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La bufala tech della settimana: a Roma vaccini gratis per tutti

La notizia circolata sui social era una fake news: non c’è stato nessun doppio open day vaccinale sabato 8 e domenica 9 maggio

Vaccini a Roma per tutti nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 maggio.

Troppo bello per essere vero? E infatti si tratta di una bufala, l’ennesima, che riguarda il Covid-19. La pandemia, oltre ad altri (e più tristi) primati, probabilmente detiene anche quello di accadimento con la più alta densità di fake news degli ultimi anni.

Vediamo più nel dettaglio cosa è successo pochi giorni fa. E capiamo perché il Coronavirus è un argomento che si presta così bene alla diffusione di notizie prive di fondamento.

Vaccini a Roma: la bufala degli open day

A partire dagli ultimi giorni di aprile è circolata sulle piattaforme social, e in particolar modo su WhatsApp, una notizia che si è diffusa con enorme rapidità, circolata con testi leggermente diversi fra loro.

Tutti comunque riportavano l’avviso secondo cui, sabato 8 e domenica 9 maggio, si sarebbero svolte delle somministrazioni di vaccino AstraZeneca per qualunque fascia di età e senza alcun bisogno di prenotazione.

Un passaggio di uno dei testi che sono circolati diceva: “Si svolgeranno due giornate di open day per vaccinare senza prenotazione e senza categoria specifica di appartenenza chiunque voglia vaccinarsi. Basta presentarsi senza prenotazione e mettersi in fila”.

La smentita della Regione Lazio

La Regione Lazio si è affrettata a smentire in modo risoluto queste comunicazioni.

“Stanno girando sui social network e su WhatsApp false notizie riguardo un presunto open day di vaccinazione nella Regione Lazio. Si tratta di una fake news”. Questa la nota dell’assessorato alla Sanità della Regione Lazio. Che consiglia inoltre “agli utenti di attenersi unicamente alle informazioni ufficiali diffuse dagli account ufficiali istituzionali”.

I precedenti

Come abbiamo segnalato in un altro articolo, i residenti del Lazio sembrano uno dei bersagli preferiti dalle fake news sul Covid.

Non più tardi di un paio di settimane fa, infatti, sempre l’assessorato alla Sanità ha dovuto smentire la notizia secondo cui sarebbero state aperte le vaccinazioni per i cittadini tra i quaranta e i cinquant’anni.

“Stanno girando informazioni sbagliate sulle date e le fasce d’età della campagna di vaccinazione anti Covid-19 del Lazio. Le fake news sono sempre dietro l’angolo”, si leggeva in una nota. 

Vaccini a Roma e nel Lazio: chi davvero ne ha diritto

Attualmente, nella regione Lazio possono prenotare il vaccino contro il Coronavirus tutte le persone dai 54 anni (compresi) in su.

Sono aperte le prenotazioni anche per tutti i cittadini maggiorenni che presentino una condizione di comorbidità (cioè che siano affetti da più patologie).

Si può scegliere tra i vaccini AstraZeneca, Moderna, Johnson&Johnson e Pfizer. Nel Lazio, come in tutta l’Italia, AstraZeneca e Johnson&Johnson sono raccomandati agli over 60. Questo per la loro correlazione con (rarissimi) casi di trombosi cerebrale, che si sono riscontrati soprattutto in persone di sesso femminile con meno di cinquant’anni.

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I veri open day vaccinali

Negli scorsi mesi altre regioni hanno organizzato open day vaccinali. Ma non in modo così indiscriminato come indicato nei messaggi-bufala che hanno riguardato la città di Roma.

La Lombardia, per esempio, nelle giornate dal 7 all’11 aprile ha organizzato una vaccinazione riservata a tutti i cittadini ultraottantenni che non avevano ancora aderito alla campagna vaccinale o che non erano ancora state chiamate a vaccinarsi.

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Le bufale e l’irresistibile tentazione a crederle vere

E dire che i segnali di una bufala c’erano tutti.

Intanto la natura stessa dei messaggi: anonimi, che chiunque potrebbe avere scritto, senza firma né nulla che rimandasse a un ente istituzionale. Come potrebbero, poi, comunicazioni di tale importanza essere diffusi solo mediante i social?

Anche gli stessi contenuti fanno storcere il naso a molti: l’italiano era un po’ maccheronico, i nomi delle aziende farmaceutiche erano indicati in modo improprio (AstraZeneca, ad esempio, nella fake news era scritto con tutte le lettere minuscole), gli orari delle presunte vaccinazioni erano anomali (fascia 19.00-24.00 in alcuni messaggi, 20.00-24.00 in altri), e non c’era alcun numero da contattare o altro riferimento di sorta.

Infine, come l’assessorato alla Sanità del Lazio non si stanca di ripetere, è pacifico che avvisi di questo genere vengono diramati solo ed esclusivamente attraverso i canali ufficiali.

Eppure sono moltissimi i cittadini che ogni volta ci cascano. E non stiamo parlando solo di quelli meno alfabetizzati, quelli cioè con meno strumenti per distinguere una notizia fraudolenta da una autentica.

Spesso il desiderio che un male (o comunque una situazione negativa) svanisca, induce anche le persone più razionali a dimenticarsi della propria lungimiranza, e ad affidarsi a qualunque promessa di pronta guarigione.

Eppure proprio nei momenti più delicati, come quello che stiamo vivendo, c’è un gran bisogno di mantenersi lucidi e con i piedi ben piantati per terra.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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