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Pokémon GO: le nostre impressione sulla Zona Safari di Liverpool

Dopo una sfortunata riprogrammazione dell’ultimo minuto, gli eventi della Zona Safari di Pokémon GO sono finalmente tornati in auge nelle rispettive città di riferimento. Ad aprire le danza è stata, questa settimana, la Zona Safari di Liverpool, con però un’importante novità: tutti coloro che hanno acquistato il biglietto hanno potuto partecipare all’evento da ogni parte del mondo. Per l’occasione, noi di Tech Princess abbiamo preso parte alla Zona Safari di Liverpool 2021 su Pokémon GO, e siamo qui per riportavi le nostre impressioni.

Pokémon GO: le nostre impressioni della Zona Safari di Liverpool

Iniziamo subito con il dire che l’idea di rendere le Zone Safari aperte a tutto il mondo, previo acquisto di un biglietto, ci è sembrata efficace e ben si sposa con le norme sulla sicurezza sanitaria attualmente in vigore. Nonostante questo siamo anche convinti che un’operazione come quella messa in atto da Niantic metta sotto i riflettori alcuni difetti che questa formula, per sua stessa natura, presenta.

Partiamo dalle basi: cos’è una Zona Safari? Anche se siete fruitori attivi di Pokémon GO potreste non aver mai dato troppo peso a questo tipo di eventi; cosa comprensibile visto che fino a questo momento sono stati limitati a città molto lontane dall’Italia. Di fatto queste Zone Safari vogliono ricreare la stessa atmosfera delle loro omonime dei giochi principali, proponendo creature tascabili estremamente rare e, talvolta, regionali, ovvero reperibili solo in alcuni parti del globo.

Pokémon GO Zona Safari Liverpool

Nel caso di Liverpool 2021, i Pokémon protagonisti erano quasi tutti di tipo acqua, con una percentuale aumentata di ottenere esemplare cromatici, ovvero creature estremamente difficili da ottenere di un colore diverso rispetto alle loro controparti “normali”. Oltre a loro abbiamo avuto due ospiti speciali: Relicanth, il Pokémon regionale della Nuova Zelanda, e Unown, presente nelle lettere che formano il nome di Liverpool.

E’ chiaro che la vera attrattiva dell’evento deriva proprio da queste ultime creature, praticamente introvabili con altri metodi, a meno di farsi un viaggio in Nuova Zelanda o di essere incredibilmente fortunati con lo spawn casuale di Unown (eventualità che in 5 anni di gioco ci è successa una singola volta).

Un evento soddisfacente ma…

Dato che il nostro biglietto omaggio era valido soltanto per domenica 17 ottobre abbiamo avuto meno tempo di un normale utente, che si sarebbe potuto godere la Zona Safari dal 14. Nonostante questo l’evento si è rivelato comunque soddisfacente, sin da quando abbiamo iniziato il nostro tour cittadino in tarda mattinata. A mettere subito di buon umore infatti ci ha pensato una serie di ricerche sul campo, che ci hanno ricompensato con una serie di oggetti utili e con Chinchou cromatico, che abbiamo subito evoluto in Lanturn.

Attivato un aroma per attirare più creature abbiamo poi passeggiato di Pokéstop in Pokéstop, constatando che la percentuale di cromatici era veramente aumentata. Solo in questo evento abbiamo infatti recuperato la versione shiny di Dwebble, Wailmer e Mudkip, decisamente un bottino degno di nota e che avrebbe potuto essere molto più ricco, se solo avessimo avuto più tempo.

Naturalmente anche Relicanth, il Pokémon regionale, non si è fatto attendere, e siamo riusciti ad accaparrarcene in numeri discreti, abbastanza da valutare lo scambio in massa per cercare di ottenerne un esemplare fortunato. Ma la vera sfida di questa Zona Safari è stata trovare tutte le forme di Unown disponibili.

Questi Pokémon infatti erano piuttosto comuni durante l’evento, ma alcune forme, nello specifico la I, la E e la P, continuavano a sfuggirci o a comparire in luoghi a dir poco remoti. Alla fine abbiamo dovuto cimentarci in un discreto scatto urbano per aggiungere al Pokédex anche l’ultima lettera mancante.

Insomma la Zona Safari ci ha certamente divertito, ma è indubbio che mancasse qualcosa. Parliamo ovviamente di tutto quello che gira intorno a questo evento, pensato non a caso come un’occasione da vivere da vivo.

Lo scopo della Zona Safari

Le Zone Safari in GO nascono proprio come un’occasione per “fare community” e negli anni Niantic ha praticamente allestito dei veri e propri parchi a tema, nelle città in cui si svolgevano. Viene da se che quindi ridurre il tutto ad un semplice evento in game snaturi parecchio l’intento originale dell’iniziativa e fa riflettere su quanto valga la pena pagare il prezzo del biglietto.

Pokémon GO Zona Safari Liverpool

Per come l’abbiamo vissuta infatti questa Zona Safari non è stata poi così dissimile da un normale evento, come i tanti che si svolgono continuamente in game, con giusto quei due Pokémon esclusivi che ne giustificano la partecipazione. Per le future edizione sarebbe ideale se Niantic decidesse di mettere un po’ più di carne al fuoco, come raid esclusivi e più ricerche sul campo dalle ricompense interessanti.

Una volta implementate queste piccole correzioni, allora sì che ci troveremmo davanti ad una vera Zona Safari completamente fruibile in tutto il mondo, fino ad allora, questi eventi saranno sempre vissuti a metà da coloro che non si trovano nella città organizzatrice.

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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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