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Suzuki, le biciclette e la mobilità del futuro

In occasione della presentazione del Suzuki Bike Day 2022, l'azienda e gli esperti parlano di ciclismo e mobility

Suzuki vuole parlare di biciclette e di mobilità del futuro, sottolineando come la mobilità diffusa stia diventando la strada da percorrere. Per questo ha tenuto una tavola rotonda sull’argomento proprio oggi, mentre annunciava il Suzuki Bike Day 2022. Un percorso ciclistico chiuso al traffico, che quest’anno prenderà il via da Imola. Il 9 luglio partirà la gara da 28,5 km passando anche fra i cordoli dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. A sottolineare il legame fra biciclette e motori.

Suzuki parla di biciclette e mobilità del futuro

In occasione della presentazione Suzuki Bike Day 2022, una tavola rotonda speciale ha raccontato come e biciclette stiano diventando sempre più importanti per la mobilità di domani, inserendosi nel concetto di mobilità diffusa.

Moderata da Federico Quaranta, conduttore televisivo di Linea Verde Radici, la tavola rotonda ha visto diversi ospiti importanti. Il Presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani, Alessandro Re di ANCMA, Giuliano Giubelli di FIAB. Ma anche il commentatore televisivo e CT della nazionale ciclismo fin all’anno d’oro del 2021 Davide Cassani e il giornalista espertissimo di Giro d’Italia Marino Bartoletti. Insieme a Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia.

Quest’ultima ha iniziato raccontandoci come la Casa di Hamamatsu, pur non essendo impegnata nella produzione di biciclette, ha un legame storico molto stretto con le due ruote. I primi prodotti che ha realizzato nel 1952 erano proprio bici motorizzate, per poi passare a motociclette e scooter e altro ancora. E poi sottolinea le parole del Presidente di Suzuki Motor Corporation Toshihiro Suzuki nel bilancio di sostenibilità di Suzuki 2021-2022: “dobbiamo proporre una visione olistica dell’intero ambiente che ospita i nostri prodotti.”

mobilita urbana suzuki bike day 2022 min

Una visione di insieme

Bartoletti ha poi raccontato alcuni momenti della storia del Giro d’Italia. Sottolineando come la storia del nostro Paese sia legata a doppio filo a quella delle bici. Quando l’immagine storica di Coppi e Bartali con la borraccia veniva scattata, l’Italia era un Paese di ciclisti. Se oggi le auto e le moto hanno un ruolo centrale, il ciclismo resta nel DNA del nostro Paese. Molti nonni e bisnonni di oggi sono cresciuti senza patente, muovendosi in maniera “green” prima che diventasse un’esigenza per la sostenibilità.

Oggi questa esigenza si innesta in un’ecosistema di mobilità “diffusa” in continua crescita. Anche se durante la tavola rotonda più volte il panel sottolinea come il ‘conflitto’ fra ciclisti e automobilisti resti vivo. Con molti ciclisti che, quando salgono in auto, diventa insofferenti nei confronti delle biciclette che incontrano per strada.

Questo è uno dei motivi per cui l’ACI durante il Giro d’Italia ha promosso la campagna “Rispettiamoci“, insieme a “1,5 metri di sicurezza” e “failafila”. Perché serve la collaborazione di tutti per rendere le strade più sicure, con gli autisti che tengono le distanze e i ciclisti che restano in fila uno dietro l’altro.

Questa convivenza potrebbe rendere possibile una mobilità a “mezzi diffusi“. Il pedone, il ciclista, l’automobilista e il motociclista spesso sono la stessa persona che usa diversi mezzi in diverse occasioni. Quindi serve vedere la mobilità come un’ecosistema di mezzi e servizi, senza i settorialismi che spesso si incontrano in queste discussioni.

suzuki bike day 2022 bici min

Una strada lunga, da percorrere assieme

Dai membri delle varie associazioni all’intervento dell’ex CT Davide Cassani, sembra evidente che la strada da percorrere sia ancora lunga. Ma il cammino insieme è iniziato. I primi passi per creare un mondo a prova di bicicletta richiedono una normativa di circolazione più precisa, un design urbano a prova di biciclette (il paragone con i Paesi Bassi del panel risulta a tutti lampante). Ma bisogna anche ridiscutere le tematiche assicurative e tecniche e soprattutto il reciproco degli altri fruitori della mobilità.

Una progettualità comune e un dialogo con le istituzioni a cui Suzuki crede molto. L’esigenza di mobilità resta, indipendentemente dal mezzo. Per questo organizza attività come il Suzuki Bike Day 2022 a Imola il 9 luglio 2022, dove avrete anche la possibilità di pedalare con Davide Cassani.

I primi 2.000 iscritti riceveranno anche un pacco gara con tanti gadget e chi si iscrive entro il 1 luglio avrà il frontalino personalizzato. La quota minima di iscrizione da 5 euro andrà a favore della Fondazione Marco Pantani Onlus. Chi ha la passione per la bicicletta (e anche per Suzuki), non può mancare: qui le iscrizioni.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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