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Ora legale, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

Orologi avanti di un’ora nella notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo

Paolo Nori, di cui tanto si è parlato in questi giorni per l’assurda censura (poi rientrata) che stava per subire un suo corso su Dostoevskij, non è solo un bravo scrittore. Ma anche una persona acuta e ironica: Nori una volta ha detto che, da quando è nato, gli sembra sempre di sentire dagli esperti che ci stiamo trovando in un periodo di crisi. Al punto che viene da domandarsi, aggiungiamo noi, se il periodo di crisi non debba corrispondere alla presenza dell’uomo sulla Terra.

Analoghi sono i tormentoni del non si è mai visto un inverno così freddo o del non ho mai patito tanto caldo come quest’estate.

Un altro leitmotiv che ha ormai raggiunto la piena maturità è quello dell’ora legale: ogni anno si annuncia che le lancette verranno messe in avanti per l’ultima volta. Salvo poi ritrovarsi l’anno successivo a ripetere la stessa identica cosa.

E siccome anche chi sta scrivendo queste righe l’anno scorso ci è cascato in pieno (verificate pure a questo link), stavolta ci guarderemo bene dal fare previsioni sulla fine di questa norma.

Piuttosto chiediamoci: perché l’ora legale resiste ben salda? Inoltre quando, e perché, è stata introdotta?

ora legale e solare

L’ora legale 2022

Allora: nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo, alle ore 2.00 le lancette dovranno essere messe avanti di un’ora, alle 3.00.

Per cortesia, che nessuno punti la sveglia in piena notte: ormai tutti i device si aggiornano automaticamente. E se qualcuno possedesse strumenti analogici per cui occorre intervenire manualmente, si può attendere la giornata di domenica 27 senza che accadano catastrofi.

Resta da capire cosa succede a treni e aerei che eventualmente dovessero partire in quei sessanta minuti compresi tra le 2.00 e le 3.00, ma non divaghiamo.

Ora legale e ora solare

L’ora legale, lo dice l’aggettivo stesso, è l’ora introdotta per legge. Si contrappone all’ora solare, ed è stata pensata per sfruttare appieno la luce del sole nel periodo estivo.

Tuttavia non si pensi all’ora solare come all’ora per così dire “naturale”: è anch’essa una convenzione, e il suo nome tecnico è infatti ora civile convenzionale. Sì, perché senza addentrarci in disquisizioni di astronomia, accenniamo solo al fatto che l’autentica ora solare dovrebbe corrispondere al passaggio del sole nel meridiano locale, e quindi essere diversa in ogni punto della Terra. Invece, nel periodo invernale, ogni Paese ha adottato la sua ora solare (a parte quelli di grande estensione, che ne hanno più d’una).

Quando e dove (e anche perché) nasce l’ora legale

A partire dal quattordicesimo secolo, per via della diffusione degli orologi meccanici, i ritmi della vita e della socialità iniziano a essere scanditi da diversi orari convenzionali.

Alla fine dell’Ottocento inizia in più luoghi la discussione sulla necessità di introdurre l’ora legale. Ed ecco che nel 1916 in Gran Bretagna viene istituito il British Summer Time: le lancette degli orologi verranno spostate di un’ora in avanti nei mesi estivi. L’obiettivo? Il risparmio energetico, più che mai indispensabile durante la Prima guerra mondiale. L’idea è subito piaciuta, e si è presto allargata ad altri Paesi europei.

E in Italia?

Anche in Italia l’ora legale ha fatto il suo esordio nel 1916. Ma con diversi tira e molla è stata abbandonata e ripresa più volte, sino al suo rientro in pianta stabile a partire dal 1966.

Un anno di svolta è poi il 1996, quando è stata resa comune in tutta l’Europa. Da allora c’è una novità ulteriore: l’ora legale non dura più sei mesi ma sette: scatta nella notte tra l’ultimo sabato e l’ultima domenica di marzo. E lascia il posto all’ora solare l’ultima domenica di ottobre.

Ora legale: pro e contro

L’ora legale apporta certamente dei benefici in termini di risparmio energetico.

Nel nostro Paese, tra il 2004 e il 2021 grazie allo spostamento delle lancette in avanti abbiamo risparmiato oltre 10 miliardi di kilowattora. E il risparmio previsto per quest’anno sarà di  risparmiato 420 milioni di kWh, quantificabile in circa 190 milioni di euro.

Eppure c’è chi si oppone, e per motivi plausibili. Infatti il cambio dell’ora provoca dei contraccolpi psicofisici, specie ai bambini e agli anziani.

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L’ora legale si abolirà o no?

E rieccoci al tormentone iniziale. Cosa sarà, in futuro, dell’ora legale?

Nel 2018 la Commissione europea ha promosso una consultazione pubblica online sull’argomento. E l’esito è stato clamoroso: l’84% dei 4,6 milioni di persone interpellate si è dichiarato favorevole all’abolizione del cambio dell’ora.

Nel 2019, quindi, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta. E una direttiva provvisoria ha fatto decadere all’obbligo del cambio dell’ora due volte l’anno: toccherebbe ai singoli Paesi di scegliere quale dei due orari adottare per tutto l’anno.

Eppure, siamo ancora qua, e domenica notte alle 2.00 le lancette scatteranno in avanti di un’ora per l’ultima volta.

Per l’ultima volta, davvero? Mah.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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