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La recensione di Song of Horror su PlayStation 4: un classico psicologico ben riuscito

Dopo aver debuttato su Steam, il gioco survival horror di Protocol Games arriva anche sulla console Sony

Dopo aver terrorizzato l’intero pubblico di Steam, il survival horror di Protocol Games intitolato Song of Horror è pronto a far saltare dalla propria poltrona anche i giocatori di Sony: abbiamo provato il gioco su PlayStation 4 e siamo pronti a dirvi la nostra con questa recensione.

La recensione di Song of Horror: il survival horror approda su PS4

Song of Horror è un survival horror in terza persona a episodi realizzato dallo studio spagnolo Protocol Games e pubblicato nel 2019 su Steam. Nella Deluxe Edition, disponibile a giugno su PlayStation 4, i giocatori avranno a disposizione tutti e cinque gli episodi usciti su Steam. Inoltre questa versione, distribuita dalla Meridiem Games, conterrà non solo il gioco ma anche una serie di preziosi elementi da collezione

La nostra avventura ha inizio con Daniel, il primo protagonista che ci accompagnerà in questo straziante percorso. Appena rientrato a casa dal lavoro, stanco e affranto, Daniel riceve un’improvvisa chiamata dal suo capo: Sebastian Husher, un famoso scrittore che collabora con la sua agenzia, è improvvisamente scomparso insieme a tutta la sua famiglia.

Per Daniel, che sperava di non ricevere una chiamata di venerdì sera, è solo l’ennesimo problema di poco conto. In realtà non sa cosa lo attende all’interno della grande magione del signor Husher.

Una volta arrivato sul posto, Daniel si rende conto che c’è qualcosa che non va. L’ambiente è completamente avvolto dall’oscurità, manca la luce, il caos regna sovrano e non mancano rumori inquietanti ad accompagnarlo lungo i corridoi.

Inoltre trova sparse per la casa lettere e biglietti che fanno riferimento ad uno strano carillon recentemente donato alla famiglia da un collega di Sebastian. Il compito di Daniel è quindi quello di scoprire cosa sta succedendo e dovrà fare i conti con La Presenza, un temibile avversario che si nasconde negli angoli più oscuri della casa e che si mostrerà a noi quando meno ce lo aspettiamo.

Questo nemico è diverso da tutti quelli che abbiamo mai combattuto fino ad ora perché La Presenza è un’AI avanzato che reagisce attivamente alle nostre azioni e decisioni, adattandosi al gameplay.

Daniel è solo il primo dei vari personaggi che controlleremo all’interno di questa avventura ad episodi. Personaggi differenti ma tutti con lo stesso obiettivo: scoprire che fine abbiano fatto lo scrittore Husher, la sua famiglia e anche il nostro Daniel. Come ben sappiamo il ragazzo, dopo essere andato a casa dello scrittore per dare un’occhiata in giro, non è più tornato.

Cosa succede all’interno di questa magione e che fine hanno fatto i personaggi, compreso Daniel?

Una casa ricca di dettagli e un’atmosfera fredda e inquietante

Magione Husher - Song of Horror PS4

Song of Horror colpisce fin da subito. Il primo elemento che salta all’occhio e che, in un certo senso, ci ha fatto sorridere sono i vari livelli di difficoltà: in questo gioco sono stati nominati come alcuni dei più grandi autori horror della storia, come Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft.

Questo dettaglio ci ha fatto sorridere, sì, ma allo stesso tempo ci ha inquietato e offerto una breve anteprima di ciò che ci attende tra le mura e gli angoli della magione Husher. Appena arrivati all’interno della casa, nei panni di Daniel, ci rendiamo conto insieme a lui che c’è qualcosa di strano al suo interno.

L’intero ambiente è stato realizzato nei minimi dettagli ed è caratterizzato da numerosi oggetti che rendono la magione ben arredata e particolare. Abbiamo la possibilità di analizzare gli oggetti presenti al suo interno e farci un’idea di chi è la persona scomparsa e anche i suoi famigliari.

La tranquillità però, come potete immaginare, dura poco. Appena ci addentriamo all’interno della casa, si iniziano a sentire rumori, suoni strani e si è avvolti da una pesante atmosfera fredda, inquietante, terrificante. Il comparto sonoro gioca un ruolo fondamentale all’interno di Song of Horror e vi consigliamo di prestare particolare attenzione ad ogni minimo suono.

Man a mano che si procede in avanti, tuttavia, tutto risulta essere strano e incomprensibile. Scopriamo quindi come muoverci al meglio all’interno di questo luogo che sembra essere infinito.

La recensione di Song of Horror: enigmi ed esplorazione

Uno degli aspetti che caratterizza al meglio il gioco è la presenza di enigmi e puzzle da risolvere. Si passa la maggior parte del tempo ad esplorare l’ambiente circostante e a raccogliere ed esaminare oggetti. Ci sono anche occasioni in cui è necessario analizzare al meglio gli oggetti nel nostro inventario perché alcuni si possono combinare ad altri ed utilizzarli per procedere in avanti.

Gli enigmi sono tanti e differenti tra di loro. Raccontato in questo modo sembra semplice ma ciò che rende complicata la nostra esplorazione è La Presenza. All’inizio diciamo che starà un po’ sulle sue, ci spaventerà ma non troppo. Sembra quasi che voglia avvertici e spingerci ad abbandonare le ricerche e quella casa.

In seguito il nostro nemico diventa più presente e pericoloso. Non ci attacca mai direttamente ma lo fa attraverso alcuni trucchetti del mestiere. Abbiamo a disposizione due metodi per salvarci la pelle durante questi incontri: vincere una prova di forza (impedirgli ad esempio di aprire una porta) oppure nascondendoci.

In queste situazioni dobbiamo superare alcuni minigiochi che metteranno a dura prova le nostre abilità. In questa parte del gioco è necessario trovare e mantenere il ritmo giusto altrimenti si rischia di perdere la pazienza e sì, anche la vita – del nostro personaggio, ovviamente.

Personaggi con passati diversi e destini simili

Un altro aspetto particolare che caratterizza il gioco e lo rende interessante sono propri i personaggi che andremo a controllare nel corso degli episodi. Attraverso l’utilizzo di più giocatori, siamo in grado di vivere e comprendere la storia attraverso i loro occhi: questo significa che avremo a disposizione differenti punti di vista del medesimo argomento.

Indizi e storia vengono analizzati in modo diverso, da persone completamente diverse l’una dall’altra. Questo aspetto risulta davvero interessante e intrigante perché rende la trama ancora più accattivante, sempre nuova, caratterizzata da qualche elemento in più che magari prima ci era sfuggito.

Ogni personaggio è collegato alla vicenda in modo diverso: ognuno di loro ha il proprio passato ma tutti sono accomunati dallo stesso destino. Inoltre, come abbiamo accennato prima, La Presenza agisce in base alle nostre decisioni. Le nostre azioni e decisioni plasmano l’ambiente circostante ed è incredibile ammirare da vicino questo processo.

Probabilmente ora vi state chiedendo: cosa accade se il mio personaggio muore? La risposta è semplice. Se si muore si riprende la storia con un altro personaggio, continuando l’indagine. Questo elemento rende l’esperienza di gioco ancora più viva e tesa.

Come è possibile continuare le indagini con gli indizi di un altro individuo? Sta a voi trovare la risposta a questa domanda.

Il verdetto di questa recensione di Song of Horror

Song of Horror PlayStation 4

Song of Horror è diverso dai suoi confratelli survival horror e lo si può notare già dal trailer: è un titolo che offre un’atmosfera ansiogena e pesante in continua crescita, raggiungendo apici improvvisi quando meno ce lo aspettiamo. La possibilità di poter giocare a tutti gli episodi senza interruzioni forzate aumenta ancora di più questa tensione che percepiamo all’interno del gioco.

Tuttavia vi consigliamo di godervi al massimo questa esperienza, facendo le dovute pause quando richiesto. Per certi versi il titolo risulta estremamente pesante, quindi le pause serviranno anche a darvi il tempo di carburare ciò che avete appena visto.

La possibilità di esplorare e analizzare la storia da vari punti di vista rendono la trama ancora più coinvolgente.

Tuttavia sono presenti dei difetti, ad esempio il movimento legnoso dei personaggi e alcune inquadrature mal riuscite. A lungo andare possono risultare piuttosto fastidiosi. Inoltre ci sono alcuni personaggi che lasciano un po’ a desiderare graficamente parlando ma francamente è il problema minore.

Nonostante qualche piccolo difetto, Song of Horror passa la selezione e dimostra di essere un degno componente del team survival horror.

La storia risulta essere misteriosa e accattivante fino alla fine: inoltre con La Presenza sarà impossibile annoiarsi. Di certo, però, vi farà saltare più e più volte dalla poltrona quindi assicuratevi di mettere dei cuscini sul pavimento, giusto per attenuare la caduta.

Per ulteriori informazioni vi consigliamo di consultare il sito ufficiale.

PRO

  • Storia intrigante e atmosfera da brividi
  • Minigiochi “stressanti” al punto giusto
  • Enigmi vari e ben strutturati
  • Ambientazione affascinante e dettagliata

CONTRO

  • Movimenti legnosi dei personaggi
  • La trasposizione grafica di alcuni personaggi lascia a desiderare

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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