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Netflix pensa a un abbonamento economico con la pubblicità

La proposta del CEO Reed Hastings arriva dopo il primo calo negli abbonati

Dopo anni di crescita costante, Netflix ha subito il primo calo negli abbonamenti e pensa a come rimediare: il Co-CEO Reed Hastings parla di un abbonamento più economico, ma con della pubblicità. Ma l’azienda starebbe anche lavorando a delle tecnologie per riconoscere chi condivide il proprio account. E far pagare loro un abbonamento più sostanzioso. Anche se Wall Street ha reagito alla notizia del calo utenti e dell’abbonamento con pubblicità facendo perdere il 35% al titolo.

Netflix, abbonamento economico con pubblicità in arrivo

L’annuncio arriva durante la lettura agli azionisti dei ricavi per il primo trimestre 2022. Tre mesi storici per il servizio di streaming, ma in negativo. Infatti per la prima volta Netflix ha perso 200 mila abbonati. E per il prossimo trimestre pensa di poter perdere due milioni di iscritti.

Netflix quindi sta pensando a due opzioni per tenere alti gli incassi e continuare la crescita del servizio. Da un lato, trasformare in abbonati le oltre 100 milioni di famiglie che utilizzano Netflix con le credenziali di qualcun altro. Anche alzando il prezzo dell’abbonamento per chi condivide la password.

L’altro punto (che potrebbe anche convincere qualcuno di quei 100 milioni a pagare l’abbonamento) è l’introduzione di un piano che integri la pubblicità.

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Pubblicità e prezzi più competitivi

Hastings spiega: “Quelli che seguono Netflix sanno che sono stato contrario alla complessità della pubblicità e un grande fan della semplicità degli abbonamenti. Ma per quanto sia un fan, sono un sostenitore ancora maggiore della scelta del consumatore. E permettere ai consumatori che vorrebbero un prezzo più basso e sopportano la pubblicità di avere quello che vogliono ha molto senso”.

Netflix non è la sola in questo campo. Anche Disney+ ha annunciato una mossa simile per la fine del 2022, a partire dagli Stati Uniti.

Hastings ha spiegato che “capiremo come farlo” ma ha anche specificato che non sfrutteranno i dati raccolti sulla piattaforma. Invece, preferiranno usare strumenti di terze parti per trovare il giusto target per gli annunci.

Al momento non ci sono piani precisi sull’introduzione dell’abbonamento economico con pubblicità per Netflix. Né idee precise sul costo per gli abbonati. L‘azienda ha da poco alzato il prezzo del servizio nei Paesi di lingua inglese. Aumenti che, dal lancio del servizio, ammontano al 66% del prezzo iniziale per l’abbonamento 4K con quattro dispositivi connessi.

Ma sembra che nuovi aumenti del prezzo siano in arrivo. Ma solo per chi condivide l’account.

AGGIORNAMENTO: Alla chiusura del mercato a Wall Street ieri, Netflix ha segnato un calo significativo: il -35%. Come riporta il Wall Street Journal, questo è la caduta peggiore del titolo dal 2004, quando ancora condivideva film e serie usando i DVD. In termini assoluti, il titolo ha perso circa 400 milioni di dollari, con il peggior titolo fra le 500 maggiori aziende quotate a Wall Street. Questa è la seconda scivolata dell’anno dopo il 20% perso a gennaio, all’annuncio che la società aveva siglato meno abbonamenti del previsto.

Aumenti in vista per chi condivide il proprio account

L’altro punto focale del discorso alla earning call di Netflix ha riguardato la condivisione della password. Qualcosa che nei primi anni del servizio ha contribuito senza dubbio ad alzare il numero di iscritti ma che ora sta limitando la quantità di abbonamenti. Secondo i numeri riportati agli azionisti, se da un lato 222 milioni di famiglie pagano l’abbonamento a Netflix, ben 100 milioni o più condividono l’account.

Netflix abbonamento economico pubblicità

A marzo l’azienda ha testato quindi l’opzione di aggiungere fino a due profili come “subaccount“, pagando 3 dollari extra sull’abbonamento. I test sono iniziati in Cile, Costa Rica e Peru.

Il Chief Product Officer Greg Peters ha spiegato: “Francamente, ci stiamo lavorando da quasi due anni circa” e con dopo qualche test hanno “costruito il meccanismo che stiamo utilizzando ora”. Ma anche dopo i test nazionali, ci vorrà un po’ per capire e trovare il giusto equilibrio”.

Netflix controlla l’indirizzo IP e i dispositivi utilizzati (ma niente GPS) per valutare se qualcuno sta utilizzando il dispositivo regolarmente in un’altra abitazione. In altre parole, se ogni tanto guardate Netflix a casa di un amico non ci sono problemi. Ma se il vostro amico fa binge watching di Stranger Things tutte le sere per prepararsi alla nuova stagione, allora dovrete utilizzare l’abbonamento extra.

Ogni sub-account ha il suo profilo ma anche la sua password e login. E nel caso volessero staccarsi e diventare indipendenti, potrebbero farlo con semplicità cambiando il metodo di pagamento. Ma senza perdere la propria cronologia e le raccomandazioni.

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Netflix spera così di raggiungere il giusto bilanciamento, permettendo comunque la condivisione entro certi limiti. Per esempio, potrebbe essere un’opzione per gli studenti fuori sede. Ma scoraggerebbe la condivisione indiscriminata delle credenziali, portando qualche introito aggiuntivo.

Fra questa tecnologia per scongiurare la condivisione e l’abbonamento economico con pubblicità, Netflix punta a tornare a crescere. Anche se la competizione di giganti come Disney, Amazon e Apple inizia a farsi sentire: il vantaggio della prima azienda a lanciarsi nello streaming con successo si sta assottigliando. Ma questi cambiamenti potrebbero aiutarla a resistere.

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Source
Variety

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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