L’anno scolastico 2021/2022 è alle porte, e quest’anno il rientro a scuola è caricato di particolari attese.
Perché sarà finalmente un ritorno dietro i banchi. Dunque in presenza, ma dal forte valore simbolico. Come ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Sarà un momento importante per tutti noi, soprattutto per le nostre studentesse e i nostri studenti. Lo sarà ancora di più quest’anno, dopo i lunghi mesi di pandemia”.
Vediamo dunque tempi e modalità del rientro a scuola per l’anno scolastico al via a breve. Tra regole chiare, altre più difficili da interpretare e qualche polemica.
Quando inizierà l’anno scolastico 2021/2022?
Il ministero dell’Istruzione ha proposto il 6 settembre come data di inizio delle lezioni per le scuole dell’infanzia, e il 13 settembre per le scuole del primo e del secondo ciclo.
Tuttavia diverse regioni hanno usufruito della delega per modificare le date. E così, si partirà il 6 settembre con la Provincia autonoma di Bolzano, mentre gli ultimi studenti che torneranno a scuola saranno quelli di Calabria e Puglia: per loro la prima campanella suonerà il 20 settembre.
Alcune scuole riapriranno già a fine agosto, in occasione degli esami di riparazione.
Per tutte le regioni, l’anno scolastico 2021/2022 terminerà fra il 20 e il 22 giugno del prossimo anno.
Le mascherine saranno obbligatorie?
Nelle scuole materne le mascherine saranno usate dai soli insegnanti. Dai 6 anni in su, invece, mascherine obbligatorie anche per gli studenti. Si potranno utilizzare solo le mascherine chirurgiche, che saranno distribuiti ai ragazzi e al personale direttamente dalla scuola.
Alcune eccezioni: in classi con studenti non udenti, si utilizzeranno mascherine trasparenti. Nessuna mascherina in caso di patologie certificate. C’è inoltre la possibilità che nessuno in classe utilizzi la protezione individuale, ma solo se tutti, studenti e insegnanti, saranno in possesso del green pass.
Il distanziamento sarà obbligatorio?
Punto controverso. Perché nella nota inviata dal Miur alle scuole si parla solo di una generica “raccomandazione del rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano.”
Sempre dove possibile, la distanza tra i banchi e la cattedra dovrà essere di almeno due metri.
E dove non è possibile rispettare queste distanze? Ci si arrangerà come si potrà, facendo particolare attenzione a tutte le altre misure sanitarie.
In molti, intanto, hanno colto la palla al balzo per riprendere il tema delle cosiddette classi-pollaio. Sono comunque stati messi a disposizione 422 milioni per aumentare l’organico dei docenti, allo scopo appunto di diminuire il numero di alunni per classe.
Il green pass sarà obbligatorio?
Sì ma solo per il personale, a differenza di quanto avverrà nelle università, dove anche gli studenti saranno tenuti ad avere (ed esibire) la certificazione verde.
Chi sarà sprovvisto di green pass sarà considerato in “assenza ingiustificata”. Inoltre, “a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso”.
Chi controllerà il green pass a scuola?
La questione è spinosa. Dovranno controllare il documento i dirigenti scolastici, ma la verifica potrà “essere formalmente delegata a personale della scuola”.
Sembra che il controllo dovrà essere effettuato ogni giorno, ma il Ministero e il Garante della privacy stanno lavorando per snellire la procedura.
I dirigenti scolastici sono già in rivolta, come mostra il testo della lettera inviata dall’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici al premier Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Dove tra l’altro si legge: “Non si può immaginare che il personale delegato dal dirigente sia tutti i giorni agli ingressi e per diverse ore a controllare la certificazione di centinaia di docenti e ATA in coda per assumere servizio. Né si può pensare di gravare ulteriormente i Dirigenti Scolastici con problemi di privacy”.
La misurazione della temperatura avverrà a scuola?
No, dovrà avvenire a casa. E non potranno entrare a scuola gli studenti con temperatura corporea superiore a 37,5 °C.
Chi pagherà i tamponi?
I tamponi sono a carico del personale, salvo quelli destinati a soggetti fragili, che non possono vaccinarsi.
I colloqui con i genitori saranno in presenza?
I colloqui dei genitori con gli insegnanti continueranno a svolgersi con modalità online. Gli ingressi dei genitori nelle scuole dovranno essere ridotti al minimo.
Gite scolastiche, mense e sport: come ci si comporterà?
Le gite scolastiche saranno possibili solo in zona bianca.
Le mense saranno agibili, ma con turni per evitare gli assembramenti di studenti.
Per il rientro a scuola in vista dell’anno scolastico imminente, via libera anche all’educazione fisica senza l’obbligo di mascherina (solo in zona bianca) e con un distanziamento di almeno 2 metri.
In zona bianca si potranno fare anche attività di squadra (ma sono da preferire quelle individuali, soprattutto al chiuso). In zona arancione o rossa sono fortemente raccomandate le sole attività individuali.
Quarantena e Dad
Verrà imposto un periodo di quarantena a chi risulterà positivo al Covid-19: dieci giorni per i non vaccinati, sette per i vaccinati. La Asl è preposta a decidere la procedura da adottare per la classe, valutando caso per caso. Se il focolaio fosse esteso, si potrà decidere di chiudere la scuola.
La Dad ci sarà solo in condizioni di reale emergenza. In base alle norme attualmente in vigore, spiega il Governo, “esclusivamente in zona rossa o arancione – e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus e di sue varianti nella popolazione scolastica – i presidenti di Regione e i sindaci possono deciderla per specifiche aree di territorio e singoli istituti”.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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