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La recensione di Meater Pro XL: la scienza della cottura perfetta (fatta semplice)

Un buon pasto ha bisogno di tempo. Tempo per organizzare nei dettagli una cena con una persona speciale, un pranzo in famiglia, una grigliata fra amici (tempo atmosferico permettendo). E tempo per cucinare carne o pesce a puntino. Ma quanto tempo, esattamente? Molti si affidano al proprio occhio esperto, ma c’è una semplice scienza per cuocere perfettamente un filetto di manzo o del pulled pork: bisogna raggiungere la temperatura esatta. Il nuovo Meater Pro XL, che abbiamo provato per la recensione più succulenta di sempre, permette di conoscere precisamente la temperatura interna della pietanza che state cucinando, e vi guida per cuocerla come dei veri professionisti.

I risultati dei nostri test sono stati davvero sublimi: la grande precisione, la comodità della connessione wireless, la resistenza elevata per poter anche scottare la carne a fine cottura. Ma il prezzo importante di questa versione con quattro sonde (ognuna con sei sensori) potrebbe essere troppo per i cucinieri dal budget più stretto. Ma come vedremo, ci sono anche versioni con meno sonde ma la stessa ottima tecnologia. In ogni caso, vi aiuteremo a capire se Meater Pro XL fa per voi in questa recensione.

La nostra recensione di Meater Pro XL

Detta in maniera semplice, Meater Pro XL è un termometro per alimenti che integra quattro sonde wireless in un unico dispositivo. Ogni sonda contiene sei sensori di temperatura per un monitoraggio preciso, e potete gestirle tutte e quattro con l’hub centrale per controllare contemporaneamente più pietanze con metodi di cottura diversi.

recensione meater pro xl materiali per cucinare

Il dispositivo si collega anche con il vostro smartphone tramite un’intuitiva app, permettendo di gestire le temperature in maniera intuitiva e guidandovi passo a passo nella cottura di ogni tipo di carne (o pesce).

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Perché serve un termometro smart quando cucinate?

Se è vero che potete semplicemente cuocere la carne alla griglia o al forno osservando il livello di rosolatura esterno, affidandovi al buon senso e all’esperienza, un termometro permette di cucinare in maniera più precisa — quasi scientifica.

Nel nostro primo esperimento, abbiamo sfruttato i sensori di Meater per il cosiddetto “reverse searing”, la rosolatura al contrario. Abbiamo scaldato (in forno, in questo caso) la carne a temperatura molto bassa per un lungo tempo. Poi abbiamo completato la cottura in padella molto calda, attivando la “reazione di Maillard“, che avviene tra i 140 e i 180 gradi Celsius e crea una crosticina bruna sulla carne, liberandone i sapori. Il termometro ci ha permesso di assicurarci che la temperatura interna arrivasse precisamente a 52°C: ancora rossa, ma senza perdere sangue. Senza, avremmo dovuto provare a tagliare un pezzo della carne e sperare di aver ottenuto il risultato sperato. Meater ci ha permesso di andare sul sicuro.

carne cotta meater pro xl recensione

Una grande versatilità

Questo è solo un tipo di cottura che richiede di avere un controllo preciso delle temperature interne. Ma ce ne sono moltissime: potete cuocere arrosti succulenti o roast beef (senza rischiare che si asciughino), cucinare pulled pork e brasati per ore a bassa temperatura, oppure controllare polli al forno e bistecche alla griglia. Serve per assicurarsi che la frittura (ad aria o al forno) cuocia abbastanza l’interno senza bruciare la superficie, oppure le cotture lente sottovuoto (la sous-vide).

Per ottenere buoni risultati, quindi, serve che il termometro sia resistente ad alte temperature ma preciso; l’app su smartphone o l’hub centrale siano semplici da usare, magari con notifiche smart per dirci che la pietanza è pronta; le materie prime siano di qualità (questo non dipende da Meater!). Andremo quindi ad analizzare questi elementi, ma tenete presente che le stesse tecnologie, ma con un solo sensore, le trovate anche su Meater Pro base (precedentemente noto come Meater 2 Plus). Che ha un prezzo più abbordabile, se non cucinate mai più pietanze contemporaneamente.

Design e caratteristiche tecniche di sonde e hub

Le sonde wireless di Meater sono in acciaio inossidabile misurano solo 5 mm di diametro. Questo spessore ridotto e il fatto che la punta sia sufficientemente affilata permette di infilare in profondità nella carne, senza troppa fatica.

Sebbene siano molto sottili, resistono a temperature fino a 550°C all’esterno e 105°C all’interno (una temperatura che non vorrete raggiungere nemmeno se amate la carne stra-stra-stracotta. La temperatura esterna da 500 gradi è una grandissima comodità: significa che non dovete toglierle anche quando rosolante in pentola, nell’olio bollente e persino direttamente sulla fiamma viva. Inoltre, sono completamente impermeabili e lavabili in lavastoviglie.

selezione cottura

L’hub di ricarica centralizzato funge da stazione base, dove ricaricare le sonde negli appositi vani. Integra la connettività Bluetooth e WiFi per estendere il raggio d’azione. Il display LED consente di utilizzare il dispositivo anche senza smartphone, anche se (come vi spiegheremo), noi preferiamo di gran lunga l’app.

Accanto all’interfaccia dell’hub, troviamo tutto legno e acciaio — un accessorio che fa la sua bella figura se volete lasciarlo sul ripiano della cucina. Sul retro trovate l’ingresso USB-C per la ricarica (il cavo è incluso), oltre a uno stand in acciaio per tenerlo rialzato e controllare più facilmente le cotture.

Tecnologia di misurazione avanzata

Ogni sonda contiene cinque sensori interni e uno esterno. I sensori interni servono per cuocere tagli di carne particolarmente spessi, che soprattutto con le cotture più lente si stratificano. Avere i cinque sensori sotto controllo permette di capire se, per esempio, la temperatura appena sotto la superficie è troppo alta rispetto all’obiettivo desiderato. Il sensore esterno, invece, misura la temperatura ambiente del forno o della griglia.

Il sistema Smart Temp elabora i dati di tutti i sensori. Fornisce così una lettura accurata della temperatura effettiva, compensando eventuali errori di posizionamento. Noi abbiamo testato più volte e con diverse cotture le sonde, anche utilizzando in forno delle sonde “di prova”, non inserite nella carne. I sensori interni hanno incertezze di tre decimi di grado Celsius, ed è molto consistente: potete vedere con il valore interno della sonda 1 e 4 (quelle di prova) sia identico.

app meater
L’app di Meater

Quello esterno, invece, può variare anche di circa un grado Celsius (quindi con incertezza di mezzo grado): pensiamo che dipenda dal fatto che debba resistere a temperatura estreme di 550 gradi. In ogni caso, è più preciso del sensore interno di praticamente qualsiasi forno o altro termometro di alimenti: Meater ha fatto bene il suo lavoro.

Autonomia delle sonde

Fra i sensori esterni e quelli interni, trovate un’area non coperta di metallo, che permette di connettere le sonde all’hub di Meater Pro XL, che a sua volta si connette allo smartphone via Bluetooth e WiFi.

Le sonde si ricaricano collegandole all’hub, che a sua volta di ricarica tramite USB-C. Bastano 30 minuti per ricaricare le sonde e ottenere 24 ore di utilizzo, sufficienti per praticamente qualsiasi cottura possiate pensare di fare. Noi abbiamo provato la prima cottura caricandole per cinque minuti soltanto e l’autonomia ha superato le due ore.

Recensione di Meater Pro XL: la nostra prima succulenta prova

Come dicevamo l’inizio, abbiamo voluto testare la prima volta l’ultima novità di Meater cuocendo delle voluminose bistecche con il reverse searing. Non essendo particolarmente esperti di cottura di carne, abbiamo chiesto l’aiuto di un nostro amico — che conosce Meater da tempo e ci avrebbe tolto il saluto se non l’avessimo coinvolto nel primo test.

inserire meater nella carne

Avendo affidato questo test a mani più esperte delle mie, non abbiamo usato il ricettario dell’app (più info in seguito), preferendo fissare la temperatura interna a 52 gradi. Una volte messe le bistecche nel forno a 60 gradi (in due tempi diversi per vedere le differenze di temperatura), ci siamo potuti rilassare e chiacchiere.

Quando abbiamo visto dall’app sul nostro smartwatch (sì, c’è anche l’app da smartwatch) che mancavano meno di dieci gradi alla temperatura desiderata, abbiamo tolto la carne dal forno.

app su smartwatch meater pro xl

Al mio occhio inesperto, sembrava ancora praticamente cruda. In realtà, aveva perso umidità, condizione importante per attivare la reazione di Maillard una volta messa in pentola. Con un filo di olio, dell’aglio e del rosmarino abbiamo fatto rosolare la carne in padella. Dal grafico dell’app, abbiamo visto la temperatura salire velocemente, mentre la Maillard colorava la superficie e iniziare a sprigionare un odore delizioso.

reverse searing meater pro xl recensione

In poco tempo, la temperatura ha raggiunto (e brevemente superato) i 52 gradi che ci eravamo fissati: abbiamo quindi tolgo la carne dal fuoco. Il tutto, tenendo tranquillamente il sensore all’interno: non solo ha retto facilmente la temperatura, ma è poi risultato facilissimo da lavare.

Un risultato succulento

Abbiamo tolto il sensore (usando i guanti) e abbiamo tagliato la carne. L’esterno era colorato e odoroso, l‘interno rosso vivo. Eppure, la carne non ha perso liquidi: niente sangue, solo un po’ di umidità dovuta alla condensa appoggiando la carne sul tagliere.

risultato finale perfetto

Una cottura perfetta, che ha lasciato la carne tenerissima, senza rinunciare al sapore. Forse avremmo potuto cuocerla altrettanto bene affidandoci all’esperienza del mio amico e alla Dea Bendata — ma perché lasciare il risultato di una cena al caso? Con Meater Pro XL abbiamo potuto mangiare carne succulenta senza rischi — tutti i commensali erano molto contenti che mi fosse “toccata” questa recensione.

L’app segue passo a passo

Se per il primo test ho voluto (e, per conservare un’amicizia, dovuto) affidarmi a qualcuno più esperto di me, nelle altre preparazioni in cui ho usato Meater Pro XL durante i test di questa recensione ho puntato tutto sull’app.

Non appena estraete una delle sonde (con l’hub acceso), vedrete la temperatura su uno dei quattro slot dell’app. Se cliccate su Imposta cottura, potete scegliere fra diverse pietanze. C’è il manzo, il maiale, diversi tipi di pollame, l’agnello, il pesce e le carni speciali (dalla renna al canguro). Una volta scelta la carne, scegliete anche lo strumento di cottura (forno, griglia, affumicatore, friggitrice) e poi la temperatura desiderata: Meater vi suggerirà i range per averla al sangue, ben cotta o come preferite.

come scegliere carne meater pro xl recensione

L’app vi guiderà dicendovi quando togliere la carne o il pesce, quando lasciarla riposare, quando scottarla per concludere la cottura. Se usate il grill, c’è anche un sensore che avvisa in caso di fiammata imprevista, permettendovi di rimediare al volo.

Chi invece è più esperto, può impostare cotture personalizzate e seguire i grafici (che da bravi Nerd ci piacciono un sacco). Insomma: può essere semplice o sofisticata, in base alle vostre esigenze.

La funzione Meater Master Class, infine, fornisce istruzioni dettagliate per varie ricette — noi abbiamo usata per scoprire una ricetta per un bacon burger delizioso, anche se dobbiamo ancora provare quella per la “hot sauce”.

Recensione Meater Pro XL: vale la pena?

Forse potrete averlo indovinato dalla lunghezza di questa recensione: Meater Pro XL ci è piaciuto molto. Chi adora cucinare carne e pesce può sfruttare la precisione enorme dei sensori per provare cotture e preparazioni più complesse, anche molto lunghe, sicuro di avere sempre tutto sotto controllo. E chi invece esperto non è può comprare un buon filetto, cuocerlo e fare un’impressione ottima: senza Meater non ce l’avremmo fatta.

Il prezzo di 379 euro per il Pro XL (sul sito ufficiale, al momento non c’è su Amazon) non è propriamente nazional popolare: se per voi cucinare carne è un hobby e non avete mai provato a usare i termometri Meater, probabilmente conviene partire dalla versione base di Meater Pro a 139 euro. La tecnologia dell’unica sonda è la stessa, se non avete intenzione di cuocere più di un pezzo di carne alla volta, dovrebbe bastarvi.

Ma se per voi cucinare è una religione (o magari una professione), questa versione da quattro sonde non solo vi semplificherà la vita, ma vi permetterà di cuocere carne con una precisione impossibile da fare “a occhio”. Trovare la ricetta giusta è un’arte, ma cuocere al punto giusto è una scienza: se provate Meater non tornate indietro.

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Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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