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MINI John Cooper Works GP, l’inglesina più estrema è pronta per scendere in pista

MINI JCW GP, la più veloce di sempre: 306CV, 265 km/h e sotto 8" al Ring

Dopo tanta attesa, il giorno del debutto di MINI JCW GP è arrivato.
Il suo nome completo è MINI John Cooper Works GP, ma dietro ad un nome così lungo la sostanza è tanta.
La nuova versione sportiva della celebre auto inglese è infatti la MINI più potente di sempre (record condiviso con un'”amica”, ma ne parliamo tra poco), nonchè la più veloce di sempre con i suoi 265 km/h, meritando un posto tra le compatte sportive più estreme degli ultimi anni.

Ma cosa rende la MINI JCW GP così speciale?
Andiamo a scoprire insieme le sue caratteristiche presentate durante la conferenza stampa online di qualche giorno fa, analizzando vita, morte e miracoli di questo piccolo mostro di potenza.
Durante la presentazione online della sua prima elettrica, MINI Cooper SE, del mese scorso, la Casa di Oxford ci aveva detto di avere in serbo e anche in croato (…si, le battute di Fjona sono contagiose) una sorpresa per tutti i veri appassionati di auto.
E i 306 CV della GP pensiamo siano un regalo davvero gradito.

MINI JCW GP, le prime due serie: la R53 GP

MINI John Cooper Works GP è ormai una versione storica e molto attesa della piccola inglese.
Siamo arrivati infatti alla terza edizione della MINI stradale più estrema, una per ogni serie.

MINI JCW GP R53

La prima MINI GP infatti debuttò nel 2006, come canto del cigno della prima serie della MINI prodotta da BMW, la R50/53 per gli appassionati.
MINI Cooper S John Cooper Works GP Kit (mamma mia che nome chilometrico!), nonostante varie differenze fisiologiche visti i quasi 15 anni di differenza, ha segnato le orme da seguire, riprese da tutte le altre MINI più votate alla sportività.

MINI JCW GP R53 retro

Nonostante le dichiarate intenzioni pistaiole e cattive, infatti, le dotazioni di bordo sono le stesse, “borghesi”, delle altre MINI, con radio, clima, comandi al volante e su alcune anche fari xeno e sedili riscaldati
Ciò che cambia e si incattivisce è però la parte meccanica.

Sotto il cofano infatti troviamo lo splendido 1.6 4 cilindri sovralimentato da compressore volumetrico, capace di 218 CV e 250 Nm di coppia. Il tutto accoppiato ad un ottimo cambio manuale a 6 marce dagli innesti duri e molto sportivi.
L’aumento rispetto ai 211 CV della John Cooper Works “normale” era limitato in soli 7 CV, ma erano altre le cose che cambiavano.
Il motore è stato modificato per regalare un’erogazione più aggressiva e “graffiante” del 1.6 standard.
Presenza graditissima è poi quella del differenziale autobloccante meccanico di serie, che permette di scaricare sulle sole ruote anteriori tutta la potenza in maniera ottimale.

MINI JCW GP R53 bagagliaio

La MINI GP rinunciava ai sedili posteriori, diventando di fatto una due posti.
La panca posteriore è sostituita da una barra trasversale che collega i duomi delle sospensioni posteriori.
Lo scopo di tutto questo? Alleggerire l’auto ed irrigidire ancora di più la scocca, per rendere la MINI GP il più precisa e veloce possibile.
Ah, e ovviamente lo scopo ultimo è quello di trasformare la GP in uno dei furgoncini più veloci sulla terra, visti i ben 670 litri di bagagliaio disponibili fino al livello dei finestrini. Si, giuro!

L’eliminazione della panca posteriore, unita alla riduzione del materiale fonoassorbente, all’uso di alluminio per i bracci delle sospensioni posteriori e l’uso di cerchi da 18″ più leggeri e dal disegno specifico hanno portato innegabili vantaggi al momento della “prova costume”.
La JCW GP di prima generazione infatti pesa poco più di 1100 kg, oltre 50 kg più leggera di una normale Cooper S.

2006-MINI-Cooper-S-GP-Speedometer-1600x1200

Questo a tutto vantaggio delle prestazioni: lo 0-100 veniva coperto in 6,5 secondi, per una velocità massima di 240 km/h.
Per riuscire a mostrare la velocità massima, tra l’altro, la MINI JCW GP ha avuto bisogno di un tachimetro diverso, con fondoscala a 250 km/h, rispetto a quello classico con fondoscala a 240 delle altre MINI.
Per farlo hanno… aggiunto una tacchetta rossa oltre il normale limite: quando si dice l’arte di arrangiarsi!

MINI JCW GP R%£ interni

L’estetica, poi, è molto cattiva ancora oggi, immaginate cosa voleva dire all’epoca.
Erano infatti di grandissimo effetto i cerchi da 18 pollici (impensabili all’epoca su un’auto poco più lunga di una 500), le appendici aerodinamiche e la grossa ala posterore, ripresa da quelle usate in pista dalle MINI Challenge da competizione.
Per quando riguarda le colorazioni, si poteva scegliere tra… un solo schema colore, grigio scuro con tetto grigio chiaro, con vari tocchi di nero e rosso in giro per l’auto.
Già stabiliti erano anche gli esemplari da produrre: solo 2000 MINI GP vennero prodotte per tutto il mondo, con il numero identificativo stampigliato sul tetto e su altri dettagli interni.

Ultima curiosità: questa versione di MINI GP non fu prodotta nel classico stabilimento inglese di Oxford, bensì in Italia.
Della produzione iniziale di scocche e componenti si occupava infatti la fabbrica di Oxford, ma l’assemblaggio e le modifiche prestazionali erano “merito” di Bertone, che nel suo stabilimento di Torino assemblò tutte e 2000 le MINI John Cooper Works GP.

La seconda serie, la R56 GP

Dopo il debutto della seconda serie della MINI by BMW (la R56) nel 2006, abbiamo dovuto attendere fino al 2013 per la seconda serie di MINI JCW GP.
La ricetta è rimasta la stessa, visto che tutte le MINI di seconda generazione sono derivate strettamente dalla prima serie.

Sempre due posti secchi, stessa riduzione dei pesi e stesse comodità presenti per i due passeggeri anteriori.
Cambia però radicalmente sotto il cofano.
Addio al motore Tritec Chrysler con compressore volumetrico, benvenuto 1.6 turbo sviluppato in collaborazione con il gruppo PSA.
Il nuovo motore turbo condivide la stessa potenza della GP precedente, ovvero 218 CV, erogati però non più a 7100 giri (!!) ma 1000 giri più in basso.
Sale anche la coppia, che arriva a 260 Nm. Il differenziale autobloccante meccanico viene ahimè sostituito da uno elettronico, mentre il cambio rimane manuale a 6 marce, per la gioia degli appassionati dell’epoca.

Le sospensioni poi diventano regolabili, con sempre più componenti derivate dalle MINI Challenge da corsa, come le sospensioni posteriori, i cerchi in lega da 17 pollici e altri dettagli.
Esteticamente poi è più estrema della precedente.
Fa infatti il suo debutto un alettone ancora più grosso ed un diffusore posteriore, e anche la colorazione grigia quasi azzurrata della prima serie lascia spazio ad un nero lucido molto aggressivo, che come la prima serie è l’unica  tinta disponibile per il modello.

Il peso si alza leggermente fino a toccare i 1230 kg, ma è comunque di una cinquantina di kg più leggera delle “normali” Cooper S.
Grazie al peso ridotto e al nuovo motore turbo, la MINI JCW GP di seconda generazione è la MINI più veloce di sempre all’epoca del suo debutto.
Lo 0-100 infatti viene coperto in 6,3 secondi e non si ferma fino ai 242 km/h.
La più gradita novità è però stata l’introduzione di un impianto frenante di grandissimo livello.
La frenata infatti è il difetto più grande delle MINI di prima generazione, e sulla seconda serie MINI ha voluto fare le cose per bene.
Sulla seconda GP infatti era montato un impianto molto prestazionale con dischi di generoso diametro sia davanti che dietro, e pinze monoblocco a ben 6 pistoncini all’anteriore.

Tutto questo ha portato ad un’auto ancora più adatta alla pista.
Segno di questo è il tempo fatto segnare al Nürburgring: 8 minuti e 23 secondi, ben 18 secondi più basso del tempo della prima GP, e davvero notevole per dimensioni e potenza.

Anche per la seconda generazione, gli esemplari totali destinati ai clienti di tutto il mondo sono 2000, con la differenza che questa volta sono stati prodotti ad Oxford insieme alle altre MINI.

L’estetica di MINI JCW GP: estrema e attenta all’immagine

Dopo 7 anni di attesa torna tra noi la più estrema delle MINI.
Ora è basata interamente, com’è ovvio, sulla terza generazione di MINI, la F56.
In questo caso, però, la versione GP non dovrebbe trattarsi del canto del cigno della generazione uscita nel 2014, destinata ancora a qualche anno di carriera.

MINI JCW GP fronte

Esteticamente, allora, cosa differenzia la MINI JCW GP da una normale MINI 3 porte?
La cosa che salta più all’occhio alla vista sono i passaruota a dir poco originali.
Questi sono infatti realizzati in plastica rinforzata con fibra di carbonio, materiale denominato CFRP.
Questo materiale di invenzione BMW è già usato da diversi anni dalla Casa bavarese, ed in questo caso è ottenuto riciclando gli scarti della produzione di BMW i3 e i8, da anni prime utilizzatrici di questo polimero.
Resistente, innovativo ed anche ecologico!
E sono senza girarci intorno giganteschi.

La loro forma così particolare però non è frutto di studi aerodinamici, ma nata da un concept.
Dalla MINI John Cooper Works GP Concept del 2017, per l’esattezza.
Questa preannunciava infatti i fari posteriori con la Union Jack, visti su tutte le MINI da un paio d’anni a questa parte, e questi enormi passaruota completi di feritoie per il passaggio dell’aria.
Questo particolare design, come ci ha raccontato il Direttore del Design di MINI Oliver Heilmer, fu il dettaglio più apprezzato dai clienti, che adorarono il concept e chiesero se fosse già possibile acquistarla.

MINI_JCW_GP Himler

MINI allora ha deciso di andare in galleria del vento e verificare che queste appendici così imponenti non fossero un intralcio per l’aerodinamica della vettura.
Come possiamo immaginare, il progetto è passato, anzi, si sono rivelati utili per la canalizzazione dell’aria.
Così oggi abbiamo queste aggressivissime “ali-passaruota” che rendono l’auto decisamente inconfondibile.

MINI JCW passaruota

Questi mega passaruota sono utili anche per contenere le ruote più larghe e la maggiore larghezza complessiva dell’auto, con l’interasse (ovvero la distanza tra le due ruote dello stesso asse) cresciuto di ben 4 cm.
I passaruota sono poi verniciati in una doppia finitura opaca, e hanno stampato in rilievo il numero di serie della propria GP.

MINI_JCW_GP posteriore

Troviamo poi paraurti anteriori e posteriori muscolosi e pieni di prese d’aria, lo scarico centrale posteriore in acciaio inox e i numerosissimi dettagli verniciati in rosso Chili Red.
Al posteriore poi troviamo l’ala posteriore doppia ripresa dalle MINI Challenge, rifinita nel colore della carrozzeria Racing Grey all’esterno e in Chili Red all’interno.
Le torrette laterali dell’ala poi sono verniciate in una speciale tonalità di rosso opaca chiamata, appunto, Rosso e nella quale è inciso il logo GP.
Anche in questo caso, poi, MINI JCW GP è disponibile in un solo schema colori: carrozzeria Racing Grey, specchietti e tetto Melting Silver e dettagli Chili Red.

MINI JCW GP fronte

Completano il look i cerchi specifici da 18 pollici a 4 razze con disegno pensato per raffreddare meglio i freni, e molte componenti meccaniche a vista.
Le prese d’aria anteriori infatti rivelano i radiatori maggiorati per raffreddare liquido e olio motore, così come i tubi di raffreddamento, ed è un look che in BMW non hanno voluto nascondere.
Anzi, secondo Heilmer questa “meccanica a vista” dona grande carattere all’auto, che in questo modo si avvicina ancora di più al mondo delle corse.

Gli interni di MINI JCW GP: 2 posti secchi e alluminio stampato in 3D

All’interno, le modifiche sono meno d’impatto rispetto agli esterni, ma ci sono.
Concentriamoci sulle differenze con la normale produzione MINI.

MINI JCW GP posti posteriori

Ciò che salta all’occhio è ovviamente l’assenza dei sedili posteriori.
Come ogni MINI GP che si rispetti, infatti, anche la terza generazione fa a meno della panca posteriore, sostituita dall’ormai classica, vistosa barra duomi vernicicata in rosso Chili Red.

MINI JCW Schermo strumenti

Come ogni MINI GP, poi, anche questa generazione non rinuncia ai confort delle altre MINI come il sistema di infotainment o al climatizzatore automatico.
L’ambiente però è decisamente più sportivo e racing, e nasconde alcune chicche interessanti.
Per cominciare da ciò che guarderete di più al volante della MINI JCW GP, infatti, troviamo un nuovo quadro strumenti totalmente digitale.
Dopo il debutto sulla MINI Elettrica, MINI JCW GP è la prima MINI “termica” dotata di questo schermo digitale da 6,5 pollici.
Questo rimane poco configurabile come le sorelle BMW, ma è chiarissimo alla vista e nella consultazione e regala un tocco di modernità all’interno di MINI.

MINI JCW GP paddle

L’altra novità si trova sempre in zona volante, con i paddle per il cambio automatico realizzati in alluminio stampato in 3D.
Questa è una novità assoluta per un’auto di serie del Gruppo BMW, secondo la quale questa soluzione permette di avere una forma perfetta per le proprie esigenze senza ricorrere a plastica o ad altri materiali meno nobili.
Al contempo poi la robustezza di un pezzo di alluminio stampato in 3D è pressochè identica a quella di un pezzo ricavato dal pieno, ovvero ottima, e di gran lunga superiore a materiali meno pregiati come la plastica.

MINI JCW GP numero

Non è l’unico dettaglio in alluminio stampato in 3D.
Anche la modanatura sulla plancia davanti al passeggero è realizzata nello stesso modo, e questa è personalizzata con il numero di serie della GP su cui è montato. Molto originale!
L’uso “sperimentale” di questo tipo di lavorazione dell’alluminio su un’auto di serie dai ridotti numeri di esemplari prodotti potrebbe poi sfociare in un suo utilizzo anche su auto dai numeri di vendita più ampi nei prossimi anni.

Per il resto, completano l’opera i sedili molto sportivi e profilati e le portiere con finiture semplificate.
Non solo: al posteriore, fino alla seconda serie, le finiture laterali sotto ai finestrini erano le stesse delle versioni a 4 posti. Questo vuol dire che erano dotate di tasche portaoggetti, poggiabraccio e casse audio.
Sulla nuova GP anche quel pannello è realizzato specificatamente per l’uso senza panca, per rendere l’auto più armoniosa e anche più leggera, eliminando parti superflue e utilizzando casse audio più leggere.

Il resto degli interni, invece, è pressochè invariato rispetto alle normali MINI.
Per una disamina più approfondita di questi interni, perciò, vi mando al nostro articolo di qualche mese fa sul mondo MINI. Se siete interessati ad una inglesina, lì troverete tutte le informazioni che cercate!

La meccanica di MINI JCW GP: leggerezza, 306 CV e autobloccante

La leggerezza infatti è un tema ricorrente nella nuova MINI JCW GP.
Sono infatti molti gli accorgimenti volti alla riduzione del peso.
I cerchi, ad esempio, sono in magnesio e pesano solo 9 kg l’uno, riducendo anche le masse non sospese.
Il rivestimento fonoassorbente poi è ridotto all’osso, e non dimentichiamo la configurazione biposto.
Anche se non è stato comunicato il peso ufficiale, ci aspettiamo una riduzione sensibile rispetto ai 1310 kg della JCW “normale”.

MINI JCW GP motore

La nuova GP differisce poi dalla “normale” John Cooper Works sotto al cofano.
Il motore è lo stesso di Cooper S e JCW, ovvero l’ottimo 4 cilindri 2.0 B48, dotato di turbo a geometria variabile.
Il motore però è nella stessa configurazione di BMW M135i, di MINI Clubman e Countryman JCW, e dispone di 306 CV e ben 450 Nm di coppia.
Numeri che già sulle sorelle più grandi fanno rumore ma che su una piccola compatta lunga poco più di 3 metri e 80 sono davvero notevoli.

MINI JCW GP tutte inzieme

L’aumento di potenza rispetto alla “normale” JCW con lo stwsso motore è di ben 75 CV. É come se ad una JCW MINI abbia attaccato il motore della MINI One 55kW, pazzesco! Rispetto alle precedenti GP, poi, non c’è partita: sono 88 i CV in più rispetto alle prime due generazioni!
Questo motore poi è accoppiato al cambio automatico con convertitore di coppia a 8 marce realizzato dalla Aisin.
La trasmissione giapponese ha cambi di marcia migliorati in velocità ed incisività rispetto ai già buoni risultati sulle altre MINI. Anche se non da le stesse emozioni di un manuale come nelle vecchie generazioni, questa trasmissione è in grado di sfruttare al meglio la potenza e la coppia di questo motore.
Grazie alle 8 marce infatti è possibile tenere il motore sempre nei regimi “giusti” per la maggiore performance.
Non male questo automatico in pista!

MINI JCW GP alettone

Nonostante la dipartita del cambio manuale, troviamo un gradito ritorno “analogico”.
Ed è quello del differenziale autobloccante meccanico integrato nel cambio, indispensabile per scaricare gli oltre 300 cavalli a terra attraverso le sole ruote anteriori.
Il differenziale è caratterizzato da un bloccaggio del 31%, ed è collegato al sistema DCT di controllo della trazione. Così è possibile evitare tagli di potenza indesiderati e poco invasivi.
In realtà c’è un altro vecchio amico analogico che trova posto sulla nuova MINI JCW GP.
Tra i due sedili anteriori, infatti, è ancora presente una leva, da tirare verso l’altro. Dicono che si chiami freno a mano, e che serva per bloccare i freni posteriori: a buon intenditor…

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Completano l’opera un assetto ribassato di 10 mm rispetto alla già bassa JCW, freni maggiorati sia davanti che dietro con pinze monoblocco in alluminio e uno scarico sportivo con doppio terminale in acciaio inox da 90 mm di diametro e catalizzatore posteriore dedicato.

Le prestazioni: la MINI più veloce di sempre, e sotto gli 8” al Ring

Le prestazioni quindi non possono che essere di livello assoluto.
Lo 0-100 km/h viene coperto in soli 5,2 secondi, e la velocità massima non è autolimitata e supera i 265 km/h.
Se la potenza viene eguagliata dalle “sorelle” Clubman e Countryman JCW, e il tempo da 0 a 100 viene addirittura battuto dalla “MINI-station wagon” dotata di trazione integrale, la velocità così alta la rende a tutti gli effetti la MINI più veloce di sempre.

MINI JCW GP non è però un’auto che basa la sua essenza sulle prestazioni pure. Anzi!
Il suo pane, oggi più che mai, è la pista.
Il suo terreno di prova è stato infatti il leggendario circuito del Nürburgring.
Sul tracciato tedesco, la piccola inglesina ha passato diversi mesi ad “allenarsi” per farsi trovare pronta al debutto.
E i risultati infatti si vedono, e non poco.
Sul temibile “Inferno Verde”, infatti, ha fatto segnare un tempo di 7 minuti e 59 secondi.
É la prima MINI a scendere sotto la soglia degli 8 minuti
, muro che fino a pochi anni fa era appannaggio di pochissime supersportive.

Prezzo e disponibilità: 3000 esemplari, 150 per l’Italia

Arriviamo alle note dolenti per tutti, ovvero il prezzo. Quando bisogna sborsare per portarsi a casa una MINI JCW GP?
Nella loro storia, le MINI GP non sono mai costate poco, anzi, e anche questa non fa ahimè eccezione.
Per portarsi a casa questa Super-MINI da oltre 300 CV sono necessari 45.900 €.
Gli optional a pagamento però sono davvero pochissimi.
L’auto infatti è completa di tutte le dotazioni disponibili per le altre MINI “normali”, e se si considerano anche le prestazioni di livello assoluto è un cartellino che prende senso.

Per riuscire ad averla in garage però non bastano i soldi, bisogna avere anche una discreta dose di tempismo.
Sono infatti solo 3000 le MINI JCW GP prodotte per tutto il mondo, di cui solo 150 arriveranno in Italia.
Nonostante il prezzo non proprio proibitivo, inoltre, molti esemplari sono già stati venduti, e sono ormai poche le GP ancora “libere”.
Se quindi siete davvero interessati… decidete in fretta!

Come per il “primo contatto” con la MINI Elettrica, anche stavolta non siamo riusciti a provare la nuova JCW GP.
Non vediamo quindi l’ora di provarla e mettere alla prova la sua potenza e le sue capacità corsaiole.
Nel frattempo vi abbiamo raccontato tuuuutto quello che dovete sapere sulla nuova MINI GP, la più estrema e veloe di sempre!
Che ne pensate? Vi piace? Oppure preferite vetture “hardcore” più grandi e “specialistiche” come Honda Civic Type R o Renault Megane RS Trophy? Fatecelo sapere!
Noi non vediamo l’ora di provarla su strada e raccontarvi tutto qui, sulle pagine di Tech Princess!

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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