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OrCam MyMe: il dispositivo per catalogare i volti delle persone

In che modo il nuovo dispositivo OrCam ci aiuterà a non dimenticare più i nomi e i volti delle persone che incontriamo ogni giorno?

L’azienda israeliana OrCam è pronta a stupire con un nuovo progetto: dopo il successo del prodotto per ipovedenti MyEye2, è ora la volta di MyMe. Il dispositivo indossabile sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) per identificare e catalogare i volti delle persone che incontriamo durante la giornata.

 

Avete presente quando salutiamo qualcuno per strada e qualche secondo dopo non ne ricordiamo già il volto e il nome? Bene, dimenticate questo problema!

OrCam MyMe riesce a memorizzare e riconoscere in tempo reale una moltitudine di facce diverse offrendo inoltre la possibilità di organizzarle in vari sottogruppi come Famiglia, Amici e Colleghi.

OrCam MyMe: caratteristiche e funzionamento

Al giorno d’oggi è sempre più difficile memorizzare il vasto numero di persone con cui interagiamo. In una società sempre più connessa, i volti e i relativi nomi sfuggono sempre più facilmente alla nostra memoria e così, pur parlando con innumerevoli individui, non riusciamo ad intrattenere delle relazioni di qualità. Il tempo sembra sfuggire al nostro controllo: MyMe nasce con l’obiettivo di aiutarci a gestirlo al meglio.

Un compagno indispensabile, una sorta di secondo cervello o terzo occhio che raccoglie per noi tutte le informazioni che non riusciremmo a ricordare monitorando le nostre interazioni, per aiutarci a stabilire la giusta quantità di tempo da dedicare agli amici o ai familiari.

Sfruttando un’avanzata tecnologia di riconoscimento facciale, MyMe individua istantaneamente i volti inviando una notifica all’app a sua volta installata su uno smartphone (o smartwatch) con sistema operativo Android e iOS, collegato attraverso una connettività Bluetooth. Grazie alla stessa app, inoltre, sarà possibile memorizzare i luoghi e la durata di un incontro e unificare i volti memorizzati a contatti telefonici già esistenti.

Completata la registrazione, è possibile etichettare le persone in diverse categorie: dalla Famiglia, agli Amici, ai Colleghi, o qualsiasi altro gruppo si intenda creare. In questo modo, specificano gli sviluppatori, sarà sempre più semplice ed immediato mantenere i contatti con chi ci circonda. Vi basterà cliccare sull’immagine di quel determinato individuo per fissare un incontro o contattarlo.

Le caratteristiche hardware di MyMe includono un sensore da 13MP e una batteria da 300 mAh che, a detta dell’azienda, potrà garantire un’autonomia fino a 24 ore. Il design infine è caratterizzato da una scocca di dimensioni ridotte che risulta davvero piccola, maneggevole e discreta anche da indossare. Ridotto anche il peso: solo 17,2 grammi. Vi sembrerà di avere una semplice penna nel taschino.

E il problema della privacy?

Anche sotto questo punto di vista la società israeliana sembra non aver lasciato nulla al caso. Ogni fotografia catturata da MyMe, infatti, verrà salvata esclusivamente nella memoria del dispositivo (o del telefono) senza passare da alcun servizio cloud. Una sola immagine per ogni nuovo individuo che incontrerete: nessun’altra fotografia superflua. La miniatura della foto che rappresenta la nuova persona avrà un effetto blur e poi sarà visibile solo cliccandoci sopra.

L’azienda inoltre, come viene specificato all’interno della pagina dedicata su Kickstarter, non registra alcun audio durante la conversazione. 

OrCam MyMe e le differenze con MyEye 2

MyEye 2 è il primo grande successo dell’azienda OrCam. A differenza di MyMe che si rivolge alla totalità degli utenti, MyEye 2 è un dispositivo indirizzato prevalentemente ad un pubblico di persone con disabilità visive o addirittura non vedenti.

Sebbene entrambi i prodotti dispongano di un sensore da 13MP, il modo in cui questo viene utilizzato è sicuramente differente. MyEye 2 si occupa sostanzialmente di fotografare volti ed oggetti per poi restituire all’utente non vedente una descrizione sonora: basta ascoltare per comprendere ciò che ci si trova davanti. Se la funzione di MyMe è quella di riconoscere e memorizzare i volti per aiutarci nelle interazioni quotidiane e nella gestione del nostro tempo, MyEye 2, invece, è pensato per aiutare le persone affette da determinate patologie alla vista a compiere anche le azioni più semplici, come ad esempio leggere, conoscere l’ora o il giorno segnato sul calendario.

MyMe funziona tramite app, MyEye invece sfrutta un insieme di gesture che possiamo avviare tramite un pannello di controllo soft touch. MyMe ha un’autonomia di circa 24 ore senza ricarica, mente MyEye riesce ad essere utilizzato soltanto per 2 ore e 40: segno evidente, questo, che OrCam con l’ultimo arrivato ha cercato di migliorarsi sotto tanti punti di vista software ed hardware.

Un punto in comune? Entrambi facili da maneggiare, compatti e dalle ridotte dimensioni. Dispositivi decisamente ideali per essere indossati.

Processo di creazione e disponibilità

Sviluppato dal professore e co-fondatore Amnon Shashua e da Ziv Aviram, CEO e co-fondatore anch’egli, MyMe è il frutto di tantissimi progetti, test  e prototipi creati dal 2012 ad oggi.

Lo sviluppo di questa novità ha richiesto senz’altro moltissimo tempo: l’obiettivo era quello di integrare il massimo della tecnologia di Intelligenza Artificiale in un dispositivo dalle ridotte dimensioni, compatto e discreto, semplice da indossare in qualsiasi contesto.

Il dispositivo (e l’annessa app) sarà disponibile a partire dal mese di marzo ad un costo iniziale di 399 dollari. Un prodotto che promette di essere rivoluzionario: il futuro iper tecnologico che abbiamo sempre immaginato potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo.

Se desiderate saperne di più potete visitare la pagina dedicata al progetto.

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Source
Kickstarter

Valeria Schifano

Passo le mie giornate a leggere e scrivere. Vivo in costante simbiosi col mio smartphone, o meglio con quello di turno: è a tutti gli effetti un'appendice del mio corpo. Nulla sfugge all'occhio attento della mia fotocamera: amo scattare. Sì, specialmente il cibo.

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