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Lotta alla pirateria nel calcio, in arrivo la stretta di Agcom

Verso il blocco dei siti fuorilegge in 30 minuti

La fruizione illegale di contenuti in streaming ha avuto due forti scossoni in queste ultime settimane.

Prima c’è stata l’Operazione Gotha, grazie a cui la polizia postale di Catania ha sgominato un’organizzazione che – pare – gestisse il 70% del mercato dello streaming illegale in Italia.

Poi, più di recente, sempre la polizia postale di Catania ha chiuso il sito Socceron, piattaforma che permetteva la fruizione in streaming di contenuti di qualunque natura.

Che lo streaming illegale e la pirateria nel calcio siano strettamente legati, lo dice il nome stesso del portale a cui sono stati messi i sigilli. È proprio il calcio, attraverso abbonamenti pirata, ad attrarre la maggior parte delle persone che (almeno in Italia) fruiscono in maniera illegale di contenuti in streaming.

Proprio nei confronti della pirateria nel calcio l’Agcom si appresta a intervenire, modificando un Regolamento del 2013. Vediamo in che modo.

pirateria digitale

La modifica alla delibera 680 del 2013

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) interverrà per dare una stretta alla pirateria nel calcio.

E lo farà modificando la delibera 680 del 2013, ovvero il Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, che è stato ridiscusso nella giornata di mercoledì 14 dicembre.

Il consiglio di Agcom è stato guidato dal commissario Massimiliano Capitanio, onorevole della Lega che aveva presentato un disegno di legge contro la pirateria audiovisiva. La politica aveva già sollecitato un intervento attraverso il cosiddetto “emendamento Lotito”, voluto dal presidente della Lazio ed esponente di Forza Italia.

Ma adesso cosa cambierà rispetto al 2013?

Tempi di intervento serrati

Il regolamento del 2013 rimanda a un tempo in cui, evidentemente, il problema della pirateria nel calcio non era così scottante. E in cui, più in generale, la tecnologia non ci aveva ancora abituati agli attuali tempi fulminei.

Già nel 2018 il Regolamento era stato integrato con la possibilità di “emanare provvedimenti cautelari qualora la violazione risultasse manifesta e sussistendo la minaccia di un pregiudizio imminente, grave e irreparabile per i titolari dei diritti”.

Ma ecco il punto oggetto della modifica: l’articolo 9-bis del Regolamento stabilisce che l’ordine cautelare deve essere adottato da Agcom entro tre giorni dalla ricezione della denuncia e che i he i provider debbano attuare un filtro (oggi sui DNS) entro 48 ore.

I tempi scenderanno drasticamente, considerando che una partita di calcio è costituita da due tempi di 90 minuti e un intervallo di 15. La richiesta è stata quella di un blocco dinamico da eseguire sull’IP entro 30 minuti.

Il blocco dinamico

Per blocco dinamico si intende una procedura basata su una connessione M2M (machine to machine), che permetta la segnalazione degli IP da bloccare istantaneamente.

Certo, questa operazione richiederà un tempo tecnico di integrazione per i provider.

Toccherà alla Lega Calcio monitorare i server durante la trasmissione delle partite (si parla anche di un futuro utilizzo di “abbonamenti civetta”) per intervenire col blocco in tempo reale.

Le chiamate indirizzate agli IP bloccati verranno dirottate all’Agcom, che informerà dello stop alla trasmissione perché illecita. E i fruitori potrebbero essere segnalati all’autorità giudiziaria.

La Lega Calcio si assume anche la responsabilità dell’errore, ovvero del blocco di un flusso errato. Rischio inevitabile se si vuole agire entro i 30 minuti indicati.

Dal blocco del DNS a quello degli IP

Senza scendere in tecnicismi, diciamo che il nuovo procedimento sarebbe una svolta nella lotta alla pirateria nel calcio.

Il blocco dei DNS è infatti aggirabile attraverso DNS pubblici, inoltre agire direttamente sugli IP permetterebbe il blocco già dopo i primi minuti di una partita di calcio.

Le dichiarazioni della Lega Serie A

La Lega Serie A ha espresso soddisfazione per la mossa dell’Agcom contro la pirateria nel calcio.

Sulla questione è intervenuto De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A. Che ha dichiarato: “Vorrei fare un grande ringraziamento alla nuova impostazione dell’Agcom, che ci aiuta a proteggere il prodotto audiovisivo della Serie A, ma in generale anche l’ intera industria dei contenuti audiovisivi e multimediali, grazie al meccanismo ‘machine to machine’ che spegne subito il sito pirata.

‘La pirateria uccide il calcio’ è stato il nostro claim di partenza, e ciò è evidente dallo studio Fapav che, nel corso degli ultimi tre anni, ha certificato mancati ricavi di 1 miliardo per la Lega. Con questi soldi a disposizione dei club, quanti grandi campioni sarebbero potuti arrivare in Serie A o restare qua? Gran parte dei problemi che stiamo affrontando in questi mesi sono stati amplificati dal triste primato che l’Italia ha nel mondo a livello di pirateria”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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