fbpx
AttualitàCultura

Il Parlamento Ue approva il Media Freedom Act, la legge sulla libertà e la trasparenza dei media

Si rafforzerà la tutela dei giornalisti

La mutazione dei mass media, negli ultimi tempi, è sempre più rapida. A quelli tradizionali se ne affiancano sempre di nuovi: i social sono ormai usate a tutti i livelli per propagare notizie, e un politico che non comunichi almeno da una piattaforma è decisamente antiquato.

Questo primo mutamento ne ha portato diversi altri: la proliferazione delle fake news e di contenuti spesso faziosi o di qualità scadente.

Perciò lo scorso 16 settembre la Commissione UE ha presentato il Media Freedom Act. Ossia un sistema di regole pensate con l’obiettivo di tutelare il pluralismo e l’indipendenza dei media in Europa. Ulteriore scopo dichiarato è quello di evitare ingerenze politiche nelle decisioni editoriali.

Ora il Parlamento Ue ha approvato il Media Freedom Act. Vediamo cos’è successo, e scopriamo più da vicino cos’è la legge sulla libertà e la trasparenza dei media in Europa.

Media Freedom Act 1

L’europarlamento approva il Media Freedom Act

Nella giornata di martedì 3 ottobre il Parlamento europeo ha approvato il Media Freedom Act, la legge Ue sulla libertà e la trasparenza dei media.

Il testo è stato approvato con 448 voti a favore, 102 contrari e 75 astensioni. La legge garantirà in Europa la pluralità dei media e preserverà la loro indipendenza da interferenze politiche o economiche.

Da mercoledì 18 ottobre inizieranno le trattative con il Consiglio europeo.

Il nodo dello spyware

La Federazione europea dei giornalisti si tratta ha detto che il documento licenziato dall’europarlamento “ha migliorato significativamente il testo della commissione europea”.

La questione ancora aperta è quella dello spyware. La Federazione ha infatti detto: “Siamo rammaricati per la mancanza dello stop completo allo spionaggio dei giornalisti.”

Infatti l’uso dei software spia potrà ancora essere giustificato, ma “solo come misura di ultima istanza, da valutarsi caso per caso, e se disposto da un’autorità giudiziaria indipendente per indagare su un reato grave, come il terrorismo o la tratta di esseri umani”.

È recentissima, dello scorso 27 settembre, una lettera firmata da 80 associazioni della società civile e dei media europei indirizzata agli europarlamentari, che chiedevano la cessazione completa dello spionaggio dei giornalisti.

Scorpi la super offerta NordVPN- Fino a 65% di sconto + 3 mesi EXTRA

Maggiore trasparenza ed equilibrio

Nel testo che ha avuto l’ok dal Parlamento europeo è stata inserita anche la richiesta di pretendere che tutti i media pubblichino chiare informazioni sul loro assetto proprietario. E che inoltre riferiscano sui fondi che ricevono attraverso la pubblicità statale o il sostegno pubblico (sia che si tratti di fondi provenienti da Paesi dell’Ue che da Paesi terzi).

Per evitare una forma di dipendenza dei mass media dalla pubblicità statale, con il Media Freedom Act l’europarlamento propone che non si possa destinare a un medium più del 15% del bilancio disponibile complessivo nazionale per la pubblicità statale.

La moderazione dei contenuti

Altro punto centrale è quello della moderazione dei contenuti.

In questo senso gli eurodeputati hanno chiesto che sia messo a punto un meccanismo per la gestione della rimozione dei contenuti in cui si distinguano i media indipendenti da quelli non indipendenti.

Le grandi piattaforme tech dovranno poi informare i media interessati della loro volontà di rimuovere determinati contenuti, lasciando 24 ore di tempo per rispondere prima di agire.

La rimozione potrà avvenire dunque solo se il media in questione non risponde nei tempi.

Altri aspetti del Media Freedom Act

Il Media Freedom Act, dicevamo, nasce dal fatto (lo riporta il testo di sintesi presente sul sito del Parlamento europeo) che “negli ultimi anni si sono registrate tendenze sempre più preoccupanti in tutta l’Unione Europea, come documentato nei rapporti annuali sullo stato di diritto della Commissione Europea e in altri strumenti come il Media Pluralism Monitor.”

Tra gli obiettivi della proposta di legge, oltre a quelli già citati, c’è la preservazione dei giornalisti dall’obbligo di rivelare le proprie fonti.

Il Media Freedom Act, inoltre, stabilisce i requisiti per i sistemi di misurazione dell’audience. E prevede la costituzione di un Consiglio europeo indipendente per i servizi di media, con il compito “di salvaguardare l’indipedenza degli editori nel rispetto di adeguate canoni di trasparenza sulla proprietà dei media, anche nell’ottica di prevenire il radicarsi di concentrazioni restrittive della libertà di informazione, nonché l’emergere di conflitti di interesse suscettibili di pregiudicare il corretto funzionamento del settore”.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🔍ChatGPT sfida Google con un nuovo motore di ricerca web
 
🎮Prime Gaming: ecco tutti i nuovi giochi gratis di maggio 2024
 
🪨La recensione di Samsung Galaxy XCover7, uno smartphone “da maltrattare”
 
💸Bonus 100 euro: a chi spetta, come richiederlo
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button