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Gli astronauti meritano un frigorifero spaziale

Un team di ricercatori sperimenta un frigorifero capace di resistere alla gravità zero della ISS, per migliorare la dieta degli astronauti

Al termine di una dura giornata di lavoro, non c’è niente di meglio di una bevanda fresca. Ma se il vostro lavoro consiste nel ruotare attorno alla Terra a velocità inaudite, conducendo esperimenti fondamentali per il progresso umano, non potete farlo. Almeno fino a oggi. Un team di ricercatori ha sviluppato un prototipo di frigorifero a gravità zero, per permettere agli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) di migliorare la propria dieta. E il primo test in microgravità è stato un successo.

Frigorifero a gravità zero per gli astronauti della ISS

Un team di ricercatori della Purdue University, in collaborazione con Air Squared e la Whirlpool Corporation ha testato un prototipo di frigorifero a gravità zero. Una sfida ingegneristica più complicata di quanto si possa pensare. I frigoriferi funzionano grazie a un compressore con un gas, che scalda con la pressione. Il gas passa poi nel condensatore (le serpentine nere sul retro del frigo), condensandosi e dissipando il calore. Ora abbiamo un liquido ad alta pressione, che passa nell’evaporatore. Dove assorbe calore dall’interno del frigorifero e si trasforma in un gas che ritorna nel compressore. Con questo ciclo, il gas “sottrae” calore all’interno del frigorifero e lo trasporta fuori.

Il problema è che far circolare liquidi o gas in un reticolo di tubi non è così facile quando la gravità non ci aiuta. Per questo motivo tutti i prototipi sperimentati fino a oggi non hanno funzionato o si sono rotti dopo poco. Questo nuovo modello ha superato invece i test iniziali migliorando il funzionamento classico di un frigoriferi sulla Terra. Infatti utilizza un ciclo di vapore complesso, ma che non utilizza dell’olio. Questo rimuove la preoccupazione che l’olio non circoli bene mentre il frigorifero orbita il nostro pianeta, bloccando il processo di raffreddamento. Il meccanismo è lo stesso, ma non ha bisogno di lubrificanti. Air Squared ha costruito il compressore interno senza olio, che ha superato i test. Aprendo nuove strade culinarie per gli astronauti di tutto il mondo.

frigorifero astronauti gravità zero-min

Il complesso ciclo di test

Il compressore senza olio ha subito diversi esperimenti prima di arrivare alla fase finale di test. Dapprima il team di ricercatori della Purdue ha provato a verificare il funzionamento del compressore in varie orientazioni. Verificando che può spingere il liquido refrigerante anche a testa in giù. Nello spazio su e giù sono direzioni davvero relative, ma queste prime prove hanno permesso di valutare il comportamento in condizioni insolite per il sistema.

Ma per avere una prova più attendibile, il team di ricercatori ha dovuto affidarsi alla Zero Gravity Corporation (ZERO-H), l’unica in tutti gli Stati Uniti ad avere un laboratorio di ricerca a gravità zero. Non vi sorprenderà sapere che di solito gli elettrodomestici non devono passare test così complicati.

Nel corso del mese di maggio, il team ha effettuato tre esperimenti simulando l’assenza di gravità della ISS. Per farlo ha provato il frigorifero su un aeroplano che vola in microgravità per intervalli di 20 secondi. O per meglio dire, “cade” per 20 secondi da quote elevatissime, in modo che all’interno dell’abitacolo l’inerzia simuli la mancanza di spinta gravitazionale. Il test è stato ripetuto oltre 30 volte.

Il frigorifero a gravità zero funziona

Dai dati raccolti volando in “microgravità”, il frigorifero funziona nello stesso modo di come raffredda il cibo sulla Terra. Come spiega il professore Eckhard Groll della Purdue University “Le nostre analisi preliminari mostrano chiaramente che il nostro design permette alla gravità di avere un impatto ridotto sul ciclo. Che è una sobria dichiarazione di un professore universitario, se fosse stato un tweet di un imprenditore della Space Economy sarebbe suonato come “Funziona. In due anni apriremo un gelateria su #Marte”. O qualcosa del genere.

I risultati di questo esperimento sono davvero incoraggianti ma non esiste un equivalente a bassa quota del testare il macchinario sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il prototipo realizzato da Purdue University, Air Squared e Whirlpool Corporation ha le dimensioni di un forno a microonde, quindi non richiede troppo spazio per essere posizionato in orbita. Ma le missioni verso la stazione che orbita sopra le nostre teste hanno limiti di peso e spazio precisi. E sono sempre molti gli esperimenti possibili: bisogna valutare se questo prototipo è abbastanza maturo per volare attorno al pianeta.

frigo gravità zero-min

Se realisticamente serviranno altri esperimenti e rifiniture (il ricercatore della Purdue Leon Brendel chiama questo test “un buon inizio”), l’importanza di questa tecnologia non è da sottovalutare. Non solo potrebbe migliorare la dieta degli astronauti, che sottopongono il loro corpo a prove senza precedenti in assenza di gravità.

Ma potrebbero anche allungare il tempo delle missioni spaziali: se i cibi secchi resistono fino a circa tre anni, un frigorifero potrebbe assicurare scorte fino a cinque o sei anni (anche se crediamo che sia meglio non portare un cartone del latte aperto). Questo passo sarebbe fondamentale per una futura missione su un altro pianeta del Sistema Solare come Marte. E anche se servisse solo per dare agli astronauti la possibilità di bersi una bibita fredda ogni tanto ne varrebbe la pena: non si può dire che non se la meritano.

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Source
E&T Magazine

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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