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Prime Video Italia prende in giro Netflix e gli “scrocconi”

L'azienda commenta con un'immagine il blocco della condivisione degli account

Netflix ha deciso di mettere in pratica il blocco della condivisione dell’account e Prime Video Italia, rivale nello streaming, ha pubblicato un’immagine che prende in giro Netflix e gli utenti “scrocconi”. Che sembra potranno continuare a guardare lo streaming di Amazon senza troppi problemi.

Prime Video Italia scherza su Netflix e gli “amici scrocconi”

Il servizio in streaming di Amazon è diverso da tutti gli altri. Infatti, non nasce come servizio a sé stante ma come parte dei vantaggi di Prime: chi l’ha scelto per le spedizioni rapide e gli sconti nei Prime Day se lo ritrova come parte del pacchetto. Ma nonostante i servizi in più, ha un prezzo decisamente più basso rispetto ai principali competitor – anche della versione di Netflix con pubblicità.

Quindi può permettersi scelte diverse rispetto a tutti gli altri – anche sui social. Dove l’account di Prime Video Italia ha pubblicato un’immagine della homepage in cui scegliete il profilo. La domanda, da sempre, è “Chi sta guardando?“. Ma cambiando i nomi degli utenti, Prime ha scritto: Tutti quelli che mi hanno rubato la password”.

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Il commento sarebbe solitamente una battuta sulla pratica, diffusa seppur contro le regole, di condividere le password di Prime. Ma vista la decisione di Netflix di bloccare la pratica per lo streaming, sembra una battuta diretta ai rivali. E un modo per dire agli “scrocconi” citati nel tweet che, se ora Netflix costa troppo, possono guardare serie su Prime Video Italia.

Netflix ha lasciato agli utenti la possibilità di aggiungere un “membro aggiuntivo” al proprio abbonamento, al costo di 4,99 euro al mese. Che però ha lo stesso costo mensile di un abbonamento Prime: Amazon sa che la propria offerta è economicamente conviente. Perché, a differenza di Netflix, lo streaming non è il suo principale introito. E quindi può permettersi di chiudere più facilmente un occhio sulla condivisione password. E può anche permettersi di prendere in giro i rivali e tutti gli utenti “scrocconi”.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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