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La recensione di Ruined King: nel mondo di League of Legends entra la Strategia

C’è poco da discutere, nonostante i suoi 10 e più anni di età, il mondo di League of Legends è più vivo che mai e pronto a conquistare sempre più terreno e anime, ops, videogiocatori sotto la sua ala. Ora è il turno di Ruined King: A League of Legends Story, il nuovo videogioco realizzato da Riot Forge, l’etichetta editoriale di Riot Games incentrata sull’espansione del mondo videoludico di LoL. Questo capitolo ci immerge, o meglio, sommerge nella regione di Bilgewater e delle Isole Ombra di Runeterra, presentandoci un videogioco strategico in single player con molto da raccontare. Scopriamo di più in questa recensione di Ruined King: A League of Legends Story.

La nostra recensione di Ruined King: A League of Legends Story

Come anticipato, Ruined King ci trasporta a Bilgewater, la regione piratesca di Runeterra governata da lupi di mare, truffe e mitiche creature marine. L’inizio della storia ci porta in realtà a mille anni prima quando le vicine Isole Ombra portavano ancora il nome di Isole Benedette prima di essere investite da una catastrofica Rovina. Da allora le ombre escono periodicamente dal loro tetro regno per invadere le altre terre, tra cui la vicina Bilgewater. Nel presente la situazione è già difficoltosa senza la presenza delle ombre. La capitana Sarah Fortune ha infatti spodestato da poco il tirannico Gangplank uccidendolo e vendicando la morte di sua madre ma la situazione è più che tumultuosa. A ciò si aggiunge l’arrivo di una nuova mietitura, un attacco terrificante dalle Isole Ombra mentre oscure voci iniziano a diffondersi tra il popolo: Gangplank sta tornando!

In questo tutt’altro che roseo scenario inizia la nostra avventura durante la quale prenderemo il controllo di alcuni dei personaggi più conosciuti di League of Legends tra cui, Illaoi, Braum, Yasuo e tanti altri. Controlleremo un party composto da non più di tre personaggi alla volta con i quali esplorare le terre di Bilgewater e delle Isole Ombra, scoprire di più sul mistero che avvolge la mietitura e andare avanti con le storie dei protagonisti.

La strategia a Runeterra

Il Gameplay di Ruined King può dividersi in due modalità: esplorazione e combattimento. L’esplorazione è caratterizzata da una telecamera isometrica dall’alto che ci darà un’ampia visione sul nostro personaggio e su dove stiamo andando. Durante questa fase saremo in grado di esplorare i dintorni, parlare con le persone del luogo e cercare oggetti e monete lungo il percorso. Le mappe sono, in genere, abbastanza guidate tipiche dei GDR più classici e limitano di molto l’esplorazione libera. Ma sono molto ampie e avremo un bel po’ da scoprire. Oltre alla missione principale, infatti, troveremo in giro tante persone che hanno bisogno del nostro aiuto, oggetti e ovviamente, nemici.

I nemici sono visibili sulla mappa e ci si avvicineranno non appena avranno visione di noi e daranno inizio alla modalità combattimento. Qui la visuale passa ad un schermata orizzontale dove avremo il nostro parti sulla destra e i nemici sulla sinistra. I combattimenti avvengono a turni e una chiara “linea temporale” posta in basso ci mostra l’ordine di azione dei personaggi. I nostri eroi avranno a disposizione un attacco rapido, che può essere lanciato sul momento e un attacco più impegnativo che, oltre a consumare mana, necessità di un caricamento prima di essere lanciato.

Questi ultimi attacchi presentano inoltre la caratteristica più interessante di questo gioco, la divisione delle corsie. La linea temporale di cui vi abbiamo parlato, infatti, è divisa in tre corsie: Corsia della Velocità, dell’Equilibrio e del Potere. Si tratta di una divisione tanto semplice quanto efficace che, come da nome, ci permetteranno di selezionare la rapidità e la potenza dell’attacco. Se lanciamo un’abilità sulla corsia della velocità saremo più rapidi ma meno potenti, mentre un attacco sulla corsia del Potere richiederà più tempo ma a favori di danni (o cure) più ingenti.

A queste caratteristiche si aggiungono anche le più classiche e immancabili che abbiamo visto in altri GDR come i buff e debuff, gli effetti attivi, l’avvelenamento, lo stordimento e così via. Avremo anche a disposizione una serie di oggetti consumabili per riuscire in battaglia e potenziare i nostri eroi.

Questione di Level Up

Ogni eroe possiede determinate caratteristiche che variano principalmente a seconda del suo ruolo preimpostato. Braum, per esempio, è un fantastico Tank in grado di assorbire i colpi dei nemici mentre Yasuo ha un attacco rapido e potente ma HP ridotti. Ogni caratteristica (HP, MP, Forza, Difesa Fisica, Difesa Magica e così via) viene potenziata automaticamente ogni volta che il personaggio aumenterà di livello grazie all’esperienza acquisita in combattimento. Quello che potremo scegliere sono però le abilità. Ogni eroe ha infatti delle abilità attive e passive che vengono sbloccate man mano che aumenteremo di livello. Noi saremo in grado di gestire i potenziamenti di ogni abilità rappresentato da un micro skill-tree. Ogni potenziamento darà caratteristiche particolari e nuove alle abilità e possono essere scambiati in continuazione per adattarsi ad ogni battaglia.

A questi si aggiungono anche le Rune, ulteriori potenziamenti che riguardano i personaggi e che saranno disponibili da un determinato livello in poi. Anche in questo caso avremo a disposizione due mini skill-tree che variano a seconda del personaggio per donargli le caratteristiche più adeguate che si adattano al nostro gameplay. Illaoi, per esempio, può diventare una potentissima sacerdotessa supportata da altrettanto potenti tentacoli, oppure può essere sviluppata per usare i suoi poteri divini per curare e supportare il party. La scelta spetta solo a noi e anche in questo caso, le rune possono essere applicate e scambiate in qualsiasi momento. Questa versatilità non deve sorprendere perché, a farla breve, Ruined King ci presenta delle battaglie davvero toste già al livello normale. Dovremo quindi adattare rune e potenziamenti a seconda del boss che avremo di fronte se vogliamo riuscire a batterlo. Come se non bastasse, sono presenti due ulteriori livelli di difficoltà per una sfida senza pari!

Uno stile più che unico

Dal punto di vista tecnico, Ruined King è a dir poco, uno spettacolo per gli occhi. Lo stile grafico riprende quello di Battle Chasers: Nightwar, precedente lavoro di Airship Syndicate, che ha contribuito alla realizzazione di questo titolo. Si presenta con uno stile cartoonesco ma dai toni cupi e adulti, in linea con le tematiche del gioco. Le modalità esplorazione e combattimento presentano due stili ben diversi passando con nonchalance dal 3D a un 2.5D. In entrambi i casi la quantità dei dettagli è eccezionale e riesce a dare anima e corpo ai personaggi e alle mappe di gioco.

Tutto il gioco è inoltre tramezzato da cinematic realizzati con la stessa tecnica e sequenze di dialogo tra i personaggi che, sebbene caratterizzati da modelli statici, riescono comunque a coinvolgerci. Particolarmente azzeccate sono invece le animazioni dei combattimenti che, tra mosse speciali e ultimate, portano una notevole dose di azione nonostante la “pacatezza” del combattimento a turni.

Particolarmente apprezzato invece l’utilizzo dei doppiatori originali (anche italiani) di League of Legends realizzato, ancora una volta in maniera magistrale. Sarà come ritornare in-game in compagnia di vecchi amici.

La recensione di Ruined King: A League of Legends Story in breve

In definitiva Ruined King si presenta come un eccellente GDR strategico che può essere apprezzato sia dai giocatori di LoL di vecchia data sia dagli appassionati di strategici che non hanno mai messo piede a Runeterra. Tutti gli elementi tecnici, di gameplay e narrativi sono al top e sono pronti a farci scoprire ancora di più sui misteri che avvolgono questa regione del mondo e i suoi personaggi.

Una degna estensione dell’affascinante mondo di League of Legends.

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