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Split Fiction: un mondo (o due) di divertimento e azione allo stato puro | Recensione

Tutte le nostre impressioni sulla nuova avventura cooperativa di Hazelight Studios

Capita a tutti quella sera in cui lo zapping alla televisione prende il sopravvento e non si sa come impiegare la serata con il proprio partner o amico. La prossima volta correte ad acquistare Split Fiction e vi garantiamo che il divertimento e le risate non mancheranno! In questa recensione vi raccontiamo di come Split Fiction ci ha fatto alternare momenti di entusiasmo puro a piccoli attimi di frustrazione — ma andiamo per passi. Mettetevi comodi e preparatevi a viaggiare tra il sci-fi ed il fantasy.

Recensione Split Fiction: fra sci-fi e fantasy

Dopo il successo di It Takes Two, vincitore del Game of the Year ai The Game Awards 2021, Josef Fares ed il suo team di Hazelight tornano con un’altra esperienza cooperativa. Questa volta i protagonisti sono Mio Hudson e Zoe Foster, due scrittrici con visioni creative opposte: la prima è autrice di storie sci-fi distopiche, la seconda si dedica a racconti fantasy.

L’avventura inizia con le due autrici attirate da una “mega corp” dell’editoria, con la promessa di vedere pubblicato il loro primo romanzo. Tutto sembrava andare liscio, finché le due, insieme ad altri poveri malcapitati, vengono collegate a una macchina progettata per rubare tutte le loro idee, anche quelle incomplete.

Split Fiction
Credits: EA / Hazelight Studios

Il CEO dell’azienda, Rader, ha il solo obiettivo di carpire queste idee e metterle al servizio degli interessi di dirigenti ed investitori senza scrupoli, così da guadagnare all’insaputa delle scrittrici. Ma l’esperimento prende una piega inaspettata e le due protagoniste si ritrovano catapultate in un mix di mondi che loro stesse hanno scritto. Da una parte troviamo ambientazioni in un universo cyberpunk con atmosfere alla Blade Runner, dall’altra troviamo regni fantasy tolkeniani, popolati da creature magiche e cavalieri.

Scrittura troppo convenzionale o critica all’industria videoludica?

A livello di scrittura, Split Fiction propone una storia più convenzionale rispetto a It Takes Two. Se il gioco precedente affrontava la crisi familiare con un tocco di brillante creatività, qui il tema principale è meno dirompente: il ruolo dell’immaginazione e la lotta tra ispirazione e commercializzazione dell’arte. La trama si muove su binari sicuri, con colpi di scena un po’ telefonati, ma riesce comunque ad intrattenere grazie ad un’ottima caratterizzazione delle protagoniste. Abbiamo amato i riferimenti espliciti e non a molti videogiochi ed alla cultura pop in generale, come le citazioni ad Assassin’s Creed o God of War, ma anche a diversi meme. Non ve li spoileriamo, perché è bello poterli scoprire casualmente mentre si gioca.

Split Fiction
Credits: EA / Hazelight Studios

Alla luce di tutti questi riferimenti, ci chiediamo se l’obiettivo di Fares fosse in realtà puntare il mirino su un’industria ormai orientata a live service e acquisti in-game, che già ha criticato più volte in passato. E se l’inserimento stesso di una macchina “ruba idee” non fosse una metafora sull’utilizzo dell’IA per sostituire il lavoro di artisti, autori e sviluppatori.

Gameplay e meccaniche: una trottola impazzita tra generi diversi

Se c’è un aspetto in cui Split Fiction brilla davvero, è nel gameplay. Hazelight ci ha abituati alla varietà con It Takes Two, ma qui cambia completamente approccio ad ogni scenario, offrendo un miscuglio di generi che sfida continuamente il giocatore. Il gameplay è asimmetrico, con meccaniche uniche per ciascuna protagonista: Mio ha accesso a tecnologie futuristiche e sezioni più platform, con anche cambio della gravità, mentre Zoe può usare magia e combattimenti più fisici. Ma la cosa interessante è che il gioco non si limita a queste due identità fisse: ogni livello introduce un nuovo stile di gioco, tra sezioni stealth, puzzle ambientali, corse a ostacoli e persino duelli in stile hack ‘n’ slash.

Split Fiction
Credits: EA / Hazelight Studios

Una disorganicità che si aggiusta con il tempo

All’inizio questo continuo cambiamento può sembrare un po’ caotico, quasi disorganico. Il gioco ti abitua ad una meccanica, solo per abbandonarla pochi minuti dopo, senza approfondirla a dovere. E per chi ha problemi a memorizzare i comandi, sappiamo che può essere frustrante questo approccio. Tuttavia, man mano che si procede, gli sviluppatori raffinano il level design, permettendo ai giocatori di padroneggiare certe abilità prima di introdurne altre. Quindi tranquilli, ciò che apprenderete non sarà dimenticato, ma tornerà gradualmente nel corso del gameplay. Ci sono momenti davvero geniali, come il famoso “livello dei maiali“, che sta spopolando sul web, e che vi consigliamo di non approfondire troppo, perché merita di essere vissuto in blind. Vi diciamo solo che non mancheranno lo humor e le svolte alla storia inaspettate ed originali, andando a sdrammatizzare i momenti più cupi e tesi.

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Uno degli elementi migliori del gameplay è la possibilità di interagire con l’ambiente, arrivando anche a distruggere cassonetti in un momento di pazzia o a passare cinque minuti di svago in un acquapark improvvisato su un rooftop. E non mancherà l’opportunità di punzecchiare il proprio compagno di gioco con la propria arma, creando situazioni caotiche e divertenti. Se in It Takes Two gli strumenti dati ai giocatori servivano solo per proseguire, qui c’è spazio anche per il puro divertimento.

Split Fiction
Credits: EA / Hazelight Studios

Comparto grafico e sonoro: la resa tecnica non al passo con la direzione artistica

Dal punto di vista tecnico, Split Fiction sfrutta l’Unreal Engine 5, garantendo un colpo d’occhio spettacolare, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni. Gli scenari cyberpunk e fantasy sono realizzati con cura, con architetture dettagliate ed un uso convincente degli effetti di luce e colori. Tuttavia, ci sono alcune mancanze evidenti, specialmente per quanto riguarda la modellazione dei personaggi. Le animazioni facciali non sono sempre convincenti, ed alcuni modelli poligonali risultano poco rifiniti, soprattutto nelle ambientazioni sci-fi. Questo contrasta con la bellezza degli scenari, che invece sono ricchi di dettagli e regalano momenti visivamente spettacolari, soprattutto nelle fasi finali del gioco.

Anche il suono è di ottima qualità: la colonna sonora varia a seconda dell’ambientazione ed accompagna perfettamente l’azione, mentre il doppiaggio italiano è ben fatto, anche se in alcuni momenti manca un po’ di intensità emotiva.

Durata e rigiocabilità: la varietà arricchisce l’esperienza

La campagna principale dura circa 15 ore, ma può allungarsi di qualche ora grazie ai numerosi contenuti opzionali. Ci sono storie secondarie, mondi nascosti e mini-giochi, che aggiungono varietà e offrono esperienze in completa autonomia, come una sezione in stile Dune, dove si naviga nei deserti, o una caccia al tesoro ispirata ai giochi d’avventura. Un altro punto a favore della rigiocabilità è la natura cooperativa del titolo. Durante una prima partita, ogni giocatore si concentra sulle proprie azioni, ma in un secondo playthrough ci si può scambiare i ruoli, scoprendo nuove dinamiche e punti di vista. L’unica pecca è la lunghezza eccessiva di alcune cutscene, specialmente nella prima ora di gioco, quando si ha più voglia di esplorare che di guardare.

Split Fiction
Credits: EA / Hazelight Studios

Recensione Split Fiction: chi dovrebbe giocarlo?

Split Fiction è un titolo che, nonostante qualche imperfezione, riesce ad offrire un’esperienza cooperativa divertente, variegata e mai noiosa. Hazelight Studios dimostra ancora una volta di saper costruire giochi che mettono al centro la collaborazione tra i giocatori, introducendo un mix di meccaniche in continua evoluzione. Chi ha amato It Takes Two troverà qui un titolo più ambizioso e sperimentale, con una quantità ancora maggiore di situazioni e idee ludiche. Tuttavia, chi cerca un’esperienza più coesa e lineare potrebbe sentirsi spaesato dal continuo cambiamento di genere e stile.

Il gioco è disponibile su PC (EA, Steam, Epic Games), PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Per giocarlo con un’altra persona vi servirà solo una copia e potete giocarlo ovunque, grazie al Pass amici ed alla funzione Cross-Play. Vi rimandiamo al sito ufficiale di Electronic Arts dove scegliere la piattaforma per acquistarlo.

Split Fiction PS5 | Videogiochi | Italiano
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Ultimo aggiornamento 2025-03-15 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Autore

  • Valentina Tosto

    Game designer, streamer e content creator. Sono una grande appassionata di videogiochi, in particolare delle avventure grafiche, punta e clicca e story-driven. Un'altra mia passione è viaggiare, soprattutto in Giappone, di cui parlo soprattutto nei miei canali social. In particolare, seguo la cultura nerd di questo Paese e ne sto studiando la lingua. Sono anche un'amante della cucina e pratico boxe nel tempo libero.

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