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Starbucks vuole eliminare le tazze usa e getta

I clienti potranno portare la propria tazza da casa oppure prenderne in prestito una in negozio

Starbucks starebbe pianificando di eliminare gradualmente le sue iconiche tazze, quindi quelle bianche di cartone e quelle trasparenti per le bevande fredde, per ridurre i rifiuti usa e getta generati dal colosso. La soluzione sarebbe quella di portare da casa la propria tazza, o prendere in prestito quelle durevoli di Starbucks.

Starbucks dirà addio alle tazze usa e getta entro il 2025?

I bicchieri di carta per le bevande calde e i bicchieri di plastica trasparente per bevande fredde sono simboli immediatamente riconoscibili di Starbucks. Ma non è per forza una cosa positiva. “La nostra tazza è onnipresente, e adoriamo questo. Ma è anche il simbolo onnipresente dell’usa e getta.” ha affermato Michael Kobori, Chief Sustainability Officer di Starbucks. Le tazze usa e getta infatti finiscono nelle discariche, per strada o nei corsi d’acqua, nonostante possano essere riciclate.

tazze starbucks usa e getta

La soluzione, secondo Kobori, sarebbe eliminare completamente questi bicchieri. Entro il 2025 l’azienda vorrebbe che ogni cliente potesse portare la propria tazza da casa, o prendere in prestito una tazza in ceramica o riutilizzabile presso il punto vendita. In generale Starbucks prevede, entro la fine del prossimo anno, di consentire ai clienti negli Stati Uniti e in Canada di utilizzare le proprie tazze personali. Questo varrebbe anche per gli ordini effettuati nel drive-thru. L’obiettivo non è quello di eliminare completamente i bicchieri usa e getta, ma di renderli l’opzione meno attraente per il cliente. Non sarà semplice, ma Starbucks ha un piano.

Il programma per prendere in prestito i bicchieri di Starbucks

Per spingere gli utenti a smettere di usare le tazze monouso, Starbucks sta valutando un programma che consente il prestito dei bicchieri. In pratica il cliente pagherà un deposito e in cambio avrà una tazza in ceramica o altro materiale durevole, da utilizzare per la consumazione e riconsegnare dopo l’utilizzo.

L’anno scorso Starbucks ha testato una versione beta di un programma del genere a Seattle. “Abbiamo sviluppato una nuova tazza che aveva un’impronta ambientale molto bassa, in polipropilene leggero, riciclabile e poteva sostituire 100 tazze monouso”, ha spiegato l’azienda. I clienti hanno dovuto pagare un dollaro di deposito e hanno restituito la tazza in un “cestino intelligente” all’interno del negozio, per riavere indietro il deposito. Molti clienti hanno provato il programma spinti dalla curiosità e dall’entusiasmo di poter fare del bene a livello ambientale. Starbucks sta conducendo test simili anche in Giappone, Singapore e Regno Unito.

Questo modello sembra molto più attraente rispetto a portare la propria tazza da casa. Non c’è infatti il rischio di dimenticarla, oppure di dover passare il resto della giornata con una tazza sporca. Inoltre è possibile sorseggiare la propria bevanda con calma e poi restituire il bicchiere in un secondo momento.

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C’è chi invece preferirebbe portare la propria tazza da casa e Starbucks sta pensando a come favorire anche questa modalità. L’azienda vorrebbe creare degli incentivi di circa 50 centesimi per queste persone, nonché di tassare l’utilizzo delle tazze usa e getta. La sfida reale è consentire tutto ciò anche tramite la prenotazione via app e tramite il drive-thru. Il 70% delle vendite negli Stati Uniti infatti derivano proprio da queste due modalità e non sarà certo semplice raggiungere l’obiettivo di eliminare i bicchieri usa e getta. I clienti attualmente possono dare le loro tazze ai baristi alla finestra drive-thru, ma Starbucks sta esplorando modi per rendere il processo più fluido. Starbucks sta anche testando le stazioni di lavaggio delle tazze nei propri negozi.

Insomma, Starbucks sta cercando di pesare sempre meno sull’ambiente, ma la sfida non è per nulla semplice. L’obiettivo è quello di pesare meno sui dipendenti, che devono già preparare gli ordini in velocità, e non pesare nemmeno sui clienti che al minimo rallentamento o errore potrebbero scegliere una catena diversa.

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Source
CNN

Sara Grigolin

Amo le serie tv, i libri, la musica e sono malata di tecnologia. Soprattutto se è dotata di led RGB.

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