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La recensione finale di LOL 2: meglio o peggio della prima stagione?

ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler. Sono usciti questa notte gli ultimi due episodi di LOL 2: Chi ride è fuori, ecco le nostre valutazioni complessive su questa seconda stagione.

LOL 2 ha rispettato le aspettative?

Disponibili ora su Prime Video, le ultime due puntate di LOL 2: Chi ride è fuori (prodotte da Endemol Shine Italy per Amazon Studios) mettono la parola fine su questa seconda edizione. Una seconda stagione apparentemente sfortunata, ma solo perchè è uscita quando il mondo aveva meno voglia di ridere, ma l’intrattenimento serve anche a questo. Lo strabiliante successo della prima stagione aveva portato il format ad essere considerato una nuova frontiera per la comicità italiana. “Un generatore seriale di meme” avevamo detto negli altri articoli sullo show, ma anche di momenti e battute che hanno segnato il nostro 2021. La domanda alla vigilia del secondo capitolo quindi era una: riusciranno a replicare quel successo?

Nella nostra recensione delle prime quattro puntate ci era sembrato di si. Anzi il format ci era parso addirittura migliorato e più asciutto. In particolare ci era piaciuto l’uso di Lillo (dosato al punto giusto), la mancanza di esplosioni e fumo alla Scherzi a Parte (usati pochissimo nei primi 4 episodi) e in generale il livello generale del cast. 

Le ultime due puntate sono però bastate a smentire i primi due punti. Lillo, che nei primi episodi aveva fatto solo un cameo, negli ultimi due viene abusato. Una scelta che non abbiamo particolarmente gradito, ma che perdoniamo agli autori, anche perchè oggettivamente se la situazione è in stallo qualcosa bisogna pur inventarsi. Non gli perdoniamo invece l’utilizzo smodato di sedie elettriche, fumo ed esplosioni a sorpresa.

Gli ultimi due episodi: una narrazione frenetica e magistralmente resa

Gli ultimi due episodi invece sono stati straordinari dal punto di vista narrativo. Ci eravamo lasciati con una sola eliminazione (Alice Mangioni) e quasi tutti ammoniti (tranne Maccio). La prime delle due puntate finali si apre proprio con il cartellino giallo per Capatonda, il che vuol dire una sola cosa: ogni risata sarà un’esplusione e nel corso di 2 puntate saranno espulsi tutti. La consapevolezza inconscia quindi è che ogni secondo degli episodi conclusivi vale. Una dinamica che ci era piaciuta poco delle prime puntate era lo stacco costante con i momenti fuori dal teatro con le interviste. Un espediente narrativo necessario a dare respiro e a riempire i momenti, ma che nelle ultime puntate non si è visto. A beneficiarne è stato il ritmo, decisamente più convulso ed elettrizzante, come i tempi comici di un programma che ha lo scopo di far ridere (anche se non si può).

Da sottolineare poi che in un format di questo tipo avviene un effetto paradossale: uno dei momenti clou rischia di risultare il più noioso. Parliamo ovviamente del finale, quando i comici in gara (in questo caso Maccio Capatonda e Virginia Raffaele) sono in una fase di stallo. Lo avevamo già visto con la prima edizione, quando Ciro Priello e Katia Follesi si sono ritrovati in una serie di gag decisamente dimenticabili. Anche quest’anno c’è stata la percezione che il punto debole del format sia proprio lo scontro finale. Del resto i due comici, dopo sei ore, hanno praticamente esaurito tutte le loro cartucce e appaiono visibilmente stanchi. Il risultato è che la loro comicità rischia di non far ridere neanche chi è a casa.

Non bisogna poi sottovalutare che la mancanza di un caos generale genera di riflesso un contesto meno creativo e imprevedibile: sai che il tuo avversario è solo l’altra persona, e che ogni cosa che farà sarà finalizzata a farti ridere. Una tensione incredibile per i performer, che però raramente riesce a sortire effetto comico. A risolvere il tutto però lui: Corrado Guzzanti. L’uomo che Virginia Raffaele, ma in realtà tutti i concorrenti, temevano di più. La vittoria va quindi a Maccio Capatonda, che ha deciso di devolvere il premio al WWF.

LOL 2: Nessun tormentone e nessun momento davvero clou, ma tante piccole perle

Non possiamo negare che la prima stagione deve il suo successo ad una serie di momenti e battute divenute cult. La Gioconda di Elio, il tubo di Matano e “Hai cagato?” di Pintus sono solo alcuni esempi, ma potremmo citare anche “Sò Lillo” e Posaman oltre a “Saranno cazzi miei”. Insomma tante citazioni che sono state poi riprese per mesi dal web e nella vita reale. L’impressione è che questa seconda stagione non abbia nulla da tutto ciò, ma non è necessariamente un male.

Più che tormentoni estivi da Festivalbar questa è stata un’edizione da disco da ascoltare per intero. Una raccolta di piccole perle, che forse conoscevamo già perchè parte di repertori consolidati, che hanno scandito i tempi dello show senza mai eclissare le altre gag. Anche i props sono stati abbastanza assenti: dopo lo show dello scorso anno ci fu un boom per il tubo sonoro di Matano. Se quest’anno avverrà qualcosa di simile sarà solo per il cane di Forest.

La vera forza è il cast: Corrado è il Re, Virginia la Principessa e Maccio è Mimmo

Dopo le prime quattro puntate vi avevamo detto che le aspettative non erano solo state rispettate, ma addirittura superate. Dopo le ultime due non possiamo che confermare questa impressione. Ha sicuramente aiutato il cast stellare con veri e propri Re della comicità, anche molto diversi tra loro. A dominare è stato ovviamente Corrado Guzzanti (entra con Quelo ed esce con Venditti), ma il talento di Virginia Raffaele non è certo passato in secondo piano. Decostruire linguaggi e generare situazioni al limite dell’assurdità è poi prerogativa assoluta di Maccio Capatonda (che ha addirittura trovato il modo di portare in scena i suoi celebri trailer). Mago Forest è stato incontenibile e dirompente: un dadaista della risata, capace di far ridere anche solo quando cerca di trattenersi.

Tutti gli altri sono apparsi in secondo piano, eppure hanno tutti contribuito in qualche maniera allo show. Tess Masazza un pesce fuor d’acqua (citazione voluta) del cast, si è integrata perfettamente ed è riuscita a generare gag gradevoli. Si è divertita molto, come testimoniano le sue ammonizioni. Lo stesso vale per Diana Del Bufalo, il cui disagio ha ricordato molto il Fru della prima edizione. Maria Di Biase è stata spesso al centro dell’attenzione, ma raramente è riuscita ad impensierire. Il suo unico pensiero sembrava fosse dire agli altri “Sei una brutta persona”, il che non fa molto ridere. Non si sono viste le doti da monologhista di Max Angioni, ed è un peccato, ma lo sketch del wrestler è stato incredibilmente surreale (con Maccio poi). Di Alice Mangione ricorderemo la gag non riuscita del pancione, mentre di suo marito Gianmarco Pozzoli i capelli (e il paddle con….vabè).

Tirando le somme: Meglio o peggio della prima stagione?

Rispetto alla prima stagione il format è più asciutto ed il montaggio risulta più incisivo. Andrebbero dosate meglio le interviste ai comici durante l’azione e le risate dei presentatori. Anche su questo tema vale la pena di fare un appunto: in un programma comico televisivo le risate sono fondamentali. Il pubblico che ride da sensazione di ilarità a chi guarda da casa. Ecco perchè è indispensabile inquadrare Fedez e Matano sganasciarsi per qualsiasi cosa: perchè gli altri del cast non possono. Se non ci fossero probabilmente non rideremmo neanche noi, o comunque non avvertiremmo le battute con la stessa forza comica. Del resto ridere è contagioso. Detto ciò andrebbe asciugato anche questo aspetto, che come detto è necessario, ma che spesso risulta forzato: sembra davvero che si rotolino dal ridere per qualsiasi cosa.

Tirando le somme LOL 2 è approvato a pieno, nonostante alcuni piccoli dettagli da mettere a punto. Ma i salti in avanti fatti in questa seconda stagione ci lasciano ben sperare per una terza edizione.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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