musicista di professione e malato di tecnologia per indole, mischio sempre musica e tecnologia senza soluzione di continuità perché mi piace circondarmi di cianfrusaglie tecnologiche mentre faccio tutto il resto!

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