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Addio Facebook, ecco Meta

L’annuncio è stato dato da Zuckerberg al Facebook Connect

Lo avevamo previsto e siamo stati buoni profeti: Facebook ha cambiato nome. Ed è diventato Meta.

L’annuncio, che sottintende qualcosa di molto più profondo di un semplice e superficiale rebranding, è stato dato da Mark Zuckerberg in persona.

Quando e dove? Nella giornata di giovedì 28 ottobre durante il Facebook Connect (che evidentemente per l’ultimo anno si chiamerà così). Ovvero alla conferenza annuale del colosso di Menlo Park, che ha aperto i battenti alle 19 (ora italiana).

Scopriamo cosa ha detto Zuckerberg nel corso dell’evento e quanto finora si sa del nuovissimo Meta. E cerchiamo soprattutto di capire quale cambio di strategia e di obiettivi accompagneranno il fresco passaggio da Facebook a Meta.

Meta: si punta sul metaverso

Già molto era trapelato nei giorni scorsi. Sia per quanto riguarda la serie di scandali che ha colpito l’azienda, sia per l’interesse sempre crescente di Facebook per il metaverso.

Qualcosa avrebbe dovuto cambiare. C’è stato chi ha scommesso sulle dimissioni di Zuckerberg: un passo indietro per dare uno scossone e una svolta alla società. E chi invece ha pensato a un rebranding, per concentrare l’attenzione degli utenti e degli addetti ai lavori proprio sul metaverso. Per il quale nei prossimi anni è prevista l’assunzione di 10.000 figure professionali.

Avevano ragione questi ultimi: ieri, al Facebook Conncet, Zuckerberg (che pare intenzionato a restare ben saldo al timone del gruppo) ha detto che Facebook si chiamerà Meta. O meglio: già da ieri stesso, giovedì 28 ottobre 2021, il gruppo Facebook ha ufficialmente mutato il nome in Meta.

Superflua ogni spiegazione: la parola (che in greco significa “oltre”) indica chiaramente il futuro focus della società: il metaverso.

Sono già apparsi il relativo sito Internet e, su Twitter, l’handle @meta. Dal 1 dicembre la società cambierà anche il nome del suo titolo azionario, da FB a MVRS.

Facebook resterà solo a identificare il social network. Che, visto soprattutto il recente clamore dei Facebook Papers, probabilmente sarà destinato ad avere un ruolo sempre più marginale.

Meta

Il metaverso

Meta come maniera confidenziale di chiamare il metaverso, dunque.

Per il cui sviluppo l’azienda di Zuckerberg ha investito qualcosa come 10 miliardi di dollari per il 2021.

Una spesa del genere, naturalmente, prevede un progetto ambizioso. E infatti il metaverso corrisponde a una sorta di Internet tridimensionale che può davvero essere vissuto, tramite un avatar e un visore di realtà virtuale, come una seconda vita.

Al suo interno sarà possibile incontrarsi, giocare, lavorare, acquistare e molto altro ancora.

Durante la presentazione al Facebook Connect, Zuckerberg ha puntato molto sul concetto della condivisione realistica di uno spazio virtuale con persone che si trovano in luoghi differenti. “Potremo sentire la presenza degli altri, come se fossero lì, il loro linguaggio del corpo, le loro espressioni. Potremo invitare le persone a casa nostra e avviare meeting; la casa diventerà anche un ufficio”.

Meta: gioco ma anche lavoro

Il metaverso punterà a essere un surrogato piuttosto completo della realtà. Spazio quindi ai giochi: gli sviluppatori produrranno per Oculus Quest dei game sempre più avveniristici e appassionanti.

Ma spazio anche al lavoro. Ci saranno ad esempio le riunioni virtuali, a cui si accederà da Horizon Home (ciò che per primo si vedrà una volta indossati i visori Oculus Quest). Si potranno utilizzare diverse app, da Slack a Webex. Ha detto il Ceo di Meta: “Possiamo lavorare da remoto, lo abbiamo visto negli ultimi due anni, ma la realtà del lavoro ibrido è diversa, col metaverso sarà più facile dare accesso alle persone al loro ufficio indipendentemente da dove vivono. E sarà anche utile per l’ambiente, se pensiamo quanto traffico verrà evitato”.

Zuckerberg ha poi dimostrato le potenzialità del metaverso sul versante didattico.

Facebook

Un nuovo mercato

Perché il metaverso esprima tutte le sue potenzialità, Facebook – anzi no, scusate, Meta – non potrà essere l’unica azienda a occuparsene. Lo ha detto anche Zuckerberg: “Teletrasportarsi nel metaverso sarà come cliccare un link su internet: uno standard aperto. Serve interoperabilità”.

Sembra comunque che già altre grandi società, come Microsoft ed Epic Games, si stiano muovendo nella medesima direzione.

I tempi per una piena realizzazione del metaverso non saranno comunque brevi. Come ha ricordato il vice presidente degli affari globali, Nick Clegg, “ci vorranno anni prima che sia pienamente realizzato”.

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I nodi privacy e Facebook

“Il metaverso raggiungerà un miliardo di persone in un decennio e creerà milioni di posti di lavoro”, ha affermato un gongolante Zuckerberg.

Resta però la delicata questione della privacy. Che, se si è già mostrata più volte come il tallone d’Achille del social network, sarà ancora più difficile da gestire in una realtà complessa e pervasiva come il metaverso. Anche se il Ceo di Meta ha assicurato che questa sorta di Rete tridimensionale “nasce progettata per la sicurezza”.

Rimane poi apertissima la questione Facebook: quale sarà il destino di una piattaforma che, se pure sta attraversando il suo periodo più difficile, può comunque ancora contare su quasi tre miliardi di utenti?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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