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La recensione di The Wanderer: Frankenstein’s Creature. Un mondo umanamente mostruoso

Luci e ombre del mostro di Frankenstein illuminano anche lo schermo di Nintendo Switch

The Wanderer: Frankenstein’s Creature recensione

Era tanto tempo fa, tra le pagine di un libro magnificamente e morbosamente attraente, quando la penna di una delle più grandi autrici dell’horror e della gothic novel tracciava sulla carta la triste storia di un mostro. Dopo lo sbarco su PC e Mobile, The Wanderer: Frankenstein’s Creature è il titolo di questo “ritorno sugli schermi” in maniera inattesa e poetica anche su Nintendo Switch. Si tratta di una versione che ha visto la luce grazie al prezioso lavoro de La Belle Games e ARTE France. Vi raccontiamo com’è andato il viaggio tra colori e note musicali nella nostra recensione.

The Wanderer: Frankenstein’s Creature Recensione – La paura a colori

Sì, il mondo che La Belle Games ha dispiegato sotto i nostri occhi è davvero ricco di colori. Questi compaiono a pennellate di acquerello a tinte sempre più ricche e variegate, a differenza di quanto ci potremmo attendere. Se l’associazione tra il mostro di Frankenstein e la cupezza dettata da un alone di paura e ribrezzo è quasi immediata, questo cliché viene subito spazzato via. Per nostra immensa fortuna e con altrettanta soddisfazione.

Passato alla storia per brevità ed erroneamente con il nome del suo creatore, il dottor Victor Frankenstein, la storia di questo “moderno Prometeo” viene ripresa dal team di sviluppo francese per ridonare ai giocatori quel fuoco della conoscenza in una versione videoludica e artistica di questa vicenda.

The Wanderer: Frankenstein’s Creature
The Wanderer: Frankenstein’s Creature
Developer: La Belle Games, ARTE France
Price: 14,99 €

Ci caliamo nei panni di questo essere, che non sa ancora quale sia la sua identità e si mette alla scoperta del mondo. Quest’ultimo viene letteralmente disvelato in maniera eterea ed elegante sotto ai suoi piedi e intorno a lui. Egli girovaga per foreste e cittadine coperto di un solo mantello bianco e lacerato. Presto impara come l’ingenuità pura dei bambini cozza con il pregiudizio degli adulti: i primi lo invitano a giocare a palla con loro, i secondi lo cacciano con forche e bastoni e lo assalgono a colpi di pietre.

Un viaggio metafisico

Scoprire il mondo intorno a noi e fare conoscenza della nostra natura attraverso gli altri abitanti della Terra è l’attività principale che siamo chiamati a compiere in The Wanderer: Frankenstein’s Creature. Come suggerisce il titolo, dovremo principalmente peregrinare (apparentemente) senza meta, ribellandosi al suo creatore. Il viaggio non è solo reale, ma anche e soprattutto metafisico.

Le varie tappe sono rappresentate dai pensieri della creatura che scopre man mano di essere un reietto della società. Un mostro, per dirla con le parole usate dai comuni mortali alla vista di questo personaggio.

The Wanderer: Frankenstein's Creature“Ignoravo il motivo di tanta rabbia che deturpava persino i loro volti”. Le schermate di dialogo fra sé e sé sono numerose e pressoché gli unici momenti di narrazione di un gioco le cui colonne portanti sono principalmente dettate dalla dimensione visiva e sonora. Un vero e proprio prodotto artistico, un risultato di cui ci saremmo stupiti del contrario, se guardiamo al team di sviluppo e alle sue collaborazioni.

L’arte su schermo

Se La Belle Games è un player piuttosto recente nel mondo videoludico indipendente, giunto solo al suo secondo titolo, non lo è di certo ARTE France. Il canale televisivo di servizio pubblico franco-tedesco, attivo da quasi trent’anni e paragonabile al corrispondente italiano di RaiTre, ha desiderato partecipare allo sviluppo di questo videogioco.

Un titolo dalla giocabilità decisamente semplice e basilare, con l’obiettivo di raccontare la storia del mostro di Frankenstein da un punto di vista originale e coinvolgente.

The Wanderer: Frankenstein’s Creature
The Wanderer: Frankenstein’s Creature
Developer: La Belle Games, ARTE France
Price: 14,99 €

Suddiviso in brevi capitoli, ognuno intitolato con un elegante ed evocativo nome latino, il racconto ripercorre la famosa storia del viaggio di questa creatura, in tutta la sua solitudine, attraverso l’intera Europa ed estendendosi anche oltre i confini del Vecchio mondo. The Wanderer: Frankenstein's CreatureQuesta freschezza si ritrova soprattutto negli escamotage visivi che ci consentono di osservare i progressi del mostro nella sua conoscenza del mondo, primo fra tutti la comprensione dei dialoghi fra persone. Questo avviene, come racconta la storia di Mary Shelley, grazie alla lettura di un libro rubato in una casa che il mostro visita di soppiatto.

Solo in seguito a questa scoperta, e a questo furto, le parole delle persone prendono forma sullo schermo. Non più solo con simboli incomprensibili e simili a rune; questi ultimi vengono rimpiazzati da una varietà sempre maggiore di parole.

Il cammino di apprendimento e scoperta del mondo non è facile, né veloce. Dovremo proprio fare i conti con questa lentezza talvolta estenuante del caricamento fra un capitolo e l’altro, così come delle scene di intermezzo. Se le visuali di cui disponiamo per analizzare il mondo intorno a noi sono concepite con uno stile davvero apprezzabile e curato, il comparto tecnico non ci ha meravigliato in egual misura.

La fatica di vivere (e di giocare)

Comprendiamo che le opere d’arte richiedano il tempo necessario per essere apprezzate e comprese fino in fondo con la dovuta calma. Apprezziamo questa richiesta impostaci dagli sviluppatori, ma il gameplay impone modalità e tempistiche non facilmente concepibili da parte dei giocatori. Ci spieghiamo meglio. The Wanderer: Frankenstein’s Creature viene presentato secondo gli stilemi di un’esperienza artistica virtuale, in grado di lasciare da parte l’adrenalina propria delle classifiche da scalare, nemici da sconfiggere e ability-trees da completare.

Qui tutta l’attenzione confluisce nella narrazione che segue piuttosto pedissequamente la storia scritta nelle pagine di uno dei grandi classici del gotico per eccellenza, motivo per cui non possiamo che apprezzare enormemente la qualità della scrittura. Vengono riportate citazioni, dialoghi, pensieri della Creatura che ben evidenziano la sia caratteristica di “scherzo della natura”. Anonima di fatto, ma paradossalmente altrettanto nota per la paura e il timore che suscita a ogni piè sospinto.

The Wanderer: Frankenstein's CreatureNon mancano però delle difficoltà a livello tecnico. Per quanto i comandi siano davvero elementari, una semplicità scarna suggerita anche dal menu di gioco poverissimo di opzioni, la giocabilità risulta parecchio legnosa e con tempistiche di caricamento talvolta più lunghe del previsto. Consigliamo inoltre di

Accanto a queste problematiche però, torniamo a sottolineare come le pennellate di colore in stile acquarello siano in grado di esprimere al meglio gli stati d’animo del mostro e le situazioni che vive passo dopo passo. Il sound design non è da meno. Accompagna sempre in maniera sublime ogni momento di gioco con brani orchestrali gradevolissimi e curati in ogni loro nota.

In conclusione

Per questi motivi, il titolo in questione è soprattutto consigliato a un pubblico particolarmente interessato a riscoprire la trasposizione della storia in versione videoludica, meno accorto e attento alle dinamiche di gioco in sé. Il gioco riesce a far trapelare pienamente le emozioni vibranti e la tragedia di un mostro che fatica ad accettarsi per la sua creazione. Il gioco coinvolge dunque i nostri sensi in un’esperienza che si avvicina all’atmosfera dal sapore quasi onirico di Last Day Of June e al personaggio esoterico di Journey.

L’esperienza vissuta è davvero esemplare. Dimostra come il medium videoludico sia sempre più in grado di abbracciare esperienze non solo puramente di intrattenimento e in grado di emozionare. Le corde del nostro animo riescono a vibrare, nonostante i requisiti tecnici e grafici patinati, sempre più richiesti oggigiorno, siano stati accantonati . Un piccolo sforzo richiesto in termini di pazienza nella giocabilità, ha saputo premiarci per contenuti di qualità ed emozione. Una lezione da apprendere e conservare.

The Wanderer: Frankenstein’s Creature

Pro Pros Icon
  • Grafica sublime
  • Sound design coinvolgente
  • Trasposizione storica emozionante
Contro Cons Icon
  • Giocabilità a tratti difficile e legnosa
  • Varietà di opzioni davvero ridotta

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Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

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