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Porsche 911: la over 50 che fa ancora sognare | Auto for Dummies

Quando parliamo di auto che hanno fatto la storia la lista può diventare davvero lunga ma, come preannunciato nel precedente articolo, oggi ci focalizzeremo su un modello che tutt’oggi viene proposto in chiave moderna pur rispettando i canoni e le peculiarità di una storia lunga più di 50 anni: Porsche 911. Tutti gli appassionati di auto non possono non conoscere questo storico modello; dai più giovani ai più navigati, la 911 rappresenta una sigla inconfondibile e degna di essere omaggiata ancora oggi.

L’evoluzione della mancata 901

Correva l’anno 1963 quando Porsche introdusse la 911. Questo modello rappresenta un’evoluzione del prototipo T7 e della Porsche 356, entrambe profondamente modificate prima raggiungere il risultato finale; pensate che la prima Porsche 356 (1948) montava un 1.131 cm3 da 40 CV derivato dal Maggiolino Volkswagen. Lo sviluppo dell’inedito 6 cilindri boxer e la configurazione 2+2 per l’abitacolo sono stati solo i primi passi per lo sviluppo della più equilibrata 911.

La presentazione risale al Salone dell’Automobile di Francoforte del 1963. Nonostante gli apprezzamenti della stampa e la commercializzazione della vettura l’anno successivo, il primo ostacolo fu la diffida da parte di Peugeot per quanto riguarda l’utilizzo del nome 901; il marchio francese possedeva infatti i diritti per tutti i numeri a tre cifre con lo zero centrale per quanto riguarda i vari modelli.

Soltanto 82 esemplari vennero “marchiati” 901, i successivi dettero inizio alla prima serie Porsche 911. Da quel momento possiamo trovare le versioni S, più potenti e prestanti, le tipiche carrozzerie targa e tutta una serie di evoluzioni che, nonostante i cambiamenti meccanici e tecnologici, sono rimaste fedeli all’estetica e lo stile iniziale. Le curve sono sempre quelle, i fari rimangono tondeggianti come anche la trazione ed il motore posteriori.

Certo, per i più appassionati anche l’estetica si è modificata. L’alettone a coda d’anatra introdotto con la 911 Carrera RS 2.7 degli anni 70 ha contribuito notevolmente alle successive modifiche all’estetica posteriore. Ricordiamo anche i paraurti maggiorati e la rivisitazione dei gruppi ottici posteriori in un’unica fascia dotata di catarifrangenti; il tutto dovuto alle nuove norme sulla sicurezza. Le carrozzerie tipiche della Porsche 911 sono rimaste sempre la classica coupé e la più originale targa; oggi possiamo anche trovare delle bellissime cabriolet.

credit: motorimagazine.it

La meccanica unica

Entriamo ora nel dettaglio: l’evoluzione tecnica della Porsche 911 ha contribuito moltissimo al mondo automotive. Siamo passati, come anticipato prima, dai 40 cavalli del propulsore Volkswagen al 3.0 litri turbo da 450 CV della Porsche 992; nuova denominazione della 911 debuttata al Salone di Los Angeles 2018.

In principio Ferry Porsche si iniziò ad occupare della parte tecnica a partire dalla Porsche 356 con motore boxer raffreddato ad aria. Il successivo 6 cilindri rientra nello sviluppo di un modello vincente e più economico delle allora regine italiane Alfa Romeo, Fiat e Lancia.

I problemi non mancavano di certo: la prima serie 911 ebbe successo ma i clienti lamentavano difficoltà di guida ad alte velocità. Il sottosterzo, la grande rumorosità ed il comportamento “nervoso” di questa coupé hanno contribuito a rendere più affidabile il motore, introducendo nuovi carburatori ed un sistema di iniezione più performante, ad introdurre alcuni spoiler e ad allungare il passo della vettura per rendere la guida più stabile.

Arrivarono così gli anni 70: l’utilizzo dell’alluminio per ridurre il peso e motori molto più potenti furono la base per modelli storici come la 911 Carrera RS. Nella versione RS 2.7 la versione coupé, con un peso di soli 980 Kg, era in grado di scattare da 0 a 100 Km/h in soli 5,8 secondi fino ad una velocità massima di 240 Km/h; prestazioni paragonabili ad una sportiva di oggi.

credit: alvolante.it

Freni a disco ventilati con pinze a quattro pistoncini, pneumatici più larghi e nuovi sistemi di raffreddamento permisero alla 911 di vincere la 24 Ore di Daytona, La Targa Florio e la 12 ore di Sebring.

Oggi le 911, in particolare le versioni Turbo, sono oggettI da collezione. Incarnano perfettamente la concezione di auto per tutti gli appassionati. Una quattroruote non per tutti, difficile da domare, potente e con un’estetica vincente. Se pensiamo ad altri modelli storici, ad esempio le muscle car americane, troviamo tanti esempi vincenti ma profondamente modificati nel corso degli anni.

Porsche 911 è rimasta sostanzialmente la stessa, migliorata certo ma con lo stesso carattere indomabile. Con la fine degli anni 80 incontriamo l’introduzione dell’elettronica, la 911 Carrera 4 (1989) era dotata di ABS di serie e l’alettone posteriore a scomparsa, e il primo e più consistente restyling estetico con la serie 993 lanciata nel 1993.

credit: loeberporsche.com

La tecnologia del futuro

Come le purissime Ferrari montano oggi turbocompressori e tecnologie ibride, Porsche, nonostante la fedeltà alla trazione posteriore, introdusse con la 911 Turbo della serie 993 la trazione integrale permanente. La versione 911 Turbo S aveva raggiunto i 450 cavalli di potenza, un mostro in grado di raggiungere i 300 Km/h con un’accelerazione 0-100 Km/h in 4 secondi netti; le prestazioni non potevano che migliorare.

Porsche 911 è sopravvissuta all’estetica squadrata tipica di quegli anni raggiungendo lo stile che tutti noi oggi conosciamo con la serie 996. In quegli anni questo modello Porsche era lo stato dell’arte dell’automotive ma mancava ancora qualcosa. Fu così che, con la stessa estetica e lo stesso motore boxer posteriore a sbalzo, venne introdotto il raffreddamento ad acqua e la distribuzione 24 valvole.

Gli aggiornamenti tecnologici, come i sistemi di assistenza alla guida, sono all’ordine del giorno. La modalità Wet, in grado di rilevare la presenza di acqua sulla strada, è in grado di aumentare notevolmente la sicurezza; un grande traguardo rispetto alle “inguidabili” 911 in presenza di asfalto bagnato. Troviamo anche il sistema Night Vision Assist che, grazie ad una telecamera termica, riduce il rischio di incidenti rilevando oggi in movimento anche in piena notte.

Oggi Porsche 911 rappresenta un “must”, un’icona sportiva dell’automobilismo in grado di far appassionare sia chi la guida sia chi la osserva da lontano. La presenza nei campionati GT, ricordiamo la maestosa Porsche 911 GT3, rappresenta una sicurezza da cui attingere tecnologie ed esperienze da trasferire ai modelli più modesti. Un’auto non per tutti: occorre sborsare almeno 100.000 € per ottenere una 911 con un propulsore degno di questo modello.

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Federico Marino

Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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