fbpx
CulturaEventi

Oggi, 10 dicembre, si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani

La ricorrenza è stata istituita nel 1950

Oggi, come ogni 10 dicembre dal 1950, si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani.

E se di diritti umani si parla, di questi tempi, forse come mai in passato, ciò è dovuto a due ragioni opposte. Da una parte, evidentemente, i diritti umani sono ancora ampiamente conculcati. Ma, dall’altra parte, limitazioni della libertà, abusi, arbitri e quant’altro sono sempre più discussi e sempre più aspramente criticati.

L’argomento, va da sé, è vastissimo, e tocca aspetti culturali e sociali in alcuni casi così radicati da sembrare irremovibili.

Iniziamo col collocare storicamente la nascita e lo sviluppo della Giornata mondiale dei diritti umani. E poi proviamo a capire se un cambio di mentalità, in questo senso, sia o meno possibile.

human rights day

La Giornata mondiale dei diritti umani

La Giornata mondiale dei diritti umani è una ricorrenza istituita il 4 dicembre 1950, durante il trecentodiciassettesimo meeting globale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E già da quello stesso anno si è iniziato a celebrarla.

La data prescelta, il 10 dicembre, ricorda quanto è avvenuto due anni prima, il 10 dicembre 1948. Quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani.

La Dichiarazione è stata festeggiata nel 2008 come testo più tradotto al mondo (360 traduzioni), e in un certo senso ha mostrato la propria importanza nell’atto stesso della sua votazione.

Benché nessun Paese ha espresso un voto contrario, infatti, sono stati in otto ad astenersi. Tra questi, ad esempio, il Sudafrica, perché il sistema dell’apartheid violava diversi articoli della Dichiarazione medesima.

Diritti uguali per tutti

Ogni anno la Giornata mondiale dei diritti umani viene celebrata in tutto il mondo attraverso numerosi eventi. Dalle conferenze alle mostre, dai concerti alla proiezione di film, dai dibattiti nelle scuole ad altri aperti alla cittadinanza.

Ma la Giornata ha soprattutto l’importantissima funzione di sensibilizzare su un tema fondamentale per la civile convivenza, che dovrebbe in fondo basarsi su un unico elementare postulato: l’uguaglianza dei diritti di tutti gli esseri umani.

È la Dichiarazione universale dei diritti umani, come leggiamo sul sito italiano dell’Onu, a ricordarci “i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere.”

I diritti conculcati

È quasi imbarazzante, per eccesso di possibilità di scelta, portare qualche esempio di come, in diversi modi e a diverse latitudini, i diritti umani siano ancora calpestati, e di quanto si sia ancora lontani dalla vera uguaglianza.

Se si pensa al conflitto russo-ucraino, quella guerra (come tutte le guerre) è una negazione dei diritti del popolo assediato.

C’è conculcazione dei diritti nell’iniqua distribuzione delle ricchezze, e l’esistenza stessa della povertà ne è una prova clamorosa.

Sono negati i diritti ogni volta che, in modo più o meno grave, una persona non può accedere a un bene o a un servizio con la stessa facilità con cui vi accede un altro. Si può pensare all’iniquità di stipendio tra uomini e donne, certo, ma anche al digital divide, per esempio. O alla recente rivolta delle donne iraniane (e al caso dell’atleta iraniana Elnaz Rekab, a cui è stata distrutta la casa perché ha osato arrampicare senza velo).

Oppure pensiamo ai tanto contestati Mondiali di calcio in svolgimento in Qatar, Paese simbolo per le sue clamorose contraddizioni. Oltre alla negazione dei diritti alle donne (per non parlare dei transgender e di chi ha un’identità non binaria), si contano qualcosa come 6.000 persone morte nella costruzione degli stadi.

Eppure ora noi siamo lì, a bearci davanti alla TV, mentre calciatori professionisti si sfidano in giganteschi impianti climatizzati.

Offerta
Il mondo salvato dai ragazzini
  • Morante, Elsa (Autore)

Un altro mondo è possibile?

Nonostante la Giornata mondiale dei diritti umani aiuti a tenere deste le coscienze, le profonde disuguaglianze e discriminazioni – di cui spesso sono intrise le culture e le religioni – non sembrano veramente destinate a risolversi.

Eppure, un barlume di speranza forse c’è, e potrebbe essere affidato ai giovani e ai social.

I ragazzi, oggi, sono bravissimi a mettere in luce due aspetti critici del nostro convulso presente, che fino a qualche decennio fa erano praticamente ignorati. Ovvero l’emergenza climatica e l’identità di genere.

I giovani si informano, chiedono, reclamano, protestano, contestano. E lo fanno in un modo che solo a noi, abituati ad altri canali comunicativi, sembra sgangherato e superficiale.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button