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Licorice Pizza: com’è il film di Paul Thomas Anderson

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Correre. Correre verso il mondo degli adulti, che per il 15enne Gary Valentine è uno status da raggiungere il prima possibile per realizzare i suoi sogni, o correre verso la vita e la propria realizzazione personale, che invece sembrano costantemente sfuggire alla 25enne (o forse 28enne) Alana Kane. Corsa come necessità causata dalla crisi energetica del 1973 (inquietante collegamento col nostro presente, sottolineato dall’emblematico cartello “Out of gas. Rent a bike“) ma anche e soprattutto simbolo del rapporto dei due protagonisti dello splendido Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, al perenne inseguimento l’uno dell’altra e tenuti insieme da una sorta di filo nascosto, non a caso titolo del precedente lavoro del regista statunitense.

La San Fernando Valley del 1973 è teatro di una delle più atipiche, sbilanciate e allo stesso dolci storie d’amore viste recentemente sul grande schermo. Il debuttante Cooper Hoffman (figlio del compianto Philip Seymour Hoffman, amico e attore feticcio di Anderson) è Gary, adolescente goffo nel fisico ma fulmineo col pensiero e con le parole, cresciuto sui set e sempre alla caccia di nuove avventure imprenditoriali in cui tuffarsi. Alana Haim (leader del gruppo delle Haim, anch’essa alla sua prima prova sul grande schermo) è invece Alana Kane, donna giù matura e disillusa, ma ancorata a una famiglia retrograda e bigotta e a un’esistenza all’interno della quale fatica a trovare il bandolo della matassa.

Un rapporto apparentemente impossibile, che nonostante tutto continua a crescere ed evolversi, nella cornice della sognante California anni ’70, fra sale giochi e Licorice Pizza (catena di negozi musicali dell’epoca, nonché espressione alternativa per indicare gli LP), in un territorio brulicante di cultura e continuamente scosso da repentini cambiamenti sociali e politici.

Licorice Pizza: l’inno alla giovinezza e alla California anni ’70 di Paul Thomas Anderson

Sulla scia di altri grandi autori come Alfonso Cuarón (Roma), Quentin Tarantino (C’era una volta a… Hollywood) e Kenneth Branagh (Belfast), con Licorice Pizza Paul Thomas Anderson mette in scena i luoghi e l’epoca in cui è cresciuto, rendendo omaggio all’atmosfera che lo ha formato (il regista è nato nel 1970) e al suo nutrito sottobosco culturale, fatto di produttori folli (il Jon Peters di un irresistibile Bradley Cooper) e set spericolati, come quello in cui si distingue il personaggio di Sean Penn (chiaro riferimento a William Holden e al film di Clint Eastwood Breezy, da lui interpretato).

Anche se la storia è solo parzialmente autobiografica (la base è una reale esperienza dell’amico del regista Gary Goetzman), Licorice Pizza è la quintessenza del cinema di Paul Thomas Anderson, che ancora una volta si appoggia all’indissolubile legame fra due personaggi, alla California da lui già esaltata con Boogie Nights – L’altra Hollywood e Vizio di forma e a una storia d’amore fuori dagli schemi, come quella di Ubriaco d’amore. Nata quasi per gioco e per sfida, la relazione fra Gary e Alana attraversa le quattro ideali stagioni dell’amore che già avevano animato La La Land e naviga senza paura nel mare in burrasca della vita, fatto di brusche separazioni e timidi riavvicinamenti, di sentimenti inespressi e di sguardi incredibilmente loquaci.

In poco più di 2 ore, dense di eventi ed emozioni, ci innamoriamo con Gary e Alana, soffriamo insieme a loro e scendiamo in loro compagnia da una collina, su un camion sgangherato in retromarcia e senza benzina, straordinaria metafora della giovinezza e della sua sfrontatezza. Tutto questo sempre di corsa, perché la vita e l’amore non aspettano e dobbiamo sempre impegnarci al massimo per raggiungerli e agguantarli.

Una colonna sonora che detta il ritmo alla narrazione

In un racconto letteralmente intriso di storia del cinema (non solo gli omaggi dichiarati ad American Graffiti e Fuori di testa: non può essere casuale la presenza di Alana Haim e del suo delizioso naso aquilino in un film che cita più volte Barbra Streisand ed è sostanzialmente il Come eravamo di Paul Thomas Anderson), non è da meno la componente musicale, che accompagna costantemente il percorso di Gary e Alana e detta il ritmo ai loro alti e bassi. Dall’epica Life on Mars? di David Bowie a But You’re Mine di Sonny & Cher, passando per Peace Frog dei Doors e senza dimenticare il contributo di Jonny Greenwood, Licorice Pizza è anche un viaggio nostalgico in un periodo unico e irripetibile, i cui echi arrivano fino a oggi e accompagnano una storia d’amore senza tempo, esitante e impacciata come una mano diretta su un seno e poi ritratta pudicamente.

Un racconto vero, privo di artifici e pieno di scelte sbagliate e binari morti (come la vita), in cui Paul Thomas Anderson mette letteralmente tutto se stesso. In Licorice Pizza emerge tutta la sua idea di cinema, per la quale gli sguardi sono anche e soprattutto prove di forza emotiva fra i personaggi e dove i silenzi raccontano molto più di intere pagine di dialoghi, come nella struggente telefonata muta fra Gary e Alana.

Ma c’è molto anche dell’Anderson privato, che omaggia nuovamente la memoria di un altro grande attore come Robert Downey Sr. e inserisce in piccoli ruoli personalità come Benny Safdie, Tom Waits e John C. Reilly, parenti d’arte come Sasha Spielberg (figlia di Steven), Griff Giacchino (figlio di Michael), George DiCaprio (padre di Leonardo) e l’intera famiglia di Alana Haim, oltre a sua moglie Maya Rudolph e i loro figli Pearl, Lucille, Ida e Jack.

Licorice Pizza: la quintessenza del cinema di Paul Thomas Anderson

Un intreccio inestricabile fra vita reale e finzione, che diventa cifra stilistica e dichiarazione d’intenti di Licorice Pizza. Paul Thomas Anderson aggiunge così un altro tassello alla sua strepitosa filmografia, confermando di essere uno dei più grandi autori viventi e rendendo onore al cinema stesso: la fine di una rincorsa sotto una sala cinematografica tappezzata dal materiale pubblicitario di Agente 007 – Vivi e lascia morire è una delle più genuine e appassionate dichiarazioni d’amore alla settima arte viste di recente sul grande schermo.

Quello di Paul Thomas Anderson è un cinema indisposto al compromesso, che non ha timore di prendersi tutto il tempo necessario per alcune digressioni non particolarmente convincenti (come l’intero segmento con protagonista Sean Penn) o per momenti estremamente grotteschi (praticamente ogni volta che Bradley Cooper compare sullo schermo). Con buona pace dei cercatori di buchi di sceneggiatura e delle strutture narrative solide e coerenti, Licorice Pizza è un puro e semplice inno all’amore e alla giovinezza, che non si possono chiudere all’interno di schemi e confini prestabiliti. Non resta quindi che abbandonarsi al fascino e alla vitalità di questo meraviglioso lavoro e alla bravura dei due migliori attori esordienti sfornati recentemente dal cinema, seguendo Gary e Alana in quella fantastica corsa a perdifiato che è la vita.

Offerta
Il Filo Nascosto
  • The disk has Italian audio and subtitles.
  • Daniel Day-Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville (Attori)
  • Audience Rating: R (circondato)

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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