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Dentro la Canzone: la storia e il significato di quel capolavoro chiamato Wonderwall

"Because maybe you're gonna be the one that saves me"

Prendete un mappamondo, fatelo girare a caso, e come in certi film degli ‘80 fermatelo con il dito in un punto qualsiasi. Se siete abbastanza fortunati da non beccare un oceano, ma anche lì l’esperimento potrebbe funzionare, recatevi in quel punto del globo (o del piatto nel caso in cui foste dei convinti terrapiattisti) e cominciate a cantare Wonderwall degli Oasis. Che sia strofa o ritornello non importa: nel momento in cui pronuncerete la prima frase vi ritroverete circondati da persone che si uniranno a voi. Si perchè, non ce ne vogliano gli integralisti della musica, Wonderwall è stata la Yesterday degli anni ‘90. E il collegamento tra Beatles e Oasis, tra Liverpool e Manchester, non è mai stato così forte, e tra poco vedremo perchè. Già perchè oggi vi raccontiamo la storia e il significato della più popolare delle canzoni degli Oasis, ma anche della più incredibile delle canzoni pubblicate negli ultimi 30 anni: Wonderwall.

La storia della canzone: da Wishing Stone a Wonderwall

“And after all you’re my wishing stone”. Ebbene si, il ritornello nella versione originale del brano era questo. Noel, fratello maggiore dei due Gallagher e supremo leader compositivo del quartetto di Manchester, capì subito che il testo aveva qualcosa che non andava, ma gli mancava la chiusura del ritornello. Cosa mettere al posto di “wishing stone”? La soluzione in questi casi è una: se non trovi la parola giusta, inventala! O meglio, nel caso in questione, prendine una inventata.

Noel ci sbatte la testa per qualche giorno, fin quando il suggerimento non gli arriva da un album dimenticato di George Harrison. Noi non crediamo troppo nel paranormale, ma che tra Beatles e Oasis ci sia un connessione di qualche tipo è incontestabile.

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Nel 1969 Harrison aveva composto Wonderwall Music, un album strumentale per la colonna sonora di un film tutt’altro che lodevole chiamato Wonderwall. A Noel si accende la lampadina.

 “E così pensai: ‘You’re my wonderwall. Porca tro*a! Suona fantastico. Nessuno saprà mai cosa vuol dire”

Noel Gallagher, 2015

“Voglio registrarla…su un muro”

Nel nostro episodio di Dentro la Canzone dedicato a Yellow dei Coldplay, altra band di Manchester, vi avevamo accennato alla magia dei Rockfield Studios, in Galles, che nel 1995, anno in cui scoppiava definitivamente la guerra del Britpop, ospitavano gli Oasis. La band era lì per registrare quello che sarebbe stato uno degli album capolavori della loro discografia: (What’s the Story) Morning Glory?.

Noel ha raccontato di aver provato la canzone seduto su un muretto (wall, in inglese) all’esterno dello studio in Galles. Non si sa esattamente perchè, ma è convinto che il pezzo debba essere registrato lì. Così chiede al produttore Owen Morris di portare fuori una scala e un paio di microfoni.

“Voglio registrarla su… un muro”, gli dice Noel. Non piove e non c’è vento. Quindi Owen non ha scuse: esegue.

Nel documentario Return to Rockfield, Gallagher ha ricordato che “c’erano un sacco di pecore che mi guardavano mentre registravo Wonderwall. Non so chi fosse più spaventato, se io o loro”.

In realtà le riprese audio sul muro non vanno benissimo. Ci sono gli uccelli che cinguettano e il suono della chitarra acustica non è pulito. Si decide quindi di registrare le chitarre in studio, ma di mantenere le riprese esterne per aprire l’album. Nell’intro della prima canzone del disco, Hello, è possibile sentire l’intro di Wonderwall suonato sul muro, con tanto di uccelli che cinguettano in sottofondo.

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Il significato di Wonderwall degli Oasis: cos’è precisamente un muro delle meraviglie?

Sul significato di Wonderwall si è discusso tanto, troppo, a volte anche inutilmente. Al punto che ancora oggi brancoliamo nel buio. Ma le grandi canzoni, dopotutto, sono così. Abbiamo però varie ipotesi

Come detto, originariamente la canzone si chiamava Wishing Stone. L’idea venne da una ragazza che volle regalare a Noel una pietra, alla quale lei attribuiva un qualche significato sentimentale. Noel ne rimane colpito. Tuttavia il concetto iniziale viene totalmente stravolto in fase di scrittura.

I media hanno a lungo ipotizzato che il brano parlasse di Meg Mathews, all’epoca compagna di Gallagher e sua futura moglie prima, ed ex moglie dopo. Noel non ha mai confermato questa ipotesi, anzi, solo anni dopo il divorzio ha spiegato:

“I media ci si sono buttati sopra inventando storie sul significato di Wonderwall. A quel punto come potevo dire alla mia signora che quella canzone non era stata scritta per lei? Beh non lo era. Wonderwall parla di un amico che ti salva in un momento di difficoltà”.

E in effetti la canzone sembra trattare proprio di questo: qualcuno che ti illumina la strada in un momento buio. Qualcuno che, per mancanza di termini migliori, viene definito un Wonderwall.

Wonderwall dal punto di vista musicale

Musicalmente la canzone è caratterizzata da alcuni Gallagherismi interessantissimi. In primis la scelta degli accordi: non è la prima volta che Noel compone tenendo mignolo e anulare fermi sullo stesso terzo tasto delle corde di si e mi cantino. Partendo da questa posizione, il cantautore suona un Mi minore, seguito dalla posizione classica di Sol maggiore (che prevede già quel posizionamento di mignolo e anulare), per poi modulare gli altri accordi spostando solo l’indice e il dito medio. Il tutto con un capotasto al secondo tasto (di conseguenza la tonalità originale non è Mi minore come erroneamente suonato dai musicisti alle prime armi, ma Fa# minore).

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C’è poi un altro dettaglio degno di nota. Sebbene nel 1995 le gerarchie degli Oasis fossero decisamente rigide, Noel aveva cominciato a voler cantare i propri pezzi. Inizialmente voleva cantare proprio Wonderwall, ma alla fine trova un accordo col fratello Liam: Noel avrebbe cantato un’altra canzone. Quale? Don’t Look Back in Anger. E anche qui il resto è storia.

L’unica volta che Noel ha cantato Wonderwall in un concerto degli Oasis è stato per l’MTV Unplugged del 1996, quando Liam, adducendo una scusa, decise di non salire sul palco e di godersi lo show da una balconata del teatro.

Quell’assurdo fill di batteria

Tra le parti più iconiche del brano c’è sicuramente l’ingresso della batteria, che si fa sentire solo dopo il primo ritornello, con un fill decisamente atipico. Noel ne ha parlato nel corso in The Art of Noise: Conversations with Great Songwriters di Daniel Rachel. Ecco le sue parole: 

“Scrivo canzoni puramente di istinto. Come l’ingresso della batteria in Wonderwall: la gente diceva: ‘Perché sono entrati lì? Non è un ottavo di battuta troppo presto?’ e io dicevo: ‘Cosa diavolo è un ottavo di battuta?’. Faccio fatica a capire la percezione della gente riguardo alla musica. La batteria comincia lì perché per me è lì che suona bene. ‘È sbagliato’, mi dicevano. E io: ‘Sbagliato per chi? Come può essere sbagliato se suona bene?

Nonostante il video ufficiale del brano lasci pensare alla presenza del violoncello, quello che sentiamo è in realtà un Mellotron registrato in analogico, su nastro. Infine una piccola chicca solo per chi ascolta la versione album (quindi non dal video ufficiale): negli ultimissimi secondi della traccia è possibile udire l’intro di Supersonic, il singolo di debutto degli Oasis, suonato con la chitarra acustica.

L’impatto culturale di Wonderwall degli Oasis

Nonostante il suo testo dalla difficile comprensione e il suo significato ambiguo, Wonderwall diventò un enorme successo già dalla sua uscita, complice anche un disco incredibile come (What’s the Story) Morning Glory? di cui era stato scelto come terzo singolo. Nel 1995 disco divenne il secondo album più venduto nella storia del Regno Unito, secondo solo a Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles

Per via dei suoi accordi fissi (come detto due dita restano ferme per tutta la canzone), la canzone è molto facile da suonare. Subì quindi la sorte che già Smoke on the Water dei Deep Purple (e in Italia La Canzone del Sole di Battisti) subirono prima di lei: orde di chitarristi alle prime armi la suonavano ovunque. Nel 2002 Noel Gallagher ha dichiarato alla rivista Guitarist che: “dopo l’uscita di Morning Glory ero a Manchester, sono entrato in un negozio di chitarre e c’era un cartello che vietava alla gente di suonare Wonderwall. Quando sono entrato, tutti hanno esclamato: “Porca miseria, amico, ti rendi conto di quante volte abbiamo sentito suonare Champagne Supernova e Wonderwall negli ultimi sei mesi?”.

Ovviamente, proprio come per Smoke on The Water (a proposito, qui il nostro episodio di Dentro la Canzone dedicato), quasi tutti la suonavano male, dato che per eseguirla come Noel è necessario un capotasto.

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Il significato di Wonderwall? Glielo dà la gente: le versioni live

Abbiamo già citato l’MTV Unplugged degli Oasis, in cui cantò il solo Noel. Ma Wonderwall è celebre anche e soprattutto per le versioni dal vivo con quella che è la vera voce della band: Liam. Nel corso degli anni il brano ha mantenuto invariata la sua forma generale, ma ha assunto vesti più rock (suonata con la chitarra elettrica) e più soft, con la chitarra acustica come l’originale.

Liam Gallagher non ha mai fatto mistero della sua preferenza: “con la chitarra elettrica non è la vera Wonderwall”, ha detto più volte. Vi lasciamo di seguito le due versioni, di cui quella acustica dall’iconico Live at Knebworth 1996.

E a questo punto, siccome parliamo di due versioni diverse e di due fratelli, tanto vale ascoltare anche come entrambi le cantano oggi. In attesa di una reunion che tutto il mondo aspetta.

Ci sono canzoni belle. Poi ci sono i capolavori. E poi ci sono gli inni generazionali.

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Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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