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Dentro la Canzone – Smoke on the Water dei Deep Purple, tra la quinta di Beethoven e Frank Zappa

Smoke on the water. And fire in the sky.

La storia di Smoke on the Water dei Deep Purple, canzone caratterizzata da quello che che a mani basse potremmo definire il riff di chitarra più riconoscibile della storia, è intrisa di leggenda. Un concerto svizzero che stava per finire in tragedia. Il fumo sull’acqua. La quinta sinfonia del caro Ludovico Van (come lo chiamerebbe Alex DeLarge di Arancia Meccanica). 

L’anno è il 1971, il mese quello di dicembre. Un periodo particolare per l’umanità intera. Pochi giorni prima Intel aveva creato il primo microprocessore commerciale in assoluto e i russi erano arrivati su Marte con una sonda. Non solo: a ottobre i Pink Floyd avevano terminato le riprese del celebre Live in Pompeii, i Led Zeppelin avevano regalato al mondo Led Zeppelin IV (si, quello di Stairway to Heaven) e John Lennon aveva pubblicato il suo capolavoro da solista: Imagine.

In questo marasma di fermento artistico e sociale, il 4 dicembre, i Deep Purple sono al Casinò di Montreux, in Svizzera, sul lago di Ginevra, per registrare Machine Head grazie all’ausilio di uno studio mobile prestato loro dai Rolling Stones. L’album sarebbe stato pubblicato a marzo dell’anno seguente. Caso volle che quello stesso 4 dicembre, in quello stesso casinò, fosse previsto un concerto di Frank Zappa, in tour con i suoi Mothers of Invention. I Deep Purple vanno ad ascoltarlo.

Quel concerto di Frank Zappa che sfiorò la tragedia (ma ispirò i Deep Purple)

Come detto il concerto si tenne al Casinò di Montreux, proprio dove i Deep Purple avrebbero dovuto registrare il disco pochi giorni dopo. Purtroppo, dopo quella sera, del casinò rimasero solo le ceneri. Già perchè qualcuno tra il pubblico, a metà della scaletta di Frank Zappa, ebbe la geniale idea di sparare un bengala. Ne scaturì un incendio violentissimo, che distrusse l’intera venue e gran parte della strumentazione di Zappa.

Dopo essere usciti dall’edificio, i Deep Purple assistettero alle fiamme da un ristorante vicino e, quando l’incendio si spense, uno strato di fumo ricoprì il lago di Ginevra, su cui si affacciava il casinò. Questa immagine diede al bassista Roger Glover l’idea per il titolo di una canzone: Smoke On The Water, letteralmente Fumo sull’acqua.

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Nel frattempo la band dovette riorganizzare le sessioni di registrazione: il casinò era andato in fumo (letteralmente) e allora si decise di trasferire le operazioni al Grand Hotel di Montreux. L’imprevisto costì tempo alla band. Tutto il tempo che la band non aveva, dato che il loro passaporto svizzero sarebbe scaduto entro un mese. Dal 6 al 21 dicembre i Deep Purple lavorarono al disco. Senza sosta. Ma il materiale era troppo poco per un LP: mancava almeno una canzone.

Fu allora che nacque ufficialmente Smoke on the Water. Si: una delle canzoni più iconiche della storia della musica nacque come riempidisco.

Avendo poco tempo a disposizione (la frase del testo “Swiss time was running out” simboleggia proprio il fatto che i loro passaporti svizzeri stavano per scadere), i Deep Purple tennero le registrazioni anche di notte. Non potendo farlo in hotel, affittarono una sala da ballo chiamata Pavilion, sempre a Montreaux. Tuttavia i vicini chiamarono la polizia, che interruppe le registrazioni proprio della strumentale di Smoke on the Water. La restante parte del brano venne registrata all’hotel nei giorni seguenti.

Insomma, quella trasferta Svizzera si stava rivelando tanto magica quanto maledetta.

Il riff di Smoke on the Water è un’inversione della quinta di Beethoven

Per quanto assurdo possa sembrare, il riff di chitarra rock più famoso della storia non nasce da influenze rock. Anzi. Il chitarrista Ritchie Blackmore si era in realtà rifatto alla celebre quinta sinfonia di Beethoven. Nello specifico al primo movimento, quello che, secondo lo Beethoven, rappresenta “il destino che bussa alla porta”. Blackmore decise di invertire l’ordine delle note di Beethoven, e di interpretarle in modo atipico: armonizzando per quarte.

A quelli di voi non musicisti, basti sapere che la musica pop e rock, generalmente, utilizza armonie con intervalli di terza e quinta. Pensate alle armonie vocali dei Beach Boys o dei Beatles, oppure agli accordi di chitarra più comuni (generalmente composti dalle note tonica, terza e quinta della scala). Per il riff di Smoke on the Water Blackmore, riprendendo la tradizione musicale medievale, alla terza e alla quinta preferisce la quarta. Il risultato è un bicordo (un accordo composto da sole due note, tonica e quarta in questo caso), dai toni tetri e oscuri.

Nel video che trovate di seguito potete assistere allo stesso Blackmore che spiega le differenze e le assonanze con Beethoven.

Il significato di Smoke on the Water dei Deep Purple: il testo

Il testo della canzone racconta e riassume tutte le disavventure dell’epopea svizzera, ed è ricco di irresistibili riferimenti ai fatti avvenuti.

We all came out to Montreux
On the Lake Geneva shoreline
To make records with a mobile
We didn’t have much time

Il cantante Ian Gillian ci racconta di essere arrivati a Montreaux per registrare un album sul Lago di Ginevra. La band non aveva molto tempo a causa delle rigide leggi sui passaporti svizzeri dell’epoca. La frase “to make records with a mobile” si riferisce al fatto che i Deep Purple, per le registrazioni, avevano preso in prestito lo studio mobile dei Rolling Stones.

But Frank Zappa and the Mothers
Were at the best place around
But some stupid with a flare gun
Burned the place to the ground

Questa strofa ci racconta del concerto di Frank Zappa con i Mothers of Invention. Concerto che, come sappiamo, rischiò di finire in tragedia a causa di “qualche stupido con un pistola lanciarazzi che ha raso al suolo il posto”.

Smoke on the water
And fire in the sky

L’iconico ritornello descrive la scena: fumo sull’acqua del lago e fiamme nel cielo.

They burned down the gambling house
It died with an awful sound
Funky Claude was running in and out
Pulling kids out the ground

Il Funky Claude citato nel testo è Claude Nobs, co-fondatore del prestigioso Montreux Jazz Festival, che ha aiutato a salvare alcune persone dall’incendio del casinò e si è dato da fare per trovare ai Deep Purple un’altra sistemazione per le registrazioni.

When it all was over
We had to find another place
But Swiss time was running out
It seemed that we would lose the race

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A quel punto la band ha dovuto trovare una nuova location per registrare l’album, ma questo gli fece perdere tempo. Come accennato poco sopra, la frase “Swiss time was running out” si riferisce proprio ai loro passaporti svizzeri che stavano per scadere. Il rischio era di dover abbandonare il Paese senza aver concluso le registrazioni. C’è inoltre un gioco di parole in questa frase, dato che gli svizzeri sono noti per la loro proverbiale puntualità (difatti si dice “come un orologio svizzero“)

We ended up at the Grand Hotel
It was empty, cold and bare
But with the Rolling-truck-Stones-thing just outside
Making our music there

Ian Gillian ci racconta come andò a finire: i Deep Purple si trasferirono al Grand Hotel, un luogo freddo e spoglio, con un camion parcheggiato all’esterno: il celebre studio mobile dei Rolling Stones.

With a few red lights, a few old beds
We made a place to sweat
No matter what, we get out of this
I know, I know we’ll never forget

Nell’ultima strofa, Ian Gillan racconta di aver registrato il brano nel Grand Hotel “con qualche luce rossa e qualche vecchio letto”. Il cantante ha spiegato a Songfacts il significato dell’ultima strofa: l’hotel era troppo luminoso per i loro gusti, quindi hanno montato delle delle lampadine rosse per creare atmosfera. L’acustica era un altro problema, quindi hanno utilizzato i materassi dei loro letti per smussare il suono. Hanno quindi improvvisato quelle che oggi si chiamano in gergo tecnico bass trap.

1.721 chitarristi suonano insieme l’iconico riff

Il 3 giugno 2007 a Kansas City, nel Kansas, 1.721 chitarristi si sono riuniti per suonare insieme l’iconico riff di Smoke on the Water. Il motivo? Battere il record mondiale del maggior numero di chitarristi che suonano contemporaneamente. La canzone è stata suonata per intero, anche se solo la chitarra solista ha eseguito l’assolo. All’evento hanno partecipato chitarristi provenienti da tutto il mondo.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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