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Recensione Dyson Lightcycle: la lampada più tech del mondo?

Dyson Lightcycle non è una lampada tradizionale. A renderla speciale ci pensano due differenti aspetti: l’estrema cura per il design – tipica dell’azienda inglese – e il suo essere smart, un attributo che si è guadagnata grazie soprattutto alla sua capacità di replicare la luce naturale per garantire alla vostra vita il maggior comfort possibile.

Vi faccio un esempio. Pensate a quando siete nel vostro letto, state per andare a dormire ma avete ancora in mano lo smartphone. Molti device oggi sono in grado di ridurre le emissioni di luce blu per proteggere i vostri occhi e aiutare ad addormentarvi. Il principio è più o meno simile. La differenza è che Dyson Lightcycle fa questo tutto il giorno e in totale autonomia.

Ma bando alle ciance ed iniziamo ad analizzare queste lampada nel dettaglio.

Complessità apparente

La maniacale attenzione al design è da sempre una delle caratteristiche distintive di Dyson e, ve lo garantisco, questa Lightcycle ne è la dimostrazione.

Realizzata in metallo e plastica, questa lampada è composta da 3 elementi principali: la base – solidissima ed in metallo -, il braccio verticale e quello orizzontale. A tenere saldamente uniti gli ultimi due ci pensa qualche rotella e un collegamento elettro-magnetico che consente il passaggio della corrente. Lo so, detto così sembra tutto molto complesso, ma non fatevi ingannare dall’elevato tasso di ingegnerizzazione di Lightcycle e dal look fortemente industriale: montare la lampada è davvero un gioco da ragazzi.

Una volta assemblata – operazione che richiederà circa 10 minuti – vi accorgerete di due cose: la prima è la capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente, la seconda è la facilità con cui potete alzare, abbassare, ruotare e spostare il braccio orizzontale. Tutte queste operazioni risultano infatti semplici e fluide.

Una rapida occhiata a Dyson Lightcycle vi aiuterà a notare un altro elemento vitale, un tubicino di rame che corre lungo l’asta parallela al piano su cui è appoggiata. Si tratta della tecnologia Heat Pipe, integrata per facilitare il raffreddamento dei LED e simile a quella vista all’interno di alcuni smartphone. Come funziona? In sostanza il tubicino trasporta il calore dalla testa di Lightcycle all’estremità opposta dove un goccia d’acqua si condensa e poi evapora, abbassando così la temperatura dei 12 LED presenti, 6 per la luce fredda e 6 per quella calda. Tutto questo previene l’indebolimento della luce emessa e garantisce circa 60 anni di utilizzo.

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Come si utilizza e controlla Dyson Lightcycle?

La parte superiore del braccio orizzontale di questa lampada ospita un tasto soft touch per l’accensione e lo spegnimento, ma anche due slider che sfruttano la stessa tecnologia e che vi permettono di regolare manualmente l’intensità e la temperatura della luce emessa.

Guardando la parte inferiore della medesima asta noterete invece tre pulsanti fisici:

  • il primo, Auto, si occupa di mantenere costante la luminosità adattandosi alle condizioni di luce ambientale;
  • il secondo attiva e disattiva il rilevamento del movimento: così quando vi allontanerete per più di 2 minuti Lightcycle si spegnerà automaticamente per poi riaccendersi da sola quando rileverà di nuovo la vostra presenza;
  • il terzo infine si occupa della sincronizzazione.

Ma sincronizzazione con cosa? Ve lo spiego subito. Dyson ha ideato un algoritmo che permette alla lampada di calcolare temperatura e luminosità basandosi sull’ora, la data e il luogo in cui si trova. Tutte informazioni che dovrete fornire voi scaricando l’applicazione Dyson Link, disponibile per Android e iOS, e sfruttando la connessione Bluetooth.

‎MyDyson™
‎MyDyson™
Developer: Dyson Inc.
Price: Free
MyDyson™
MyDyson™
Developer: Dyson Ltd
Price: Free

L’app vi aiuta così a settare questa particolare funzionalità che rende praticamente autonoma Lightcycle. Ovviamente le funzionalità software non finiscono qui: potete usare l’app per usare i preset presenti, per creare un nuovo o per regolare manualmente le impostazioni. Non manca poi la possibilità di adattare la luce emessa all’età di chi la usa, un accorgimento che mostra ancora una volta l’attenzione maniacale della società britannica verso i dettagli.

Dyson Lightcycle: acquistarla oppure no?

Dyson Lightcycle non ha praticamente difetti: la luce emessa è ottima in qualsiasi condizioni, il montaggio è davvero elementare, l’utilizzo è fluido e l’app intuitiva. Certo, avrei preferito utilizzasse il WiFi per raccogliere i dati necessari alla calibrazione automatica, cosa che l’avrebbe resa indipendente, ma tutto sommato la scelta di optare per il Bluetooth non andrà ad influire negativamente sull’esperienza d’uso.

L’unico vero freno all’acquisto potrebbe essere rappresentato dal prezzo: ben 499 euro per la variante da scrivania da noi provata e addirittura 749 euro per la lampada da terra. Lo so, sono parecchi ma, come sempre, la qualità si paga.

Dyson Lightcycle

Pro Pros Icon
  • Design industriale e moderno
  • Qualità della luce elevata
  • App intuitiva
  • Sincronizzazione comodissima
Contro Cons Icon
  • Niente WiFi per il sync
  • Prezzo elevato

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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