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Dentro la Canzone – Il significato di Yellow dei Coldplay: che colore ha l’amore?

La storia della canzone che ha ridefinito la musica degli anni 2000

Tutto nasce per caso, come spesso accade per le grandi canzoni. Nel 1999 i Coldplay sono presso gli storici Rockfield Studios, nel Galles, insieme al loro produttore Ken Nelson. Si tratta dello stesso studio di registrazione nel quale i Queen incisero Bohemian Rhapsody. Lo stesso studio dove pochi anni prima Noel Gallagher, osservando un muro di pietra che si ergeva all’esterno, scrisse Wonderwall. I Coldplay sono lì per registrare Parachutes, il loro primo album, e una notte Ken Nelson, dopo una sessione di registrazione, li invita a rilassarsi. “Guardate le stelle, ragazzi”, dice alla giovane band londinese, indicando loro un cielo particolarmente stellato. Tre Coldplay su quattro alzano gli occhi al cielo. Uno, il frontman Chris Martin, prende in mano un bloc-notes e comincia a scrivere “look at the stars”. In dieci minuti nasce una prima bozza di quella che diventerà Yellow, primo grande successo dei Coldplay, di cui proveremo a sviscerare il significato oggi.

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A questo punto Martin aveva un testo, ma mancava tutto il resto. Difatti è prassi comune per le band, soprattutto quelle rock, che si componga prima la musica e che poi si adatti un testo alla melodia. Quindi i Coldplay si ritrovarono a dover invertire il processo creativo. La prima intuizione nasce assolutamente per gioco, quando Chris Martin prende una chitarra acustica e canta l’introduzione del testo imitando lo stile di canto di Neil Young. Quello che era solo un gioco per far ridere i compagni di band diventa il seme dalla quale nasce la composizione definitiva di Yellow.

Una volta arrangiata una prima bozza, la band passò settimane a decidere che velocità darle. Il batterista Will Champion ha ricordato che furono provate almeno cinque versioni, con cinque diverse velocità, prima di arrivare a quella che conosciamo oggi.

La scelta del titolo deriva da…le Pagine Gialle

Nel corso di questi 23 anni si è discusso molto sul titolo di Yellow dei Colplay, sulla scelta di quel colore e sul significato che questo potesse nascondere. Secondo molti il giallo è un colore con implicazioni negative, trovando parallelismi con il cartellino giallo nel calcio dopo un fallo o la febbre gialla. Qualcun altro ci rivede addirittura un omaggio al sottomarino giallo dei Beatles.

In realtà la storia è molto più semplice. Durante un episodio di Storytellers per VH1, Chris Martin ha spiegato che nella stesura definitiva del testo e del titolo era a corto di idee. La svolta avviene quando per caso prende un libro e legge: Yellow Pages, le Pagine Gialle. “In un universo alternativo questa canzone avrebbe potuto chiamarsi PlayBoy”, ha detto scherzando Chris Martin.

“La parola giallo suonava bene, sembrava adattarsi a tutto il resto, nessun altro motivo. Nessuno degli altri colori avrebbe suonato così bene”, affermerà in seguito Chris Martin.

Il significato di Yellow dei Coldplay

Martin ha anche spiegato che il testo parla dell’amore inteso come devozione per qualcuno. Il protagonista del brano farebbe qualsiasi cosa per la persona amata: dallo scrivere una canzone al nuotare attraverso l’oceano. Chris Martin ha affermato di non aver avuto in mente una persona specifica quando ha scritto il testo di Yellow, il cui significato può quindi abbracciare l’amore 360 gradi, tanto verso il partner quanto nei confronti di un parente o un amico.

Cosa ci racconta il testo di Yellow

Look at the stars, look how they shine for you
And everything you do
Yeah, they were all yellow

Riprendendo le parole di Ken Nelson quella famosa sera, Chris Martin descrive un amore così forte da immaginare che persino le stelle nel cielo brillino unicamente per la persona amata, alla quale si rivolge in prima persona.

I came along, I wrote a song for you
And all the things you do
And it was called Yellow

Proseguendo con lo schema di chi è disposto a fare tutto per l’altro, la canzone diventa meta-musica. Martin sembra dirci “anche questa stessa canzone, che si chiama Yellow, l’ho scritta per te”

So then I took my turn
Oh, what a thing to have done
And it was all yellow

Ma l’amore è fatto di attese, di aspettare il proprio turno. Del resto Charles Aznavour cantava: “nel mio vestito blu, sto portando pazienza”.

Your skin, oh, yeah, your skin and bones
Turn into something beautiful
You know, you know I love you so
You know I love you so

Il significato del ritornello di Yellow dei Coldplay può abbracciare diverse interpretazioni. Sebbene Chris Martin abbia spiegato che la canzone parli di amore e di sentimenti, in molti ci rivedono un riferimento all’anoressia, all’essere pelle e ossa (skin and bones) e al colore giallo che indica una salute cagionevole. Il bello delle canzoni, dopotutto, è che ognuno può rivederci ciò che vuole.

I swam across, I jumped across for you
Oh, what a thing to do
‘Cause you were all yellow
I drew a line, I drew a line for you
Oh, what a thing to do
And it was all yellow

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La seconda strofa, nella sua interezza, ci mostra il protagonista ribadire che farebbe qualsiasi cosa per l’altra persona. Si tufferebbe nell’oceano più sconfinato pur di raggiungerla (in un passaggio che ricorda molto la prima strofa di I Still Haven’t found what I’m looking for degli U2). Nella seconda parte della strofa il protagonista si dice disposto a disegnare una linea gialla. Probabilmente è un riferimento alle linee gialle delle metro e delle stazioni ferroviarie: darsi un limite, perché altrimenti l’amore può travolgere come un treno in corsa, soprattutto se uno solo dei due è disposto a dare tutto.

Your skin, oh, yeah, your skin and bones
Turn into something beautiful
And you know, for you, I’d bleed myself dry
For you, I’d bleed myself dry

Il secondo ritornello presenta una piccola modifica al testo. Invece di cantare “you know I love you so”, Martin canta “for you, I’d bleed myself dry“. Questa variazione potrebbe confermare l’ipotesi della linea gialla: il protagonista ha dato così tanto sé stesso da essere pronto a dissanguarsi. E anche qui, volendo fare un salto a Genova, possiamo ritrovarci un concetto espresso da Fabrizio De Andrè ne La Ballata dell’amore cieco.

It’s true, look how they shine for you
Look how they shine for you

Nell’outro Martin ci riporta all’inizio e alla vera essenza del significato di Yellow dei Coldplay: “tutto ruota intorno a te”.

In origine video ufficiale avrebbe dovuto mostrare tutta la band

Il video ufficiale di Yellow consiste in una ripresa continua del solo Chris Martin che cammina e canta il brano su una spiaggia a Studland Bay, nel Dorset, in Inghilterra. La ripresa comincia di notte, ma nel corso del brano arriva l’alba, come a voler simboleggiare la rinascita dopo un amore. Il cantante, e il suo impermeabile, appaiono bagnati e il cielo è nuvoloso, questo ci lascia intendere che l’uomo ha passato la notte sotto la pioggia.

Inizialmente i piani erano di riprendere l’intera band mentre camminava lungo la spiaggia assolata con molte comparse intorno a loro. Tuttavia poco prima dell’inizio delle riprese la madre del batterista Will Champion venne a mancare. La band aveva già ingaggiato la troupe per le riprese e allora si decise di girare con il solo Chris Martin, per permettere agli altri componenti di recarsi ai funerali. Inoltre, per quella mattinata, era prevista pioggia, quindi si decise di rinunciare anche all’idea della spiaggia affollata al sole e delle comparse. L’album Parachutes è dedicato alla madre di Will Champion.

Il video presenta un effetto slow motion. Per realizzare questo effetto Chris Martin ha dovuto cantare il brano al doppio della velocità (dovendo girare ad un frame rate più elevato per permettere di ottenere il rallenty). Soluzioni simili sono state utilizzate anche per il video di American Idiot dei Green Day e, in Italia, per quello di Parlami per Sempre dei Sick Tamburo. In questo video di backstage proprio dei Sick Tamburo potete vedere come, nella pratica, è realizzata una ripresa con la canzone suonata al doppio della velocità.

Solo pochi anni fa i Coldplay, attraverso il loro account TikTok, hanno pubblicato alcune immagini inedite dal videoclip. Si tratta di riprese mai utilizzate nel video ufficiale.

@coldplay

Take 1 of the Yellow video (never seen before) #Coldplay #Parachutes

♬ original sound – coldplay

L’impatto culturale di Yellow: la canzone che Elton John avrebbe voluto scrivere

Molti critici musicali ritengono che Yellow sia stata la canzone che ha definitivamente cambiato la musica degli anni 2000. Sul finire degli anni ‘90 le classifiche statunitensi erano dominate da band crossover e nu metal, che mescolavano musica heavy e rap. Alcuni esempi lampanti sono Rage Against the Machine, Limp Bizkit e KoRn (vedi Woodstock 1999). Nel 2020 il batterista Will Champion si è detto d’accordo con questa visione, asserendo che secondo lui Yellow rappresentava una ventata d’aria fresca per il pubblico americano. “Penso che, specialmente quando abbiamo portato la canzone in America, fosse qualcosa di molto diverso da quello che c’era nelle radio lì”, ha detto Champion. “C’era molto di quel nu metal, come quello dei Limp Bizkit. Era musica pesante, molto maschile. Penso che Yellow rappresentasse per l’America qualcosa di nuovo.

Secondo quanto riferito da Songfacts, dopo un concerto dei Coldplay allo Shepherd’s Bush Empire di Londra nel 2000, Liam Gallagher, frontman degli Oasis, avrebbe elogiato Yellow, definendola una canzone che lo ha ispirato a scrivere musica nuova. Persino Elton John avrebbe detto di Yellow che “è l’unica canzone degli ultimi cinque anni che avrei voluto scrivere”.

Yellow è diventata così tanto iconica da permeare il linguaggio inglese. Ad esempio, su TikTok, molti utenti si riferiscono alle persone che amano con il termine “my yellow”. La canzone è stata omaggiata anche dallo stesso Chris Martin in Ink, un brano dall’album dei Coldplay Ghost Stories, uscito nel 2014. In questo Martin riprende una parte del testo di Yellow, cantando “all I know is that I love you so”.

Coloro che fossero interessati al lato prettamente compositivo del brano, consigliamo l’episodio di Justin Hawkins Rides Again, il podcast di Justin Hawkins, frontman dei The Darkness, che analizza Yellow. Nello specifico Hawkins fa notare la geniale idea di invertire le vocali dei cori dei ritornelli, con una soluzione discendente e non, come solitamente accade nelle armonie, ascendente. Trovate l’episodio in questione del podcast di seguito.

Le esibizioni dal vivo e il consiglio di Michael Stipe dei REM

Inizialmente, poco dopo l’uscita, Chris Martin era solito cantare la canzone dal vivo con variazioni continue alla melodia. Avrebbe smesso di farlo solo su consiglio di Michael Stipe, frontman dei REM. Stipe gli avrebbe detto: “Smettila di farlo. Le persone vogliono ascoltare le canzoni nel modo in cui le conoscono.” 

Inutile dire che il brano è ormai un elemento inamovibile delle scalette dal vivo dei Coldplay. Tra le varie esibizioni si ricorda quella del 2011 in occasione del Celebrating Steve Jobs, in l’evento di omaggio al fondatore di Apple, venuto a mancare solo due settimane prima. Prima di eseguire il brano Chris Martin ha rivelato di averla suonata per la prima volta per Jobs nel 2001, aggiungendo: “Ha detto che era una merda e che non ce l’avremmo mai fatta”.

Al Glastonbury Festival 2013, durante il loro set da headliner, gli Arctic Monkeys hanno brevemente omaggiato Yellow. Il frontman Alex Turner avrebbe dovuto suonare la loro Cornerstone ma, essendo che le due canzoni condividono il primo accordo, Turner ha deciso di menzionare brevemente Yellow prima interrompere l’entusiasmo e il singalong del pubblico per cantare la canzone degli Arctic Monkeys.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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