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X – A Sexy Horror Story: com’è il film horror con Mia Goth

X – A Sexy Horror Story di Ti West è nelle sale italiane.

Non è di certo una sorpresa né una novità il fatto che un genere costantemente bistrattato come l’horror si riveli spesso il più adatto, insieme alla commedia, a intercettare i mutamenti sociali e a rappresentare le inquietudini di un’epoca. Una regola pienamente rispettata anche dall’horror contemporaneo, sempre più autoriale e improntato all’analisi sociale, grazie a cineasti come Jordan Peele, Ari Aster, Robert Eggers e il sempreverde M. Night Shyamalan, capaci di andare oltre il mero jumpscare e di insinuarsi nelle fragilità degli spettatori. A confermare la vitalità di questo genere arriva nelle sale italiane X – A Sexy Horror Story di Ti West, spiazzante horror slasher che sfrutta la sua componente più voluttuosa e peccaminosa per attrarre il pubblico, conducendolo poi verso territori decisamente sorprendenti.

A nove anni di distanza dal notevole The Sacrament, e dopo una lunga escursione in ambito televisivo, Ti West torna sul grande schermo con un’opera conturbante, ambientata nel Texas rurale nel 1979. Un contesto che, insieme alle atmosfere sinistre percepibili fin dai primi momenti del racconto, rimanda chiaramente al leggendario Non aprite quella porta di Tobe Hooper. A finire nelle grinfie di un’inquietante famiglia è in questo caso la troupe di un film hard a bassissimo costo, che affitta da una coppia di anziani un alloggio in cui effettuare le riprese.

Tre pornoattori, un produttore, un regista e la sua fidanzata: un gruppo ridotto all’osso, che attira comunque l’attenzione dell’anziana padrona di casa Pearl. Le torbide riprese della troupe risvegliano infatti nella donna la nostalgia per la sua giovinezza e per la sua attiva sessualità, entrambe irrimediabilmente perdute. La malinconia degenera ben presto in follia e violenza, dando il via a lunga scia di sangue e orrore.

X – A Sexy Horror Story: quando la vecchiaia fa paura

«La storia non può cambiare all’improvviso a metà strada», dice il regista RJ, cercando un appiglio artistico per impedire alla sua fidanzata Lorraine di partecipare attivamente al film porno che sta girando. «Allora Psyco? Ti piace quel film», risponde senza incertezze lei. Uno scambio apparentemente giocoso e innocuo, che diventa invece una dichiarazione di intenti di Ti West e una chiave per interpretare X – A Sexy Horror Story che, proprio come l’intramontabile classico di Alfred Hitchcock, a partire da questo momento sterza con decisione verso l’horror, lasciando in secondo piano l’atmosfera goliardica e godereccia che contraddistingue la prima parte del film. Lo scontro fra RJ e Lorraine racchiude però anche una tematica portante di quest’opera, cioè il contrasto fra l’ipocrisia e la vera libertà, totalmente priva di compromessi.

La malcelata gelosia di RJ (lo vediamo piangere sotto la doccia dopo aver visto il debutto della sua ragazza come attrice porno) è il perfetto simbolo del più bieco opportunismo di chi cavalca il progressismo per trarne profitto, salvo poi imporre paletti quando la libertà entra in contrasto con i propri interessi. Proprio come diceva Jack Nicholson in Easy Rider, «Ah, certo: ti parlano, e ti parlano, e ti riparlano di questa famosa libertà individuale; ma quando vedono un individuo veramente libero, allora hanno paura».

Non pago di questo conflitto, Ti West spinge ulteriormente il piede sull’acceleratore, declinandolo in un feroce e sanguinolento scontro generazionale: da una parte la giovinezza, rappresentata dalla troupe pornografica, dall’altra l’emblema stesso del puritanesimo, cioè la terza età, che riversa sui più giovani il suo carico di invidia, rimpianto e mentalità antiquata. Un’operazione coraggiosa e complicata, che arriva sul grande schermo proprio in un momento storico di fortissima contrapposizione fra diversi punti di vista sul mondo e sul futuro.

La sontuosa performance di Mia Goth

X – A Sexy Horror Story

Dopo la convincente prova in Suspiria di Luca Guadagnino, Mia Goth sfodera una notevole performance da final girl, interpretando sia la protagonista Maxine che la principale antagonista Pearl, grazie a un sontuoso lavoro di trucco prostetico. Una scelta fortemente simbolica, che sottolinea il rapporto di attrazione-repulsione fra vittima e carnefice e che sarà ulteriormente esplorata in Pearl, prequel di prossima uscita girato in contemporanea a X – A Sexy Horror Story.

Ti West compie un pregevole lavoro sui corpi e sugli sguardi, trasmettendo sia la fierezza e la spregiudicatezza della gioventù, sia l’acrimonia e il rancore dei due anziani: il tentativo da parte di Pearl e del consorte Howard di riaccendere la passione sopita è una delle scene più inquietanti e allo stesso tempo struggenti del cinema horror recente. Mentre celebra idealmente la morte del sogno americano per mano della controcultura, il regista compie un viaggio nella storia del genere, strizzando l’occhio a Shining e concedendosi addirittura una riuscita escursione nel campo dei mostri acquatici.

Il ben rodato ma funzionale meccanismo a eliminazione permette inoltre a Ti West di dare vita a qualche notevole momento splatter e soprattutto di mantenere sempre alta la tensione, con un sapiente utilizzo delle luci e degli spazi. Il climax finale ci regala inoltre un colpo di scena ben assestato, che conferisce nuove sfumature al crudele scontro generazionale alla base di X – A Sexy Horror Story e riserva l’ennesimo corrosivo attacco al perbenismo imperante in un’ampia fetta della società.

X – A Sexy Horror Story: scontro generazionale e culturale

X – A Sexy Horror Story

Mettere in scena il passato per parlare del presente. Una strategia spesso vincente, che trova un positivo riscontro anche in X – A Sexy Horror Story, capace di mettere il desiderio al centro di una raffinata riflessione sull’autodeterminazione, proprio in un momento in cui le libertà delle donne vengono spaventosamente messe nuovamente in discussione. Uno dei migliori horror di questa stagione cinematografica, col cuore saldamente ancorato alla gloriosa tradizione del genere e con la mente rivolta a gerarchie ormai logore e stantie, pronte per essere sovvertite dalla storia e dai sempre più profondi mutamenti sociali.

X – A Sexy Horror Story è attualmente in programmazione nelle sale italiane, distribuito da Midnight Factory.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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