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Sì alla terza dose per gli over 40: cosa c’è da sapere

Via libera al richiamo per la fascia 40-59 anni. Tutto sulla dose di richiamo

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dato il via libera alla terza dose per chi ha dai 40 ai 59 anni.

L’annuncio, dato durante un question time alla Camera, giunge in un momento piuttosto delicato. Nel nostro Paese sono in crescita, lenta ma costante, i contagi. Anche l’indice Rt è salito sino all’1,21 (anche se a oggi nessuna regione rischia il passaggio in zona gialla). Aumentano i ricoveri e il picco è previsto intorno a Natale, quando si potrebbe arrivare a 30.000 contagi.

Per questo lo stesso Speranza ha definito “assolutamente strategica” la terza dose, e ha deciso di allargare la platea di chi ne avrà diritto.

Capiamo meglio, dopo l’ultima dichiarazione del ministro della Salute, a chi spetta la terza dose di vaccino contro il Covid, e come fare per richiederla.

terza dose vaccino

Terza dose. O meglio, richiamo

È prima doverosa una precisazione terminologica, da noi già affrontata in un altro articolo.

In questo caso sarebbe più opportuno parlare di dose di richiamo (o booster, se proprio si ritiene necessario usare un termine inglese). La terza dose, infatti, è quella che completa il ciclo vaccinale degli immunodepressi, che non hanno risposto efficacemente alla prime due dosi. Può essere inoculata anche a 28 giorni di distanza dalla seconda. Il richiamo, invece, va fatto a distanza di almeno sei mesi dalla seconda dose. È una sorta di secondo ciclo vaccinale, che riattiva la produzione di anticorpi.

Ma ormai che quasi ovunque si usa parlare di terza dose anche in riferimento al richiamo, ci adatteremo per evitare di ingenerare confusione nei nostri lettori.

Chi sta facendo oggi la terza dose?

La terza dose è attualmente raccomandata a tutti gli over 60, al personale e agli ospiti delle Rsa, a chi esercita una professione sanitaria, ai fragili tra i 18 e i 60 anni e agli immunodepressi.

Come si prenota la terza dose?

Ogni Regione si è organizzata autonomamente per consentire l’inoculazione della terza dose di vaccino.

Di norma, occorre prenotare attraverso un numero verde dedicato o attraverso le piattaforme online appositamente create.

Ma non mancano regioni (come Campania e Basilicata) nelle quali i soggetti che hanno diritto alla terza dose possono direttamente recarsi in uno degli hub vaccinali.

Cosa succederà dal primo dicembre?

Come ha detto il ministro Roberto Speranza (e come è poi stato scritto in una circolare del Ministero), da mercoledì 1 dicembre anche chi ha dai 40 ai 59 anni potrà richiedere la terza dose di vaccino. Si tratta di circa 15 milioni di italiani.

Resta tuttavia indispensabile che siano trascorsi almeno sei mesi dall’inoculazione della seconda dose.

L’idea è quella di allargare successivamente la platea di chi potrà ricevere la terza dose a tutta la popolazione maggiorenne. Mentre si attende l’ok dell’Ema per estendere la vaccinazione anche ai bambini dai 5 agli 11 anni.

Che vaccino si utilizza per la terza dose?

A prescindere dal vaccino inoculato con le prime dosi, per quella di richiamo (cioè la cosiddetta terza dose) si utilizza uno dei due vaccini a m-Rna, dunque Pfizer o Moderna. Nel caso di Moderna è sufficiente una dose dimezzata.

Stesso discorso per chi ha fatto la dose unica di Johnson&Johnson, o le persone a cui è stata somministrata una vaccinazione eterologa (ovvero con AstraZeneca come prima dose e Pfizer o Moderna come seconda): terza dose a sei mesi di distanza, e solo con uno dei due vaccini a m-Rna.

vaccino covid

E chi ha ricevuto vaccini non autorizzati dall’Ema?

Chi è stato vaccinato all’estero con un vaccino non autorizzato dall’Ema può ricevere il richiamo a partire da 28 giorni ed entro i 6 mesi dal completamento del ciclo primario. Dopo i 6 mesi, o in caso di mancato completamento del ciclo primario, è possibile procedere con un ciclo vaccinale primario completo (cioè entrambe le dosi, in pratica come se non si fosse mai stati vaccinati) con uno dei due vaccini a m-Rna autorizzati, dunque Pfizer o Moderna.

Perché fare la terza dose?

Diversi studi hanno mostrato che la protezione dei vaccini cala in media dal sesto mese dal completamento del ciclo vaccinale.

Il calo riguarda soprattutto la protezione dai contagi. La terza dose riporta la protezione oltre il 95%. Alcuni studi avrebbero mostrato come il richiamo potrebbe innescare una sorta di memoria di lungo termine, che rimanderebbe successivi richiami non prima di 5 o anche 10 anni.

Cos’è il super green pass?

Negli ultimi giorni si parla anche di super green pass.

È la proposta di un green pass più rigido, che permetterebbe solo a vaccinati e guariti l’ingresso in bar, ristoranti e hotel, sul modello austriaco. Volendo, tale documento potrebbe essere utilizzato anche per poter accedere al luogo di lavoro.

È stato il governatore altoatesino Arno Kompatscher a proporre al governo di valutare l’ipotesi. Ma un certificato verde che escludesse chi effettua un tampone sarebbe quasi un sinonimo di green pass obbligatorio.

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio esclude momentaneamente questa eventualità. Di Maio ha detto: “Da noi la comunità scientifica non sta discutendo questa misura.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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