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CinemaCultura

I 20 migliori film usciti in Italia nel 2022

Il meglio del cinema del 2022 secondo TechPrincess.

Autobiografie di grandi registi, blockbuster d’autore, attesissimi sequel, struggenti drammi e grottesche riflessioni sociali. È stato un anno particolarmente intenso e variegato per il cinema, che dopo la pandemia e a causa del crescente successo delle piattaforme sta cercando nuove strade per conquistare fette di pubblico. In chiusura dell’anno, non poteva quindi mancare la nostra lista dei migliori film usciti in Italia nel 2022. Abbiamo selezionato 20 titoli, diversi per temi, generi e atmosfere. Non abbiamo fatto distinzione fra titoli usciti in sala o direttamente in piattaforma, ma dovendo scegliere un range temporale ci siamo concentrati solo sui film distribuiti in Italia nel corso del 2022. Ve li proponiamo di seguito, in rigoroso ordine alfabetico, con l’intento di stimolare i lettori al recupero o a una seconda visione di titoli particolarmente importanti nel panorama audiovisivo contemporaneo.

Apollo 10 e mezzo – Richard Linklater

Apollo 10 e mezzo

Nell’anno in cui molti registi hanno deciso di mettere in scena versioni più o meno romanzate delle loro stesse vite, Richard Linklater firma un gioiello di animazione in rotoscope, distribuito direttamente su Netflix. Nella Houston dell’estate 1969, in spasmodica attesa del primo storico allunaggio, seguiamo le vicende di Stanley, che insieme a genitori e fratelli vive i suoi 10 anni con un misto di inquietudine e fantasia. In un’America in bilico fra slanci scientifici e tensioni sociali e coccolato dall’amore della famiglia, Stanley scopre l’amore per il cinema e soprattutto per la fantascienza, fidata compagna di viaggio della sua crescita. Tutto però cambia quando il piccolo protagonista viene scelto per una missione segreta della NASA, volta a testare i mezzi scelti per l’allunaggio.

Fra realtà e fantasia, nostalgico omaggio agli anni ’60 e pungente critica sociale, dichiarazione d’amore al cinema e tenero inno all’infanzia, Apollo 10 e mezzo si rivela una sorta di film gemello del The Fabelmans di Steven Spielberg, con cui condivide soprattutto l’approccio intimista e autobiografico alla narrazione di un’epoca e di una precisa fase della vita del regista. Un cinema che guarda al passato per fare luce sul nostro difficile presente, esaltando il potere salvifico dell’immaginazione e dei ricordi.

Avatar – La via dell’acqua – James Cameron

Avatar - La via dell'acqua

Il re del box office fa ancora centro. Dopo aver firmato con Avatar e Titanic il primo e il terzo maggiore incasso della storia del cinema, James Cameron rompe un silenzio durato 13 anni e consegna alle esangui casse dei cinema di tutto il mondo Avatar – La via dell’acqua, sequel che si prefigge il compito di regalare nuova linfa al botteghino e soprattutto di portare sul grande schermo una nuova straordinaria avventura, capace di fondere tecnica e narrazione.

Imperialismo, progresso, ecologia e famiglia sono le travi portanti su cui Cameron imbastisce un vero e proprio spettacolo per gli occhi e per la mente, che grazie a un avanguardistico utilizzo di 3D e high frame rate ci permette di vivere la magia degli abissi, sfondo di una nuova battaglia per la sopravvivenza dei Na’vi. Una storia semplice? Forse. Ma fra famiglie allargate, scontri fra natura e tecnologia e sapiente utilizzo dell’elemento acquatico c’è molto di più di quanto si vede in superficie. E quel ripetuto monito “Io ti vedo” è un inno al potere dell’immagine.

Primo di 4 sequel preventivati (ma per il via libera al quarto e quinto capitolo si aspettano confortanti riscontri dal pubblico), Avatar – La via dell’acqua riporta il dibattito cinematografico nel suo naturale luogo di destinazione, cioè la sala, e ci regala un viaggio di 192 minuti in un mondo di fantasia, ma con diversi punti di contatto con la nostra martoriata Terra.

Bones and All – Luca Guadagnino

Bones And All

Il cannibalismo come metafora della diversità e dell’emarginazione. Luca Guadagnino torna all’horror che aveva già esplorato con Suspiria, e per l’occasione ritrova Timothée Chalamet, da lui lanciato in Chiamami col tuo nome. Grazie anche alla prova della sorprendente Taylor Russell, Bones and All sorprende e commuove con un racconto intimo e doloroso, capace di spaziare dall’orrore al romanticismo e dal dramma familiare al road movie, sullo sfondo di un’America rurale cupa e suggestiva allo stesso tempo, vuoto a rendere per due reietti della società. Guadagnino si conferma autore vero, capace di infondere il suo inconfondibile estetizzante in un’opera che travalica i confini del genere, e che ci regala anche l’ennesima strepitosa performance di Mark Rylance. Una storia d’amore in cui è dolce e spaventoso perdersi, esaltata da un continuo macabro abbraccio fra la vita e la morte.

Crimes of the Future – David Cronenberg

Migliori film 2022

Fra i migliori film del 2022, merita sicuramente una menzione il grande ritorno di David Cronenberg, che a 8 anni di distanza dal memorabile Maps to the Stars rielabora alcuni temi della sua opera seconda Crimes of the Future in un nuovo sorprendente racconto, capace di trasformarsi in ficcante analisi della società contemporanea. Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart sono i protagonisti di un viaggio in un’inquietante distopia, in cui la scomparsa del dolore fisico e della malattia è stata compensata da una malsana passione per interventi chirurgici assimilati a installazioni artistiche.

Collezione Harry Potter (Standard Edition) (8 Dvd), versione...
  • Radcliffe,Watson,Grint,Shaw (Attore)
  • Audience Rating: PG (Presenza dei genitori consigliata )

«La chirurgia è il nuovo sesso», ci dice David Cronenberg, segnando di fatto un ritorno a temi a lui cari come la contaminazione fra carne e tecnologia e una sessualità indissolubilmente intrecciata al dolore. All’interno di questo torbido vortice, emerge però un roboante monito all’intera umanità, in continuo mutamento e sempre più attratta dal desiderio di apparire. A uscirne con le ossa rotte sono la borghesia, gli influencer, il panorama hollywoodiano e la società intera, analizzata dallo sguardo caustico e ancora vitale di uno dei più grandi cineasti viventi.

I migliori film del 2022: Ennio – Giuseppe Tornatore

Ennio

Appassionato omaggio a un amico e collega scomparso, lucido viaggio nella storia del cinema italiano attraverso le colonne sonore di uno straordinario compositore, toccante rappresentazione di una vita al servizio della musica. Tutto questo è Ennio, splendido documentario di Giuseppe Tornatore dedicato alla vita, alle opere e alla carriera del compianto Ennio Morricone. Un lavoro approfondito e raffinato, che fa luce sull’uomo dietro all’artista e sui processi creativi dai quali sono scaturiti brani entrati nell’immaginario collettivo.

Oltre allo stesso Morricone, nel corso di 156 minuti sullo schermo si avvicendano giganti del calibro di Clint Eastwood, Quentin Tarantino, Dario Argento e Bernardo Bertolucci, uniti dal desiderio di omaggiare una figura chiave per la storia del cinema. Fra aneddoti, curiosità e rivelazioni inedite, non mancano le risate, come il racconto di Gianni Morandi della controversa lavorazione dell’arrangiamento di In ginocchio da te, ma emerge anche l’umiltà dello stesso Tornatore, che anche quando si concentra sul suo Nuovo Cinema Paradiso rimane sempre sullo sfondo, lasciando il palco al maestro. Il risultato è un documentario sul cinema e di cinema, assolutamente imperdibile per tutti gli amanti della settima arte.

Finale a sorpresa – Official Competition – Mariano Cohn e Gastón Duprat

Migliori film 2022 4

Dopo l’ottimo Il cittadino illustre, i registi argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat ritrovano Oscar Martínez per una commedia dissacrante e pungente, che mette alla berlina il mondo del cinema e gli ego ipertrofici che lo popolano. Martínez, Penélope Cruz e Antonio Banderas danno vita a uno dei più esilaranti film dell’anno, incentrato sullo scontro fra le personalità di una regista bizzarra, di un rigoroso attore impegnato e di una capricciosa star hollywoodiana, a loro volta al servizio di un miliardario intenzionato a lasciare un segno indelebile nella storia del cinema.

Come prevedibile, il risultato è tragicomico, ma anche illuminante a proposito delle dinamiche che si celano dietro al mondo del cinema e dell’arte, spesso opache o del tutto casuali. In un tritacarne che mescola suggestioni felliniane, istanze di Boris e vizi e miserie dello show business, Finale a sorpresa – Official Competition trae il meglio dai suoi strepitosi interpreti e ci regala un beffardo e satireggiante viaggio nel cinema, mai così ridicolo e falso e perciò paradossalmente verissimo.

I migliori film del 2022: Flee – Jonas Poher Rasmussen

Migliori film 2022

Sulle note di Take On Me, scopriamo la tumultuosa vita del rifugiato afgano Amin, in fuga dalla sua patria verso la Russia e infine in Danimarca, alla ricerca della famiglia sparsa in tutta Europa e alla scoperta della propria sessualità. Traendo spunto da una sua reale conoscenza, Jonas Poher Rasmussen firma con Flee una vera e propria seduta di terapia capace di intrecciarsi con la storia, esaltata da una funzionale animazione 2D. Fra inquietanti scenari di guerra, una fedele rappresentazione dell’odissea dei rifugiati e il dolce e allo stesso tempo doloroso percorso di accettazione della propria omosessualità da parte del protagonista (per la quale nella sua lingua madre non esiste neanche una parola per definirla), la vita si trasforma in racconto e in cinema.

Dopo Persepolis e Valzer con Bashir, un altro toccante gioiello animato che ci racconta le virtù e i paradossi del Medio Oriente, candidato a tre premi Oscar (miglior film d’animazione, miglior documentario e miglior film internazionale).

Full Time – Al cento per cento – Éric Gravel

Full Time Al cento per cento 3

Il cinema francese è quello che negli ultimi anni ha saputo intercettare con più efficacia e profondità la serpeggiante frustrazione e il diffuso disagio legati al mondo del lavoro contemporaneo. Full Time – Al cento per cento è un fulgido esempio di questa tendenza. Una strepitosa Laure Calamy (nota soprattutto per le sue interpretazioni brillanti ma formidabile anche in chiave drammatica) interpreta Julie, madre separata di due figli costretta a una vita da pendolare dalla sua piccola cittadina a Parigi, dove lavora sottopagata come cameriera in un hotel di lusso. La sua è un’esistenza fatta di stress e corse contro il tempo, scandita da imprevisti, ritardi e scioperi. I figli come pacchetti da recapitare a una baby sitter improvvisata, il lavoro come mezzo per tirare a campare nell’attesa di trovare un’occupazione più gradita e gratificante.

Éric Gravel firma un’opera di struggente realismo, in cui le innegabili mancanze organizzative della protagonista si scontrano con un sistema incapace di tutelare i lavoratori, in cui anche un impiego fisso può trasformarsi in un inferno. Fra rovinose cadute e difficili risalite, arriviamo a un finale lacerante, che scuote nel profondo e pone urgenti interrogativi sul rapporto fra vita e lavoro in questa difficile epoca.

I migliori film del 2022: Gli orsi non esistono – Jafar Panahi

Gli orsi non esistono

Ancora cinema che si intreccia con la realtà, firmato in questo caso da un indiscusso maestro della settima arte come Jafar Panahi, attualmente in carcere con l’accusa di avere realizzato propaganda contro il regime. Gli orsi non esistono è un avvolgente riflessione sulla forza dell’immagine e sui paradossi delle tradizioni, in cui Panahi riversa letteralmente in scena se stesso, diventando il protagonista della complessa lavorazione da remoto di un film dentro al film. In una continua sovrapposizione fra storia e narrazione, fra vita reale e finzione, il cineasta iraniano firma un’opera intrisa di umanità, dove molti personaggi sono prigionieri della realtà circostante, ma in cui le immagini riescono invece a fluire liberamente e senza compromessi. Panahi firma un atto di amore per il cinema e per la sua patria, che si chiude con una scena emblematica e perfettamente in bilico fra sovversione, speranza e rassegnazione.

Il corsetto dell’imperatrice – Marie Kreutzer

Migliori film 2022

Non resta nulla dell’immagine eterea e romantica della Principessa Sissi incarnata dall’indimenticabile Romy Schneider, non c’è alcuna corrispondenza tra le due trame, tra le due imperatrici. Marie Kreutzer delinea e immagina la vita domestica dell’imperatrice Elisabetta d’Austria nel 1877, l’anno del suo 40° compleanno. Elisabetta è brillantemente interpretata da Vicky Krieps, severa, misteriosa, solitaria, una donna che vive in freddi salotti e stanze austere, che si sottopone a durissimi regimi di perdita di peso e diete autolesionistiche per adattarsi idealmente, simbolicamente e concretamente al corsetto. Per fare ciò la sua vita deve ridursi, sgretolarsi, conformarsi.

Altri cineasti e cineaste ci hanno consegnato negli ultimi anni ritratti particolarmente riusciti di regine e princesse che hanno segnato l’immaginario collettivo, da Maria Antonietta di Sofia Coppola fino alla principessa Diana di Pablo Larraín. Questa pellicola è ineguagliabile per la potenza con cui restituisce l’immagine dell’imperatrice meno edulcorata, meno idealizzata, ma allo stesso modo sontuosa, reale, vicina, passionale.

Licorice Pizza – Paul Thomas Anderson

Licorice Pizza

Nella lista dei migliori film del 2022 non può certo mancare Licorice Pizza, ultimo formidabile lavoro di Paul Thomas Anderson. Un racconto fatto di corse a perdifiato, di allontanamenti e di riavvicinamenti, nella cornice della San Fernando Valley del 1973 e scandito da uno dei più dolci e bizzarri rapporti sentimentali visti recentemente sul grande schermo. Lui è Gary Valentine (l’esordiente Cooper Hoffman, figlio dell’indimenticabile Philip Seymour) intraprendente 15enne desideroso di diventare imprenditore e irresistibilmente attratto da Alana Kane (Alana Haim, anch’essa al debutto sul grande schermo), venticinquenne/ventottenne che rifiuta le sue avances ma è comunque indissolubilmente legata a lui da una sorta di filo nascosto di andersoniana memoria.

Intorno a loro una California in tumulto, scossa dalla crisi petrolifera e popolata da grotteschi personaggi legati allo show business come Jon Peters (Bradley Cooper) e Jack Holden (Sean Penn). Traendo spunto dalle sue personali esperienze, Paul Thomas Anderson mette in scena un caloroso omaggio all’ambiente in cui è cresciuto e si è formato, esaltato da una vibrante colonna sonora (fra gli altri David Bowie, Sonny & Cher e i Doors) e popolato da parenti d’arte come Sasha Spielberg, Griff Giacchino, George DiCaprio, l’intera famiglia Haim e quella dello stesso regista. Un’opera ambientata in un lontano passato ma incredibilmente vitale e attuale, che ci riconnette con la magia del grande cinema.

I migliori film del 2022: Nope – Jordan Peele

Nope

Della ristretta cerchia dei più importanti cineasti in attività fa ormai parte anche Jordan Peele, che con il suo terzo film Nope dimostra ancora una volta di saper piegare il cinema di genere alla più aspra critica sociale, miscelata in questo caso a una raffinata riflessione sull’immagine nella nostra contemporaneità. La trama vede i fratelli Otis (Daniel Kaluuya) ed Emerald (Keke Palmer) Haywood coinvolti dalle ripetute apparizioni in cielo di un misterioso oggetto volante, che sconvolgono la loro quotidianità da addestratori di cavalli per produzioni cinematografiche e televisive. Questo funge da spunto per una severa riflessione sui mass media e sulla ricerca dei famigerati 15 minuti di celebrità, oltre che per un’acuta analisi sull’industria dei sogni hollywoodiana e sullo sfruttamento della comunità black.

Nope si adatta ai temi trattati, trasformandosi di volta in volta in inquietante thriller, coinvolgente avventura fantascientifica e spaventoso horror, ma anche in intenso dramma familiare e addirittura in avvincente western nel corso del climax conclusivo. Non tutte le svariate metafore messe in scena da Peele vanno a segno, ma il cineasta statunitense si conferma autore più unico che raro nell’asfittico panorama contemporaneo, trovando una propria personale e originale collocazione fra la spettacolarità di Steven Spielberg e la riflessione politica alla base dell’opera di John Carpenter.

I migliori film del 2022: Saint Omer – Alice Diop

Migliori film 2022

Siamo nel tribunale di Saint-Omer. La giovane scrittrice Rama assiste al processo a Laurence Coly, una donna accusata di aver ucciso la figlia di quindici mesi, abbandonata all’arrivo dell’alta marea su una spiaggia nel nord della Francia. Il film di Alice Diop è un dramma claustrofobico e intenso, una storia processuale che segue le parole posate e misurate dell’accusata, che fotografa le deposizioni dei testimoni, le dinamiche interiori di un infanticidio.

Ispirata da una storia vera e spinta da un’immaginazione intrisa di figure mitologiche, Alice Diop ha scritto e diretto questo film su una giovane scrittrice che assiste al processo di una madre infanticida, con il desiderio di riscrivere una rivisitazione contemporanea del mito di Medea. Saint Omer è molto interessante non solo per il tema particolarmente caustico e detonante ma per lo stile: la regista sceglie di indagare l’intimità dei personaggi inquadrando le attrici con lunghi primi piani, che spesso guardano dritto nella telecamera; è un cinema del reale nella finzione, è un cinema esperienzale nell’assurdo, e il pubblico è chiamato in causa ed è parte attiva del dilemma morale che la narrazione pone davanti alla propria coscienza.

I migliori film del 2022: Spencer – Pablo Larraín

Spencer

Un anti-biopic compresso in una manciata di giorni; una ghost story in cui i fantasmi del passato sono paradossalmente l’unico aiuto possibile per fuggire dalle prigioni invisibili del presente; un’ucronia dolceamara, in cui Diana trova consolazione nell’amore dei figli e dove una corsa in auto si trasforma in inno alla vita. Questo e molto altro è Spencer, descritto dallo stesso regista Pablo Larraín come “una favola tratta da una tragedia vera”.

Kristen Stewart dà corpo e volto a Diana Spencer, che diventa personificazione del disagio e dell’aspettativa sociale. La seguiamo nella tenuta reale di Sandringham, una sorta di Overlook Hotel in cui si muove in precario equilibrio, cercando di non deludere le aspettative della Regina, scontrandosi con le rigide regole di corte e trovando un’inaspettata ancora di salvezza nella guardarobiera Maggie (Sally Hawkins). Fra momenti di paranoia che sembrano usciti dal miglior Roman Polanski e attimi di puro terrore kinghiano, Spencer dà vita a un toccante omaggio a Diana, alla sua fragilità e alla sua umanità, volutamente irrealistico e lontano dal vero. Opera potenzialmente respingente per i sostenitori della fedeltà storica, ma capace di regalare momenti di grandissimo cinema.

I migliori film del 2022: The Fabelmans – Steven Spielberg

The Fabelmans 6

Fra i migliori film del 2022 trova immancabilmente posto anche The Fabelmans, ultima fatica di Steven Spielberg. Anche il maestro statunitense si inserisce nel sempre più florido filone dell’autobiografia, mettendo in scena la storia sorprendentemente accurata e sincera della sua infanzia, segnata dall’amore della famiglia, dalla passione per il cinema ma anche dal divorzio dei genitori. Dalla prima esperienza cinematografica con Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille all’incontro col leggendario John Ford, che sotto le sembianze di David Lynch gli regala un prezioso consiglio sul cinema e sui suoi orizzonti, cinema e vita reale si intrecciano ancora una volta in un’opera davanti a cui per un cinefilo è difficile, se non impossibile, trattenere le lacrime.

The Fabelmans non è solo la vita di Steven Spielberg, ma una chiave con cui interpretare il suo straordinario e florido cinema, che in fondo è sempre stato un perfetto connubio fra il cuore, rappresentato dalla dolce e tormentata madre Mitzi Fabelman di Michelle Williams, e fra un’ingegnosa ed efficace tecnica, simboleggiata invece dal padre Burt Fabelman di Paul Dano. La settima arte diventa così strumento di autoanalisi, ma anche raffinata arma di difesa contro i bulli antisemiti che tormentano il giovane protagonista Sammy. Una nuova pietra miliare di uno Steven Spielberg sempre più consapevole e malinconico, che sembra tuttavia aver perso irrimediabilmente la sua attrattiva sul pubblico: il fiasco al box office è pressoché inspiegabile, nonché un pessimo segnale per tutti gli amanti del cinema.

Top Gun: Maverick – Joseph Kosinski

Top Gun: Maverick

Il box office l’ha invece dominato Top Gun: Maverick, attesissimo sequel dell’epocale film del 1986 firmato dal compianto Tony Scott. Joseph Kosinski dirige un inossidabile Tom Cruise nel perfetto prolungamento di un racconto entrato nell’immaginario collettivo, rielaborato nel contesto socio-politico odierno. Dopo essere stato un talentuoso e scapestrato allievo, Maverick è passato dall’altra parte della barricata, diventando un valido istruttore ma mantenendo il vizio di trasgredire alle regole quando necessario. Un carattere che gli ha impedito di realizzare la carriera che avrebbe meritato, ma che lo riporta inaspettatamente alla scuola dei Top Gun, con il compito di addestrare giovani piloti per una missione ad altissimo rischio in terra nemica. Fra questi c’è Rooster (Miles Teller), figlio del fraterno amico scomparso Goose.

C’è tanta nostalgia in Top Gun: Maverick, che scaturisce soprattutto dallo sguardo rassegnato ma mai sconfitto di Tom Cruise. Ma questo sequel riesce addirittura ad affrancarsi dal suo glorioso predecessore, tratteggiando una storia d’amore molto più matura e vera, lavorando su emozionanti dinamiche familiari e amicali e soprattutto dando vita a 130 minuti di puro spettacolo cinematografico, che non si limita alle evoluzioni dei caccia statunitensi e gioca continuamente con le aspettative dello spettatore. L’ottima new entry Jennifer Connelly, il toccante cameo di Val Kilmer e la travolgente Hold My Hand di Lady Gaga sono le classiche ciliegine di una torta capace di rivitalizzare il botteghino (poco meno di 1,5 miliardi di incasso) e di ribadire la supremazia dell’esperienza di visione all’interno di una sala cinematografica.

Triangle of Sadness – Ruben Östlund

Migliori film 2022

Nell’elenco dei migliori film del 2022 non poteva mancare la Palma d’oro del 75º Festival di Cannes Triangle of Sadness, nuovo gioiellino dello svedese Ruben Östlund. Come nelle precedenti opere del regista, siamo di fronte a un racconto cangiante e spiazzante, che si presenta come satira sul mondo della moda e sugli influencer, evolve in un grottesco e aspro ritratto dell’alta borghesia e muta infine in una sorta di tragicomico survival movie ambientato in un’isola apparentemente disabitata.

Il filo conduttore è la lotta di classe, o più nello specifico la lotta all’interno della classe, con i rapporti di forza fra i personaggi continuamente ribaltati. Non mancano eccessi e goliardie, come la lunga sequenza già cult della tempesta: un folle caos di vomiti dorati, WC traboccanti e sproloqui politici fra passeggeri palesemente ubriachi. Dopo Parasite, un’altra opera capace di metterci in guardia sull’eccesso di sicurezza scaturito dalla ricchezza e dal potere, spaziando fra diversi toni e registri. Nel cast, meritano una menzione il solito strepitoso Woody Harrelson, il sorprendente Zlatko Burić e soprattutto la sfortunata Charlbi Dean, improvvisamente scomparsa a soli 32 anni pochi mesi dopo il debutto del film.

I migliori film del 2022: Un altro mondo – Stéphane Brizé

Migliori film 2022

Ancora cinema francese, altra cupa riflessione sul mondo del lavoro, anche se da una prospettiva diversa rispetto al già citato Full Time – Al cento per cento. Dopo La legge del mercato e In guerra, Stéphane Brizé completa la sua trilogia tematica con Un altro mondo, in cui il suo fidato Vincent Lindon interpreta Philippe Lemesle, un dirigente locale di una multinazionale alla disperata ricerca di un compromesso in grado di salvaguardare posti di lavoro e assicurare i risparmi richiesti dai vertici.

La lotta per la dignità del lavoro e dei lavoratori si fa in questo caso da una scrivania e fra riunioni fisiche e a distanza scandite da numeri, progetti e piani di produzione, ma non dal rispetto per il celeberrimo capitale umano. Diventa così facile entrare in empatia anche con un personaggio come Lemesle, stretto fra più fuochi e scosso anche da gravi problemi all’interno del suo matrimonio. Come in Full Time – Al cento per cento, trovare un equilibrio che possa soddisfare tutte le parti in causa è pressoché impossibile; non rimane quindi che fare un passo indietro e cercare un’altra prospettiva o appunto un altro mondo.

I migliori film del 2022: Un eroe – Asghar Farhadi

Migliori film 2022

Altro film passato da Cannes, altra sontuosa opera di un regista iraniano. Stiamo parlando di Un eroe di Asghar Farhadi, che mette in scena la tormentata esistenza di Rahim Soltani, letteralmente sconvolta da un debito e da una borsa piena di monete d’oro, dalla quale prende vita un’altalena di emozioni e disavventure. Siamo dalle parti del neorealismo italiano e in particolare da quelle di Ladri di biciclette, esplicito punto di riferimento per il maestro iraniano amalgamato in questo caso con l’ipocrisia e il moralismo di un’intera società e con l’invasività dei mass media e dei social, capaci di trasformare chiunque in un criminale o appunto in un eroe. Un’altra memorabile opera di Farhadi, che dopo aver messo in crisi i nostri principi e la nostra morale chiude il racconto con una sequenza da antologia, in cui la profondità di campo diventa un vero e proprio dispositivo narrativo.

X: A Sexy Horror Story – Ti West

Migliori film 2022

Chiudiamo la nostra lista dei migliori film del 2022 con un horror puro e duro, capace non soltanto di portare aria fresca al genere, ma anche di dare vita a un vero e proprio franchise. Stiamo parlando di X: A Sexy Horror Story di Ti West, spiazzante slasher incentrato su una troupe di un film porno ospite in un isolato casolare nel Texas del 1979. Un’opera acuta e ben calibrata, che gioca con le goliardiche e goderecce atmosfere della pornografia per poi sterzare decisamente verso il puro splatter, affrontando tematiche sempreverdi come il moralismo, la vecchiaia, lo scontro generazionale e le aspettative sociali.

Mia Goth regala una nuova sontuosa prova attoriale, interpretando sia la giovane protagonista Maxine sia la sua principale antagonista, cioè la vecchia Pearl. Proprio su quest’ultima è basato uno stordente e raggelante prequel, girato in segreto in contemporanea a X: A Sexy Horror Story e già presentato nel corso della passata Mostra del Cinema del Venezia. La trilogia si concluderà poi con il già annunciato MaXXXine, a dimostrazione del fatto che l’horror è uno dei pochi generi in grado di rigenerarsi costantemente e di trovare sempre nuove strade per conquistare il pubblico, anche partendo da idee semplici.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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