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Un bot di Twitter suggerisce ristoranti a caso in giro per il mondo

Vi presentiamo "Random Restaurant"

Sapete qual è una delle cose che più ci è mancata dei viaggi durante la pandemia? La possibilità di provare ristoranti sempre diversi in ogni meta. Eppure, come potete immaginare, abbiamo trovato una soluzione anche a questo. Il suo nome è Random Restaurant, un bot di Twitter che ogni mezz’ora pubblica un tweet contenente le immagini e il nome di un ristorante situato in chissà quale parte del mondo. Certo, forse non potrete provare davvero le specialità locali, ma seguirlo è un buon modo per viaggiare pur rimanendo comodamente a casa.

Random Restaurant: il bot di Twitter che suggerisce ristoranti a caso in giro per il mondo

L’idea è alla base del progetto Random Restaurant è incredibilmente innovativa ed originale. E risponde anche ad una delle esigenze più basilari dell’essere umano: procacciarsi del cibo, ovunque si trovi. Creato nell’Ottobre 2020, ogni mezz’ora l’account Twitter @_restaurant_bot condivide in automatico nome, posizione e quattro immagini di un ristorante preso a caso dall’elenco di Google. Scorrendo rapidamente potrete imbattervi in un goloso piatto di Laos a base di pesce e lime, in un tripudio di carne e chicharrones di El Salvador, e in un elegante piatto di formaggi in una splendida sala di un locale francese. Insomma, se volete fare il giro del mondo in 80 piatti e più, questo account Twitter fa al caso vostro.

Random Restaurant, infatti, è un bot pianificato in modo molto accurato, anche se propone effettivamente immagini prese a caso dalla Rete. Alcuni tweet si concentrano su perfetti primi piani dei cibi, mentre altri ripropongono le foto caricate dagli utenti che si trovano nei dintorni di quel determinato ristorante. Preparatevi quindi a trovare selfie di sconosciuti che brindano felici, amici in posa dopo aver finito il pranzo e molto altro ancora. Un ristorante delle Filippine, ad esempio, è stato presentato con le foto di un matrimonio. Senza dubbio una scelta casuale, ma quanto mai realistica. In fondo, noi andremmo volentieri a pranzare in un ristorante che ha ospitato così tante persone. Ma non possiamo certo dire lo stesso di tutti gli indirizzi proposti, ecco.

Per quanto alcuni ristoranti risultino davvero interessanti da provare, altri non sortiscono lo stesso effetto. Tra le proposte del bot, infatti, spuntano anche un ristorante cinese che serve pollo all’arancia in Messico. Ed un ristorante giapponese in Russia, che serve i rolls letteralmente ricoperti di una stravagante salsa rosa. E persino una pizzeria in Paraguay – e chissà se serve la pizza napoletana con doppia mozzarella -. Insomma, una serie nutrita di proposte trash, non c’è null’altro da dire. Ma perchè allora Random Restaurant ha riscosso così tanto successo durante e dopo il lockdown dovuto alla pandemia? A rispondere a questa domanda è lo scrittore Dan Dixon.

Internet ormai desidera una cura che va oltre il dettaglio. In questo contesto, un algoritmo che non tiene conto degli interessi dell’utente, messo assieme all’apparente assenza dell’elemento umano, costituisce una piccola forma di resistenza. A causa dell’onnipresenza di Internet, non mi capita più di “scoprire” un ristorante. Prima di entrarci ho già visto le recensioni su Google, dato un’occhiata a qualche sito di fiducia, controllato il loro menu e controllato il loro profilo Instagram. Vivo in questo modo con notevole rammarico, godendomi la visione punitiva del neoliberismo: ottimizzare o morire“.

E forse Dixon ha ragione. Internet ci ha tolto l’effetto sorpresa sui ristoranti in cui scegliamo di andare a mangiare. Ma ci ha anche regalato la possibilità di assaporare l’idea di viaggio quando non abbiamo potuto muoverci. Seguire Random Restaurant è una scelta. Volete visitare un nuovo angolo di mondo ogni mezz’ora? Allora sapete cosa fare: schiacciare il bottone “Segui”. Personalmente, noi lo abbiamo fatto, ed è già qualche giorno che ci stiamo divertendo a scoprire quanto siano diverse le abitudini culinarie in ogni Paese. Anche colossi come KFC o Domino’s Pizza finiscono con il sembrare diversi se si trovano in Islanda o nelle Filippine – figuratevi in Angola o Libano! -.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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