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Google fa causa a Sonos, ancora

L'ennesimo capitolo della battaglia legale tra le due aziende

Situazione difficile tra Google e Sonos. Il colosso tecnologico ha accusato l’azienda di aver violato una serie di brevetti relativi agli altoparlanti intelligenti e alla tecnologia di controllo vocale. L’ennesimo capitolo di una battaglia legale che va avanti oramai da un po’ di tempo. E che ha già visto una sentenza a favore di Sonos che ha portato Google alla rimozione di alcune funzionalità dai suoi dispositivi.

Sonos: Google cita l’azienda per la violazione dei brevetti degli altoparlanti smart

Google si scaglia ancora contro Sonos per la violazione di ben sette brevetti con due diversi azioni legali. Una concentrata sul rilevamento delle hotword e sulla ricarica wireless, l’altra incentrata sulle modalità con cui cui un gruppo di speaker determina quale dovrebbe rispondere all’input vocale. A tal proposito José Castañeda, portavoce del colosso tecnologico, ha dichiarato la volontà di intentare queste cause per “difendere la nostra tecnologia e sfidare la chiara e continua violazione dei nostri brevetti da parte di Sonos“. Secondo Google, infatti, il competitor avrebbe “avviato una campagna aggressiva e fuorviante contro i nostri prodotti, a spese dei nostri clienti condivisi“.

Entrambe le cause sono state depositate ieri presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California. Ma pare che Google abbia intenzione di presentare cause simili anche alla US International Trade Commission, con l’obiettivo di vietare l’importazione di qualsiasi prodotto Sonos abbia violato un brevetto. Di tutta risposta, la società si è limitata a definire questo comportamento come una “tattica intimidatoria“. Un’azione allo scopo di “rappresaglia contro Sonos per aver criticato le pratiche monopolistiche di Google“. Ma quando è cominciato questa battaglia legale tra le due aziende?

Tutto è iniziato nel 2020, quando Sonos ha inizialmente citato in giudizio Google per la tecnologia degli altoparlanti multiroom. Le due società avevano già collaborato in passato per far funzionare i servizi Google sugli altoparlanti. Ma poi sembrerebbe che il colosso tecnologico abbia rubato la tecnologia di Sonos per costruire i suoi dispositivi smart. Da questo momento le due aziende si sono accusate a vicenda, fino a quando la Commissione per il commercio internazionale degli Stati Uniti si è pronunciata a favore di Sonos. Di conseguenza, il colosso tecnologico ha dovuto modificare alcune funzionalità dei suoi altoparlanti. Come la possibilità di regolare il volume di un gruppo di altoparlanti contemporaneamente. Ora non resta altro che vedere quali conseguenze avranno le nuove cause legali.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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